Teatro Mecenate, Arezzo. Martedì 25 Marzo 2014
Foto Pepi Caroli |
"Gli anni Sessanta hanno
assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si è limitata solo ad alcuni
piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò
prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di
questa rivoluzione, che in realta è un evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti
sulla stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I
Beatles erano di vedetta." [ John
Lennon ]
A mezzo secolo di distanza, la sfida provocatoria che Lennon
lanciò al cristianesimo è ancora aperta. E l'esito non è così scontato. Già,
perché a distanza di così tanto tempo, i "Fab Four", noti in Italia -
erroneamente - anche come gli "scarafaggi", non accennano a diminuire
la loro morsa sulle masse.
The Beatles, i più grandi artisti di tutti i tempi (
secondo la rivista "Rolling Stones" ), vantano, ancora ad oggi, un
consistente seguito di appassionati.
"Beatles submarine" è il viaggio musicale, il
"magico tour" che, dalle prime bettole, quando Ringo non era ancora
l'adetto alle percussioni, porterà il quartetto di Liverpool sulle vette del
mondo; arrivando fino all'omicidio di Lennon.
I conducenti di questo "sottomarino" sono Neri
Marcorè e la Banda Osiris, che, passando tra alcune delle tappe più importanti,
ci raccontano, con un'ironia mai scontata, le storie dietro la Storia: la
formazione del gruppo,i primi rifiuti, i primi successi; interpretando e
raccontando le origini di alcune delle canzoni che segneranno il corso della
storia e della musica pop da lì in avanti.
Uno spettacolo esilarante, ricco di energia e risate (
con un cast del genere, non ci si poteva aspettare di meno ), che riesce ad
unire all'emozione di questa musica, attraverso i testi fantastici e
psichedelici firmati Lennon/McCartney, o McCartney/Lennon, aneddoti e
suggestioni di un'epoca che, come dimostra lo stesso spettacolo, è destinata a
sopravvivere ancora per lungo tempo. Per fortuna.
I "capelloni", i sogni di pace e i giorni di
protesta: l'era della Beatlemania, vero e proprio fenomeno sociologico,
rappresentata da alcuni sketch della Banda Osiris, non potranno non farvi
guardare quei tempi con nostalgia, mentre sarete occupati a tenere le vostre
pance per le risate.
"Beatles submarine", tuttavia, tocca diversi
punti e poteva approfondirne molti di più, data la breve durata di circa un'ora
e venti, con un inglese sicuramente migliorabile, ma che nel contesto non potrà
far emozionare e divertire ogni vero fan ed avvicinare a questo meraviglioso
mondo chi ne conosce un po' meno.
Massimo Quarta
testo e regia Giorgio Gallione
con Neri Marcorè e La Banda Osiris
foto Chiara Saitta
produzione Teatro
dell'Archivolto
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