REGIA: JOHN CARPENTER
INTERPRETI: DAN O’ BANNON, DRE PAHICH, BRIAN NARELLE, CAL
KUNIHOLM
EDIZIONE DVD: SI’,
distribuito da EAGLE PICTURES
“NELLO SPAZIO NESSUNO POTRA’ SENTIRVI SGHIGNAZZARE…”
Dura, durissima, la vita a bordo della “Dark Star” per i quattro eroici, e
quanto mai storditi, membri dell’equipaggio: l’unico modo per scacciare la noia
è vagare nello Spazio alla disperata ricerca di pianeti instabili da
bombardare; il comandante Powell è morto, fulminato da un circuito difettoso
che gli ha arrostito la poltrona; la carta igienica è finita poiché il deposito
che la conteneva si è autodistrutto; il dispettoso alieno –una specie di zucca
gigante con gli artigli(!)- catturato da Pinback (O’Bannon) è scappato dal suo
alloggio andandosene a zonzo per l’astronave e, come se non bastasse, la Bomba
intelligente (?) n°20 fa le bizze e si rifiuta di eseguire gli ordini…forse è
meglio chiedere lumi al corpo -conservato sotto ghiaccio- del comandante
Powell… sempre che le batterie non siano scariche!
Facendo tesoro di scarsità di mezzi (si è parlato di soli 60 000 dollari)
& ricchezza di inventiva, Carpenter ha trasformato –in tre anni di paziente
lavoro- quello che era nato come saggio finale all’ University of South California, nel suo lungometraggio
d’esordio: un’ impagabile farsa fantascientifica, che guarda non certo ad
“ALIEN”, di cui ho parafrasato in apertura la frase più celebre (il capolavoro
di Ridley Scott uscirà infatti qualche anno dopo, nel 1979), quanto, piuttosto,
a “2001: ODISSEA NELLO SPAZIO”, del quale costituisce una riuscita parodia
(evidente la citazione del bizzoso computer kubrickiano “Hal 9000” insita nella
Bomba n°20, un personaggio del film a tutti gli effetti!). E vi assicuro che,
tra effetti speciali a dir poco artigianali e improbabili, e musiche da
“suspense” (dello stesso regista) con sintetizzatori very very 70’s, le trovate
divertenti e i momenti di delizioso surrealismo “cosmico” non mancano! Non si
pensi, con tutto ciò, di avere a che fare con una classica “americanata”,
chiassosa e sguaiata, tipo “BALLE SPAZIALI” o la serie di “HOT SHOTS”, giusto
per citare alcune delle più celebri parodie 100% USA: il film di Carpenter
scherza con garbo e misura, oserei dire quasi con pudore, affidandosi a poche e
semplici idee –è il bello delle piccole produzioni!-, tali però da rendere la
storia, tutto sommato, solida, grazie anche alla recitazione sottotono degli
attori e ad un uso parsimonioso dei dialoghi.
Fondamentale il ruolo giocato in “DARK STAR” da Dan O’ Bannon, futuro
collaboratore al già citato “ALIEN” nonché regista del B-movie romeriano “IL
RITORNO DEI MORTI VIVENTI” (1985), qui impegnato sia come attore, nel ruolo del
più svitato tra i cosmonauti, che come co-sceneggiatore, scenografo e
supervisore agli effetti speciali…e dire che, vedendolo nei panni
dell’imbranato Pinback, non gli dareste due lire!...Non è da sottovalutare,
infine, l’importanza di questo piccolo film in qualità di anticipatore ed
ispiratore della nuova fantascienza cinematografica, meno adulta e più
favolistica, che avrà, di lì a breve,
con “GUERRE STELLARI” (1977) la sua consacrazione definitiva.
Almeno tre le sequenze epiche da citare: il duello rusticano tra Pinback e
l’alieno, con epilogo a sorpresa; Pinback (sempre lui!) che cerca di domare
l’ascensore impazzito sulle note de” IL BARBIERE DI SIVIGLIA” (!); la
conversazione fenomenologica (!!) tra il tenente Doolittle e la Bomba n°20, con
annessa citazione cartesiana.
Finale quasi poetico, con Talby che si “aggrega” agli asteroidi della
Fenice, mentre Doolittle surfa sopra un rottame alla deriva, verso il Grande
Mistero…
Francesco Vignaroli
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