Salvatore ha
paura degli aghi: tanta paura degli aghi, una vera e propria fobia. Peccato sia
giunto il momento di subire un banalissimo intervento chirurgico per rimuovere
un tumore benigno dalla lingua, un "papilloma". Questa spiacevole
vicenda lo catapulta improvvisamente in un mondo ospedaliero abitato da
incompetenti, indolenti, impreparati ed indifferenti individui: ma se
l'inconveniente di affidare la propria salute a persone che hanno fatto il
"giuramento di Ippocrate" con la mano sinistra poteva essere messo in
conto a priori, l'incontro con qualcuno che per legittima difesa ha deciso di accamparsi
ed abitare lo spazio antistante la sala operatoria, dove attende da mesi per
un'appendicite, è davvero imprevedibile. Emilio, questo il nome del degente,
difende in maniera singolare e filosofica il suo posto e il diritto ad
occuparlo, mentre Salvatore, nervoso e preoccupato, subendo la compagnia
forzata del "padrone di casa", rivendica la volontà di andar via.
Salvatore non lo sa, ma Emilio sta compiendo quella che dovrebbe essere la
funzione del personale di qualsiasi ospedale nei confronti delle persone che vi
entrano: farle uscire fuori di lì, vive.
Calendario spettacoli:
Giovedì 27,
venerdì 28, sabato 29 marzo: ore 21. Domenica 30 marzo ore 18.
( Emilio: “ E’
come una grande sala operatoria ormai, questa vita… stiamo tutti in fila ad aspettare
il nostro turno, per salvarci! Per migliorare le nostre esistenze. E nel
momento in cui crediamo sia arrivata la salvezza, il miglioramento, dopo aver
aspettato e sofferto per chissà quanti anni… ci accorgiamo invece, che è giunta
la fine!”)
In questa
battuta di Emilio, lo stravagante protagonista di “Sala operatoria!”, è
racchiuso il senso di una commedia noir, dai tratti grotteschi, ai limiti
dell’horror, dall’ambientazione cupa e surreale.
Attraverso la
storia di Salvatore- giunto nell’anticamera di una sala operatoria del
fatiscente ospedale del suo paesino di provincia per operarsi una banalissima
ciste alla lingua – e del suo incontro con Emilio, “residente” presso la stessa
anticamera da ormai sette mesi, in attesa di essere a sua volta operato , causa
appendicite, si racconta il dramma della malasanità, che continua ogni anno a
meritare sempre più pagine di cronaca, spesso, nera.
Ma l’attacco
alla scarsa preparazione ed efficienza, delle strutture e degli uomini, che
dovrebbero curarsi di aiutare chi è più in difficoltà, diventa metafora della
vita, spesso passata in attesa di qualcosa che ci salvi, che migliori la nostra
condizione: a volte, proprio nel momento in cui crediamo di aver trovato la
tanto attesa svolta, giunge la fine; proprio nel momento in cui crediamo di
aver trovato sostegno, ci troviamo di fronte ad una delusione. Forse perché più
che attendendo, il miglioramento va cercato e studiato: forse perché piuttosto
che sostegno, bisognerebbe essere collanti per chi ha la nostra stessa
direzione, intenzione: cercare un ospedale o un medico migliore, piuttosto che
attendere in agonia. La sala operatoria, diventa metafora della tendenza tutta
italiana, a preferire la polemica alla rivoluzione, al cambiamento.
Si è cercato di
creare una commistione di vari generi: dalla semplice commedia, alla satira,
alla pantomima , al dramma sociale, strizzando un po’ l’occhio al “teatro
dell’assurdo”, per cercare di rendere, sotto ogni punto di vista, l’idea dell’
atmosfera e degli avvenimenti paradossali e paranormali, che non vorremmo
diventassero, a furia di vederli verificarsi con una certa frequenza nelle sale
operatorie italiane, esperienza quotidiana, accettata dal senso comune.
Dal 27 al 30 marzo 2014
NOUVEAU THEATRE DE POCHE
via Salvatore Tommasi 15, Napoli
TAVOLE DA PALCOSCENICO PRESENTA
MASSIMO MASIELLO
in
SALA OPERATORIA
di Cristian Izzo
REGIA DI CRISTIAN IZZO
con (in o.a.)
Cristian Izzo
Alessandro Langellotti
Maia Salvato
Adriana Serrapica
Scene Francesco Esposito
Costumi Carla Vitaglione
Musiche originali Salvatore Torregrossa
Disegno Luci Ettore Nigro
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