06 febbraio, 2014

"Il registro dei peccati". Moni Ovadia: pillole di un ebraismo che non c’è più. Di Paola Pini


Trieste, Teatro Miela, 2 febbraio 2014

Il pensiero ebraico è vivo, ora più che mai. Moni Ovadia, ne “Il registro dei peccati”, titolo tratto da uno dei tanti racconti narrati nel corso di quasi due ore e mezza di recital-reading, parla invece di un mondo che ormai sparito. Questa “rapsodia leggera”, come lui stesso ha voluto definirla, si concentra infatti sull’universo chassidico, in quell’Europa centro-orientale coincidente con il mondo yiddish, travolto dalla catastrofe della Shoah.
Ne parla mescolando, in un melting pot spirituale e filosofico, uomini e donne appartenenti a diverse epoche e tradizioni: Gandhi con il filosofo tedesco Rosenzweig, il profeta Isaia con la libanese Marie Keyrouz, maestri di Kabbalah con Madre Teresa di Calcutta, Karl Marx con don Andrea Gallo.
Diviso in tre parti che dedica a racconti, canto e umorismo, in questo lungo one – man - show inevitabilmente si può ridere, riflettere e anche commuovere, grazie alla sua arte affabulatoria sapientemente messa in atto strizzando l’occhio un po’ a tutti.
È una delle infinite chiavi di lettura di un mondo complesso, variegato, mai uguale, ma sempre coerente nella sua struttura portante, nel quale l’essere umano, consapevole della sua infinita insignificanza come singolo, ardisce sempre e comunque a chieder conto a Chi lo ha creato.
L’umorismo ebraico unisce da sempre la capacità di ridere di sé con la continua riflessione sul senso della vita, alla continua ricerca di equilibrio in un mondo troppo spesso ingiusto e crudele, per riuscire a sopravvivere, sempre e comunque.
Questo spettacolo può essere l’occasione per aprire la porta verso un mondo perduto, ma per assurdo, tenacemente presente, portatore di un messaggio non esaurito e ancora oggi tanto attuale, come ogni narrazione arcaica e mitica, che continua a rinnovarsi grazie ad una vitalità profonda, che sfida secoli e persecuzioni.
Perché, proprio a causa delle sue infinite sfaccettature, mal tollera di essere ridotto ad un riassunto troppo sintetico, inevitabilmente semplicistico e fuorviante anche quando si è mossi dalle migliori intenzioni.

Paola Pini


Il registro dei peccati
Rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle
Recital-reading sul mondo khassidico

Ideato e interpretato da Moni Ovadia

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