Opéra national de Paris, Palais Garnier, Parigi. Domenica 13 aprile 2014
Musique française al Palais Garnier, per una domenica che possa rendere
omaggio alla musica da camera dell’Ottocento e Novecento francese. Sono cinque
i protagonisti della scena - Thibault Vieux al violino, Laurent Verney alla
viola, Aurélien Sabouret al violincello, Frédéric Chatoux al flauto ed Emmanuel
Ceysson all’arpa –, che con grandi capacità tecniche e interpretative portano
al loro pubblico un ricco e prezioso repertorio, che Hélène Pierrakos presenta
in modo dettagliato, parlando delle biografie dei compositori e delle caratteristiche
dei brani musicali. È proprio lei a raccontarci che il primo compositore in
programma, Jean Cras (1897-1932) con “Quintette
avec harpe”, non era solo un musicista, ma soprattutto un ufficiale di
marina.
Sarà forse per questo che il pezzo citato, così intenso, sembra ondeggiare come fanno le onde del mare; un pezzo anche nostalgico, dal tono romantico, onirico, dove il suono delizioso di quel “dolce pianoforte”, che è l’arpa, rende proprio questa straordinaria atmosfera emotivamente intensa e quasi fiabesca, lontana, facendoci immaginare una nave da sola, in mezzo all’oceano, una nave che canta solitaria, sogna solitaria.
Sarà forse per questo che il pezzo citato, così intenso, sembra ondeggiare come fanno le onde del mare; un pezzo anche nostalgico, dal tono romantico, onirico, dove il suono delizioso di quel “dolce pianoforte”, che è l’arpa, rende proprio questa straordinaria atmosfera emotivamente intensa e quasi fiabesca, lontana, facendoci immaginare una nave da sola, in mezzo all’oceano, una nave che canta solitaria, sogna solitaria.
Con il “Trio à
Cordes” di Jean Françaix (1912-1997) il tardo romanticismo di Cras lascia
il posto a un brano più danzante, dall’andamento melodioso, che non rinuncia
però all’utilizzo di scale più complesse e tipicamente novecentesche. C’è anche
un po’ d’ironia in questo piacevole brano, originariamente per tre strumenti,
ma in quest’ambito riadattato per i cinque musicisti in scena.
Con “Chant de Linos”
di André Jolivet (1905 - 1974) si va su tinte musicali più arcane, misteriose,
solenni, anche dai ricordi orientaleggianti; si tratta di misteri a tratti
svelati da improvvisi “risvegli” strumentali, che cercano in qualche modo di
spiegare, di rendere chiara questa oscurità, non riuscendoci mai fino in fondo,
ma lasciando a questo brano, dall’inizio alla fine, un’aura indefinita di
ambiguità.
La “Sonate n.2 pour
flûte, alto et harpe” di Claude Debussy (1862 - 1918) si carica di quei
suoni così cari all’universo timbrico debussiniano, suoni definiti oramai
“espressionisti” per i loro timbri così pittoricamente colorati, per i loro
ricchi cromatismi strumentali. Così fa anche questa sonata, che, dimentica dei
fraseggi più ludici, orecchiabili, ritmicamente più danzati tipici di Debussy,
ci ricorda anche quel clima contemplativo, ripetitivo, quasi mitologico
dell’altro “espressionista”, Ravel, che in questo brano sembra prendere vita.
La domenica musicale dedicata alla musica francese si
chiude con la “Sérénade en ut majeur,
op.30” di Albert Roussel (1869 - 1937), che, composta da un Allegro, da un Andante e da un Presto,
ci porta da un primo movimento, come un divertissement giocoso, a un andante dal tono intellettuale
e contemplativo; nell’ultimo movimento si ritorna ai fraseggi più rapidi,
facendo uso però anche di armonie più complesse, dove gli strumenti dialogano
tra di loro componendo ritmi anche non fluidi, ma che non per questo rinunciano
alla brillante compattezza sonora.
Un repertorio veramente piacevole e scelto secondo
determinati criteri temporali e stilistici; un repertorio ottimamente eseguito
dai cinque musicisti della scena, di cui non sto a ripetere i nomi, limitandomi
a dire: “Bravi!”.
Stefano Duranti Poccetti
Jean Cras Quintette avec harpe
Jean Françaix Trio à cordes
André Jolivet Chant de Linos
Claude Debussy Sonate pour flûte, alto et harpe
Albert Roussel Sérénade en ut majeur, op.30
Thibault Vieux violon
Laurent Verney alto
Aurélien Sabouret
violoncelle
Frédéric Chatoux
flûte
Emmanuel Ceysson
harpe
Hélène Pierrakos
Présentation
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