Au Petit Théâtre Du
Bonheur, Parigi. Giovedì
16 gennaio 2014
È un piccolo Teatro Au Petit Théâtre Du Bonheur, situato al numero 6 di rue Drevet, in zona Abbesses, a Parigi,
proprio lungo il passaggio delle storiche scale che portano verso la basilica
del Sacré-Cœur; è poco più di una stanza, eppure al suo interno avvengono, per
merito del presidente Silvio Pistone e dei due direttori artistici Alexandre
Peroy e Manuel Baldassare, eventi straordinari; per esempio è possibile
invitare a suonare (senza biglietto per lo spettatore, che a fine serata può
dare un’offerta libera) addirittura Joël Favreau, il famoso chitarrista che ha
legato il suo nome in particolar modo al grande Georges Brassens.
Ho assistito a un concerto intimo, come se fossimo tra
amici – si può dire che eravamo tra amici, un gruppo di persone riunito per
l’amore dell’Arte -, in cui il chitarrista ha suonato e cantato molte delle sue
canzoni sul tema dell’amore o toccando tematiche sociali. E
Joël ha fatto questo in un modo così spontaneo, unico e magico (aiutato dall’atmosfera
fantastica della sala) che è stato impossibile non emozionarsi di fronte a
delle canzoni così romantiche e allo stesso tempo incisive e musicalmente
fresche e piacevoli. « Auprès de mon
arbre » (Accanto al mio albero),
« Une jolie fleur » (Un fiore carino), « Dis-moi, berge » (Dimmi, riva) sono tutte canzoni che esprimono
quella dolce, lirica e allo stesso tempo pungente vena cantautoriale del
musicista, che potrebbe, sotto questi aspetti, ricordare un po’ il nostro
Fabrizio De André - non a caso il chitarrista è stato anche chiamato in passato
a Ravenna per rendere omaggio proprio al cantautore italiano.
Una serata speciale, dove non solo posso dire di avere
ascoltato le canzoni del grande Joël Favreau, ma di averlo anche incontrato in
un clima di amicizia, questo anche grazie all’organizzazione della serata da
parte dei bravissimi gestori de Au Petit
Théâtre Du Bonheur.
Stefano Duranti Poccetti
Post scriptum: Il Teatro organizza
ogni quindici giorni le serate del “Cabaret Voltaire”, sempre sulla linea
anarchica e provocatoria dello stile Dada… Vi aspetto lì!
Per informazioni:
http://www.lesourireduchat.com/
(Sito ufficiale di Joël Favreau)
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