Eleonora Ivone, attrice di teatro e cinema,
ex modella, moglie e mamma. Dalla fine degli anni '90
le sue partecipazioni in teatro e nelle opere per la Tv si moltiplicano, dopo
il ruolo nel film “Uomini senza donne”, di Angelo Longoni. Sono degli anni tra
il 2000 ed il 2009 interpretazioni ne “Le
madri”, “L’ultimo rigore”, “Tutto
in quella notte,” “Un anno a primavera” e “Un amore di strega”. Partecipa, nel 2011,
al film per la TV “Tiberio Mitri, il campione e la Miss”. Il suo lavoro più
importante, ad oggi, rimane forse il ruolo di Chiara nel film “Non aver paura”,
al fianco di Laura Morante e Alessio Boni.
Eleonora, sei gentilissima nel concedere un po’ del tuo tempo per il Corriere dello Spettacolo ed al sottoscritto, durante le pause della fortunata tournè de “Il Muro” in coppia con Ettore Bassi. Grazie, prima di ogni altra cosa per permetterci di conoscerti un po’ di più.
Eleonora, sei gentilissima nel concedere un po’ del tuo tempo per il Corriere dello Spettacolo ed al sottoscritto, durante le pause della fortunata tournè de “Il Muro” in coppia con Ettore Bassi. Grazie, prima di ogni altra cosa per permetterci di conoscerti un po’ di più.
Eleonora, partirei dal tuo passato di
modella, che mi incuriosisce molto. Hai lavorato per grandi firme della moda,
come Valentino, Mariella Burani, Jean Paul Gaultier… ma mi sembra di aver
capito che era un mondo che ti stava un po’ stretto, o sbaglio?
Più che altro ero io che ero sempre
inadeguata…troppo bassa…troppo grassa…troppe lentiggini…troppo mora…addirittura
una volta mi dissero che avevo troppi denti!
Era un supplizio… mi sono divertita lo
stesso. Ad un certo punto, però, mi sono resa conto che non mi bastava quello
che facevo. Non potevo dannarmi per un brufolo!
Che ragazza eri in quel periodo?
Una ragazza come le altre
credo….spensierata…andavo a scuola…coi piedi per terra….
Grazie anche ad una sana educazione, oserei
dire spartana.
Quando è scoccata la scintilla che ti ha
fatto capire che valeva la pena impegnarsi a fondo per poter recitare?
Beh…ad un certo punto ho cominciato a fare
pubblicità…tantissima, e mi sono accorta che mi divertivo di più. Piano piano
mi sono resa conto che valeva la pena approfondire il rapporto con la macchina
da presa, con sè stessi, ed ho cominciato a studiare recitazione!
Hai frequentato importanti accademie di
recitazione, quale ti è rimasta più “dentro”, tra tutte?
L’esperienza più completa credo di averla
fatta con Susan Strasberg, figlia di Lee Strasberg e con Greta Seacat, un’
insegnante dell’Actors studio. Un viaggio meraviglioso nel mondo della tecnica
recitativa, ma anche un’occasione per andare a fondo dentro sè stessi. Con loro
ho capito la grandezza del cinema americano, ma anche quanto sia faticoso e
soddisfacente costruire un personaggio!
La tua prima apparizione in teatro quale è
stata? Io mi ricordo di averti vista per la prima volta in un grande teatro
come la Sala Umberto
di Roma insieme ad Amanda Sandrelli e Blas Roca Rey nella commedia “Col piede
giusto”, sette/otto anni fa.
Ma davvero? Quella è stata un esperienza
tostissima perché non era un personaggio facile… fu una grande conquista alla
fine! Ho imparato tantissimo facendo tre anni di tournè …effettivamente prima
avevo fatto poco teatro, ma mi sto rifacendo. Il primo spettacolo che ho fatto
si chiamava “Una volta nella vita”, di
Gianni Clementi.
Devo dirti che avendoti conosciuta di
persona, mi hai sempre dato l’impressione di una donna molto umile, insomma hai
demolito il mio pregiudizio su chi proviene da un ambiente, quello della moda,
che fa dell’immagine il suo credo. Quanto questa tua dote ti ha aiutata nella
carriera di attrice? Può essere un limite l’umiltà?
Ti ringrazio Paolo per
l’apprezzamento…considero l’umiltà una virtù che mi permette di migliorare
giorno dopo giorno. Non credo possa essere un limite.
Dovessi fare una scelta…teatro, cinema,
televisione… Quale ti soddisfa di più?
Non sceglierei…mi alternerei,se potessi,
facendo tutto!
Sei sposata con Angelo Longoni, celebre
regista ed autore teatrale. Ti crea problemi lavorare con lui?
E già… siamo sposati da vent’anni…abbiamo
vissuto e condiviso davvero tutto…anche il piacere di lavorare insieme …che
rimane sempre un piacere e uno scambio, non di certo un problema.
“Il Muro”, lo spettacolo che la stagione
passata ha avuto un bel successo, in coppia con Ettore Bassi, esordì nel
carcere di Rebibbia a Roma. Che ricordo hai di quella giornata, e che valore
attribuisci ad un’opera così particolare come “Il muro” teatro e musica dal
vivo?
“IL MURO” è uno spettacolo fatto d’amore e
dedizione, di impegno, volontà e coraggio! Un’operazione insolita perché si
miscelano la prosa e la musica rock dei Pink Floyd. Il debutto a Rebibbia fu
un’esperienza indimenticabile per tanti motivi e anche istruttiva…
Il contatto con i detenuti, per esempio.
Sembrava di essere di essere ad una sceneggiata napoletana…partecipavano e
commentavano…ma mai a caso! Ora stiamo facendo un po’ di tournée.
Nella stagione in corso tornerai in scena in
teatro (al Golden di Roma) con una nuova pièce: “Ospiti” con Cesare Bocci e
Marco Bonini. Ci puoi anticipare qualcosa?
Poco (sorride). E’ una commedia
brillante…finalmente un ruolo insolito per me!
Si, interpreto il ruolo di una ex un po’
arrabbiata e vendicativa, gliene combina di tutti i colori al povero Alessio
Boni! Ho avuto anche l’onore di recitare con Terence Hill, questa estate, in
una puntata di Don Matteo…un vero
mito!
Grazie Eleonora, spero che seguirai il
Corriere dello Spettacolo…noi non ti perderemo di vista!
Grazie
a voi, che mi dedicate dello spazio! Non ci perderemo di vista, vi aspetto il 4
febbraio al Teatro Golden di Roma per il debutto di “Ospiti” con Cesare Bocci e
Marco Bonini. Un abbraccio a tutti i lettori!
Curata
da Paolo Leone
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