Teatro Della Luna, Milano. Dal 29 marzo 2014
Difficile vedere negli ultimi tempi uno spettacolo di
tale livello a Milano: chiuso il Teatro Smeraldo, con qualche eccezione al
Teatro degli Arcimboldi, ormai la danza classica è praticamente esclusiva del
Teatro alla Scala, cui si conoscono gioie (poche) e dolori (molti) del Corpo di
Ballo e i cui ospiti, da alcuni anni a questa parte, sono sempre gli stessi e
quasi sempre russi. Per fortuna Daniele Cipriani, che da anni diffonde la danza
di qualità, ha riunito qualche étoile internazionale ed un gruppo di giovani
promesse dando vita a Gran Galà Il Cigno Nero, una rassegna a tema cigno;
stelle della serata, ben visibili anche in locandina, Ashley Bouder e Giuseppe
Picone.
Il Lago dei Cigni è uno dei balletti classici più antichi
ed amati, un vero e proprio cult della danza: qui ne sono presentate delle
parti, insieme ad altre coreografie. Il Galà si apre proprio con il bellissimo
assolo del Giullare: il giovane Alessio Rezza, dal Teatro dell’Opera di Roma,
vola sulla coreografia di Marius Petipa. Ancora, il Pas de Trois dal I Atto,
dove ad Alessio Rezza si affiancano Marianna Suriano e Roberta Paparella, anche
loro dall’Opera di Roma: tutti e tre precisi, tecnicamente corretti, fanno sì
che l’esecuzione scivoli via in modo molto fluido. Il Pas de Quatre, nota anche
come Variazione dei Cignetti, dove quattro giovani (Giorgia Calenda, Viviana
Melandri, Roberta Paparella, Flavia Stocchi), dopo un inizio decisamente non
coordinato, concludono degnamente una delle variazioni più note del balletto.
Giuseppe Picone ritaglia per sé diverse variazioni di Siegfried, qui mixate
insieme: pulito, precisissimo, nel ruolo, non ha bisogno di commenti, solo una
parola: splendido. Guida poi Marianna Suriano nel Pas de Deux del I Atto:
entrambi belli, alti e tecnici, danno vita ad una sequenza sentita, dolce e
drammatica allo stesso tempo. La giovane Marianna, vent’anni appena, sembra già
navigata e con l’étoile internazionale forma una bellissima coppia.
Non solo cigni però: Flavia Stocchi (Teatro Massimo di
Palermo) e Giuseppe Picone ricamano, fluidi, dolci ed appassionati il bel passo
a due, in tre parti, Three Preludes di Ben Stevenson su musica di Rachmaninov:
visto in Scala qualche anno fa, ha sempre il suo fascino. Due danzatori, alla
sbarra, partono eseguendo esercizi come se fossero a lezione, per continuare un
passo a due armonico, con molte prese, e la caratteristica della sbarra sempre
in mezzo, come a dividere i due. Ancora, uno splendido Joaquín de Luz (New York
City Ballet, per la prima volta a Milano) interpreta Five Variations On A
Theme, un assolo di David Fernández su musica di Bach: pulitissimo,
tecnicamente perfetto, interpretativamente convincente, danza una bellissima
coreografia molto tecnica, come se niente fosse: salti, pirouettés, grand-jetès
si susseguono con una semplicità disarmante, incantando il pubblico che gli
tributa una meritata ovazione. Si torna al cigno, anche se non parte del Lago,
come molti pensano, con La Morte Del Cigno, notissima coreografia del 1901 di
Mikhail Fokine creata per Anna Pavlova: Ashley Bouder (New York City Ballet) è
precisa, tecnicamente impeccabile, forse solo un po’ fredda
nell’interpretazione.
La conclusione vede altri due estratti dal Lago: la Danza
Spagnola, con le quattro giovani (Giorgia Calenda, Viviana Melandri, Roberta
Paparella, Flavia Stocchi) più Alessio Rezza, ed il Pas de Deux del Cigno Nero
che dà il nome al Galà: qui AshleyBouder e Joaquin de Luz eseguono una dei
passi a due più noti, più belli e più difficili del repertorio. Lui, oltre a
dimostrarsi un ottimo porteur, esegue perfettamente la sua variazione,
mettendoci anche il cuore. Lei, sfrontata come il ruolo richiede, affronta bene
il difficile compito che include i trentadue fouettés, terminandoli però prima
del tempo.
Possiamo dire che la danza in Italia c’è: giovani
promesse come Flavia Stocchi e Marianna Suriano (bellissima, alta, con arti
lunghissimi e un fisico che ci ricorda un mito, Sylvie Guillem) ci fanno
sperare in un futuro di nuove Ferri, Savignano, Abbagnato. Stelle navigate come
la Bouder, Picone e De Luz, ottimi esempi da imitare per i giovani, ci fanno
invece sperare di vedere più spesso artisti di questo calibro. Decisamente da
non perdere.
Chiara Pedretti
Teatro della Luna
Via G. Di Vittorio – Assago (MI)
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