Sharon
Stone, una dermatologa di successo, bella, ricca, elegante, gambe da togliere
il fiato, carica sensuale ai massimi livelli, chiede al suo paziente, Woody Allen,
un vecchietto furbo ed ebreo, se conosce un gigolò disposto, dietro lauto
compenso, a un ménage à trois, o anche a deux,
in alternativa. L’importante è fare sesso, uno sport come un altro.
Allen,
per fare un favore all’amico di lunga data John Turturro, che sbarca il lunario
come può, ma in realtà perché è parecchio furbo e parecchio ebreo, gli propone
la redditizia attività commerciale di diventare uno squillo (!).
Turturro,
dopo le iniziali giuste perplessità, accetta e i soldi gli piovono come
noccioline. Fare lo stallone rende, anche se il 40% degli incassi va al pappone
Allen.
La
Stone, che è una donna generosa, passa il contatto a un’amica, Sofia Vergara, una
specie di porno star, tutta fuoco, taglia reggiseno sesta o forse più, labbra
da idrovora, occhi perennemente puntati tra le gambe di Turturro. La spagnola
assatanata accetta il regalo e per fare sesso con Turturro (!) sarà disposta a
pagare. Credevo fosse il contrario…
Nel
frattempo, il gigolò s’invaghisce di una noiosa e slavata vedova di un rabbino,
Vanessa Paradis/Avigal, madre di sei figli, che per mestiere toglie i pidocchi
dai capelli dei ragazzini neri (se qualcuno ha capito in modo diverso, pregasi
avvisarmi), praticante, ligia alle regole della sua religione, timorata del suo
Dio. Una vera palla. Gli ebrei nel film ci fanno una figura misera e meschina,
come pure le donne, i poliziotti, gli avvocati, insomma tutti quanti, pure i
bambini.
Anche
il poliziotto di quartiere è però innamorato di Avigal ma solo dopo che
Turturro in qualità di massaggiatore riesce a risvegliare nella donna il
desiderio carnale, sarà in grado di dichiararle il suo amore.
Turturro,
però, da quando è caduto innamorato, non fa più tanto bene il suo lavoro, anzi,
addirittura va in bianco con la Stone e l’amica che lo aspettano per il famoso ménage à trois, seminude
nell’appartamento tutto vetrate della dottoressa.
La
sua carriera sembra finita, ma riprenderà dopo che la vedova lo avrà lasciato
per il poliziotto e così Allen non sarà più un vecchietto disoccupato.
Film
noioso nonostante si sforzi di essere divertente, oppure si sforza di essere
intelligente, non ho ben capito, molti cliché sugli ebrei, il sesso e tutto il
resto, Allen non fa ridere, anzi è patetico, e Turturro fa ridere solo quando
assume l’aria drammatica e pensosa.
E
poi sembra che per il regista/sceneggiatore l’universo femminile si divida tra
ninfomani/assatanate/virago/porno star e timorate/ bigotte/frigide ebree. In mezzo proprio niente? Prova a venire in Europa, Turturro…
Altri
significati vanno cercati pazientemente come i pidocchi tra i capelli dei
ragazzini di colore e poi liquidati in
fretta per mancanza di vero interesse.
L’unica
cosa non male la colonna sonora jazz.
Da
perdere, senza rimpianti.
Daria D.
USA
2013
CON
: John Turturro
Woody
Allen
Sharon Stone
Vanessa Paradis
Sofia Vergara
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