Allora Giorgia, cominciamo dalla domanda che tutte le
attrici si aspettano… Quanti anni hai?
Non
riesco a definire la mia età, a dire il vero può variare dai 20 ai 70 anni.
Pensa che in un recente lavoro ho interpretato una vecchia ingobbita! Credo che un attore abbia sette vite, proprio
come i gatti, che tanto amo. E’da ogni vita che prendo spunto per i miei
personaggi, e un attore deve cambiare spesso vita, deve morire e rinascere ogni
volta.
Difficile crederci, sono proprio curioso di vederti.
Siamo partiti da una domanda scherzosa, adesso puoi iniziare a parlarmi della
tua formazione artistica?
In
realtà avevo iniziato gli studi d’avvocatura per poi deviarli su quelli
attoriali ed è da lì che tutto ha cominciato ad assumere il giusto senso. Ho
iniziato prima con dei corsi organizzati dallo Stabile delle Marche per poi
proseguire con il Teatro Due di Parma. Sono luoghi in cui ho ricevuto un’ottima
formazione e dove ho conosciuto insegnanti veramente competenti, come Valerio
Binasco che stimo sia pedagogicamente che artisticamente. Finita la formazione
ho cominciato a lavorare sempre con la Fondazione Teatro Due di Parma, per poi
andare alla ricerca di un percorso mio personale.
Successivamente
mi sono trasferita a Roma, e provino su provino sono riuscita a conquistarmi
un'identità artistica; è un lavoro continuo e faticoso, fatto di sacrifici ma
ricco di soddisfazioni.
I risultati poi sono arrivati!
Pian
piano da quello che seminavo nasceva qualcosa di più, fino ad arrivare ai
lavori un po’ più consistenti - in realtà a Parma avevo avuto occasione di
lavorare in produzioni importanti, però decisi comunque di proseguire la strada
romana, più autonoma e variegata… Tutto questo fino ad oggi, arrivando al
“Tartufo” di Molière con Franco Oppini e la regia di Giovanni Anfuso, portato in tournée la scorsa stagione, e con
“I Menecmi - La commedia degli equivoci” da Plauto e Shakespeare, nel
riadattamento storico di Tato Russo e la regia di Livio Galassi, con cui sto
per debuttare e sarò in tournée fino ad aprile.
E del cinema, cosa mi dici?
Il
lavoro in teatro mi ha spesso fagocitata non permettendomi di dedicare molto tempo
ed energie alla ricerca di un ruolo nel cinema, e, comunque, ritengo che un attore prima di approdare nel cinema
debba anche passare attraverso una lunga pratica teatrale, la storia dei bravi
attori insegna. Ho avuto alcune buoni
occasioni, ma le lunghe tournée in giro per l'Italia non mi hanno, purtroppo,
concesso la possibilità di coglierle. In compenso ho recentemente lavorato per
la serie tv “Un medico in famiglia”, in cui ho interpretato un ruolo molto
divertente al fianco di Milena Vukotic e Lino Banfi. Tra le altre precedenti
esperienze televisive, amo ricordare il ruolo interpretato nella serie “ Il Restauratore”
al fianco di Lando Buzzanca e quello in
“Amore criminale”, in entrambe il mio personaggio finiva purtroppo
drammaticamente ucciso..
Povera Giorgia, ti fanno sempre morire! Quante volte sei
morta artisticamente? E come?
Vediamo
un po’: almeno tre volte! Una volta strangolata con un cacciavite in bocca,
un’altra volta mi hanno sparato e un’altra ancora mi hanno accoltellata! Se fossi stata un davvero un gatto
sarebbero poche le vite rimaste! D’altra
parte un bravo attore deve saper morire, almeno così si dice…
Concludiamo con i tuoi progetti futuri…
Sicuramente
al momento il progetto più importante è lo spettacolo “I Menecmi - La commedia
degli equivoci” di cui ti ho parlato. A Roma debuttiamo al Teatro Parioli, dove
resteremo dal 6 al 16 febbraio, per poi spostarci a Brescia, Milano, Napoli e
in altre città del nord e del Sud Italia. Per il resto si vedrà, l’importante è
mantenere sempre attiva e alta la determinazione!
Curata da Stefano
Duranti Poccetti
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