10 febbraio, 2014

VIAGGIO ATTRAVERSO L'IMPOSSIBILE - sogni di cinema, a cura di Francesco Vignaroli. Recensione 14: "DARK STAR"


DARK STAR   USA 1974  80’ COLORE
REGIA: JOHN CARPENTER
INTERPRETI:  DAN O’ BANNON, DRE PAHICH, BRIAN NARELLE, CAL KUNIHOLM
EDIZIONE DVD: SI’, distribuito da EAGLE PICTURES


“NELLO SPAZIO NESSUNO POTRA’ SENTIRVI SGHIGNAZZARE…”

Dura, durissima, la vita a bordo della “Dark Star” per i quattro eroici, e quanto mai storditi, membri dell’equipaggio: l’unico modo per scacciare la noia è vagare nello Spazio alla disperata ricerca di pianeti instabili da bombardare; il comandante Powell è morto, fulminato da un circuito difettoso che gli ha arrostito la poltrona; la carta igienica è finita poiché il deposito che la conteneva si è autodistrutto; il dispettoso alieno –una specie di zucca gigante con gli artigli(!)- catturato da Pinback (O’Bannon) è scappato dal suo alloggio andandosene a zonzo per l’astronave e, come se non bastasse, la Bomba intelligente (?) n°20 fa le bizze e si rifiuta di eseguire gli ordini…forse è meglio chiedere lumi al corpo -conservato sotto ghiaccio- del comandante Powell… sempre che le batterie non siano scariche!





Facendo tesoro di scarsità di mezzi (si è parlato di soli 60 000 dollari) & ricchezza di inventiva, Carpenter ha trasformato –in tre anni di paziente lavoro- quello che era nato come saggio finale all’ University of  South California, nel suo lungometraggio d’esordio: un’ impagabile farsa fantascientifica, che guarda non certo ad “ALIEN”, di cui ho parafrasato in apertura la frase più celebre (il capolavoro di Ridley Scott uscirà infatti qualche anno dopo, nel 1979), quanto, piuttosto, a “2001: ODISSEA NELLO SPAZIO”, del quale costituisce una riuscita parodia (evidente la citazione del bizzoso computer kubrickiano “Hal 9000” insita nella Bomba n°20, un personaggio del film a tutti gli effetti!). E vi assicuro che, tra effetti speciali a dir poco artigianali e improbabili, e musiche da “suspense” (dello stesso regista) con sintetizzatori very very 70’s, le trovate divertenti e i momenti di delizioso surrealismo “cosmico” non mancano! Non si pensi, con tutto ciò, di avere a che fare con una classica “americanata”, chiassosa e sguaiata, tipo “BALLE SPAZIALI” o la serie di “HOT SHOTS”, giusto per citare alcune delle più celebri parodie 100% USA: il film di Carpenter scherza con garbo e misura, oserei dire quasi con pudore, affidandosi a poche e semplici idee –è il bello delle piccole produzioni!-, tali però da rendere la storia, tutto sommato, solida, grazie anche alla recitazione sottotono degli attori e ad un uso parsimonioso dei dialoghi.  Fondamentale il ruolo giocato in “DARK STAR” da Dan O’ Bannon, futuro collaboratore al già citato “ALIEN” nonché regista del B-movie romeriano “IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI” (1985), qui impegnato sia come attore, nel ruolo del più svitato tra i cosmonauti, che come co-sceneggiatore, scenografo e supervisore agli effetti speciali…e dire che, vedendolo nei panni dell’imbranato Pinback, non gli dareste due lire!...Non è da sottovalutare, infine, l’importanza di questo piccolo film in qualità di anticipatore ed ispiratore della nuova fantascienza cinematografica, meno adulta e più favolistica, che avrà, di lì a breve,  con “GUERRE STELLARI” (1977) la sua consacrazione definitiva.
Almeno tre le sequenze epiche da citare: il duello rusticano tra Pinback e l’alieno, con epilogo a sorpresa; Pinback (sempre lui!) che cerca di domare l’ascensore impazzito sulle note de” IL BARBIERE DI SIVIGLIA” (!); la conversazione fenomenologica (!!) tra il tenente Doolittle e la Bomba n°20, con annessa citazione cartesiana.
Finale quasi poetico, con Talby che si “aggrega” agli asteroidi della Fenice, mentre Doolittle surfa sopra un rottame alla deriva, verso il Grande Mistero…


Francesco Vignaroli

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