29 marzo, 2014

"Beatles submarine". Neri Marcorè e la Banda Osiris. Di Massimo Quarta


Teatro Mecenate, Arezzo. Martedì 25 Marzo 2014

Foto Pepi Caroli
"Gli anni Sessanta hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si è limitata solo ad alcuni piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione, che in realta è un evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti sulla stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta." [ John Lennon ]

A mezzo secolo di distanza, la sfida provocatoria che Lennon lanciò al cristianesimo è ancora aperta. E l'esito non è così scontato. Già, perché a distanza di così tanto tempo, i "Fab Four", noti in Italia - erroneamente - anche come gli "scarafaggi", non accennano a diminuire la loro morsa sulle masse.
The Beatles, i più grandi artisti di tutti i tempi ( secondo la rivista "Rolling Stones" ), vantano, ancora ad oggi, un consistente seguito di appassionati.
"Beatles submarine" è il viaggio musicale, il "magico tour" che, dalle prime bettole, quando Ringo non era ancora l'adetto alle percussioni, porterà il quartetto di Liverpool sulle vette del mondo; arrivando fino all'omicidio di Lennon.
I conducenti di questo "sottomarino" sono Neri Marcorè e la Banda Osiris, che, passando tra alcune delle tappe più importanti, ci raccontano, con un'ironia mai scontata, le storie dietro la Storia: la formazione del gruppo,i primi rifiuti, i primi successi; interpretando e raccontando le origini di alcune delle canzoni che segneranno il corso della storia e della musica pop da lì in avanti.
Uno spettacolo esilarante, ricco di energia e risate ( con un cast del genere, non ci si poteva aspettare di meno ), che riesce ad unire all'emozione di questa musica, attraverso i testi fantastici e psichedelici firmati Lennon/McCartney, o McCartney/Lennon, aneddoti e suggestioni di un'epoca che, come dimostra lo stesso spettacolo, è destinata a sopravvivere ancora per lungo tempo. Per fortuna.
I "capelloni", i sogni di pace e i giorni di protesta: l'era della Beatlemania, vero e proprio fenomeno sociologico, rappresentata da alcuni sketch della Banda Osiris, non potranno non farvi guardare quei tempi con nostalgia, mentre sarete occupati a tenere le vostre pance per le risate.
"Beatles submarine", tuttavia, tocca diversi punti e poteva approfondirne molti di più, data la breve durata di circa un'ora e venti, con un inglese sicuramente migliorabile, ma che nel contesto non potrà far emozionare e divertire ogni vero fan ed avvicinare a questo meraviglioso mondo chi ne conosce un po' meno.

Massimo Quarta


testo e regia Giorgio Gallione
con Neri Marcorè e La Banda Osiris
foto Chiara Saitta

produzione Teatro dell'Archivolto

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