Teatro San
Ferdinando, Napoli. Dal 16 al 18 gennaio 2014
L’Anima buona di Lucignolo (Nel ventre del pescecane) al Teatro San Ferdinando di Napoli il 16, 17 e 18
gennaio 2014. Scritto da Claudio B. Lauri, diretto da Luca Saccoia,
interpretato da Enzo Attanasio, Mario Zinno e dallo stesso Saccoia.
Accompagnamento musicale di Carmine Brachi (batteria/percussioni); Francesco
Gallo (strumenti a fiato); Renzo Schina (controbbasso) e Luca Toller (piano).
Costumi: Gina Oliva; disegno luci: Luigi Biondi e Giuseppe Di Lorenzo;
parrucche: Artimmagine; aiuto regia: Luca Delgrado; maschere: Claudio Cuomo;
foto di scena: Andrea Scala; elementi lignei: Giorgio Caterino; tecnico luci:
Gioacchino Somma; tecnico del suono: Paolo Vitale; direttore di scena: Domenico
Pepe.
“Io sono il clown, che cosa posso fare di più efficace
che sbeffeggiare questi individui che stanno costringendo l’umanità a marciare
al passo dell’oca, che, come dico in una delle mie prime didascalie, stanno
prendendo a calci l’umanità?(…). Sono solo ansioso di far ridere la gente. (…)
Un pagliaccio deve satireggiare. (…). Mi rifiuto di far parte di quella società
di cui parlano tutti. (…). Continuo a ripetere quello che sono. Io e il ragazzo
siamo esseri umani, ecco tutto.”
Queste parole, pronunciate dal “Signor vagabondo” Charlie
Chaplin, rendono perfettamente l’idea di quel che i componenti di un circo
debbano saper fare: la serata di Gala è il momento migliore per poter far
divertire la gente, satireggiando. Non ci sono compromessi: ognuno serve ed ha un
compito; non si è persone, si è animali: si è sfruttati e dunque necessari solo
per quel dato ruolo. Niente di più. Quando Lucignolo (Mario Zinno) e Pinocchio
si ritrovano trasformati in asini, l'Omino di burro (Enzo Attanasio), una volta
strigliati, li vende. I due ciuchini, fratelli di sangue e rivali in amore, si
ritrovano in un Circo dove il Direttore (Luca Saccoia), definito colui che
ha“la pelle bianca di meringa” per il suo pallore, li addestra per la “Serata
di Gran Gala”. Pinocchio non compare mai in scena: per via di una zampa rotta è
impossibilitato ad esercitarsi e prender parte allo spettacolo. Dunque
Lucignolo resterà il suo unico schiavetto da umiliare, deridere e torturare;
come se non avesse un cuore o una dignità.”Chissà se un giorno tu di me ti
accorgerai e mi vedrai”, si domanda Lucignolo, innocua anima in pena.
Ambientazione dark, accompagnamento con musica jazz, scenografia scarna, luci
soffuse e occhio di bue puntato sul protagonista durante la sua performance
musicale. Tra prosa, versi in rima e musical novecentesco, tre valide
interpretazioni; un plauso ad Enzo Attanasio. Tutto perfetto da un punto di
vista strettamente tecnico. Un rumore martellante precede l’ingresso degli
attori: c’è una sedia a dondolo e delle scarpe bianche poste in circonferenza
al centro del palco, dei tronchetti di legno e un carro. Quasi subito
l’utilizzo di parole pregne di valore; come se bastassero loro a riempire quel
vuoto: forza, inganno, vendetta, odio e amore. È l’Omino di burro a prender la
parola e dire “Non abbiate paura del viaggio, non abbiate paura di morire, non
abbiate paura di odiare. L’odio non è vendetta, è amore. Vendetemi dunque il
vostro passato”. Il circo, quel lazzaretto di nani e funamboli, sta morendo:
ormai è vecchio, superato. E questa non è finzione, purtroppo. (Si pensi che
all’attività circense, infatti, spetta il +1.5 % del FUS). Ma cosa succederebbe
se chiudessero le baracche? Il circo è in crisi, in questo momento ancor di
più. Nessuna funzione rieducativa: non ne resterà più nulla. Il talento e le
idee non avranno più valore; saranno destinati a morire, come chi li
rappresenta.
Francesca Saveria Cimmino
L'ANIMA BUONA DI LUCIGNOLO
di Claudio B. Lauri, regia Luca Saccoia
mostra orari
(nel ventre del pescecane)
con (in o.a.) Enzo Attanasio, Luca Saccoia, Mario Zinno
musicisti Carmine Brachi (batteria percussioni), Francesco Gallo (strumenti
a fiato), Renzo Schina (contrabbasso), Luca Toller (piano)
musiche originali Luca Toller
costumi Gina Oliva
disegno luci Luigi Biondi / Giuseppe Di Lorenzo
maschere Claudio Cuomo
elementi lignei Giorgio Caterino
produzione Doppia Effe production, E45 Napoli Fringe Festival, Nerosesamo
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival, Benevento città
spettacolo
con il patrocinio della Fondazione Nazionale Carlo Collodi di Forlimpopoli
città Artusiana
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