05 aprile, 2014

“RUGANTINO”, 52 ANNI PORTATI BENISSIMO. Di Chiara Pedretti


Teatro Degli Arcimboldi, Milano. Dal 2 al 13 Aprile 2014

Torna a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, un classico della commedia musicale italiana: Rugantino, scritta da Garinei e Giovannini, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, con la collaborazione artistica di Luigi Magni, e le musiche di Armando Trovajoli.
Rappresentato per la prima volta al Teatro Sistina di Roma il 15 dicembre 1962, con scene e costumi di Giulio Coltellacci e coreografie di Dania Krupska, sostituita per la seconda edizione (1979) da Gino Landi, autore della versione coreografica tuttora rappresentata, racconta di una Roma dove il Papa è sovrano ma di fede c’è ben poco. Questa volta è Brignano stesso a curarne la messa in scena.

Nella Roma del ‘700 il giovane Rugantino (Enrico Brignano), è un classico, diremmo oggi, “bullo” di periferia: spaccone, arrogante e con voglia di lavorare saltami addosso, vive di espedienti aiutato da Eusebia (Paola Tiziana Cruciani), che si spaccia per sua sorella ma in realtà è una ex fiamma. I due, di volta in volta, puntano un riccone e riescono ad ottenere vitto ed alloggio, offrendo i servigi di Eusebia: prima un anziano sacerdote che, alla morte, non lascia loro nulla, e successivamente Mastro Titta (Vincenzo Failla), padrone di un’osteria ma anche boia dello Stato Pontificio. Mastro Titta, con suo figlio soprannominato Bojetto (Andrea Pirolli), da anni aspetta il ritorno della moglie, che l’ha abbandonato perché non approvava il suo mestiere di boia. Casca nella trappola di Rugantino e di Eusebia, di cui si innamora perdutamente, successivamente anche ricambiato. Tutta la gioventù maschile romana, compreso Rugantino, impazzisce per la bella Rosetta (Serena Rossi), moglie del violento e gelosissimo Gnecco Er Matriciano (Simone Mori): pur non amandolo, gli rimane fedele respingendo tutti i pretendenti. Rugantino scommette con gli amici di sedurla prima della Sera dei Lanternoni. Gnecco uccide uno dei ragazzi, sorpreso a fare la corte alla moglie, e per questo è messo al bando e deve lasciare Roma; Rugantino approfitta del fatto che Rosetta ora sia sola e, nonostante umilianti peripezie, alla fine riesce nel suo intento ma finisce con l'innamorarsi seriamente della ragazza, ricambiato. Per rispetto, nega il successo dell'impresa con i suoi compagni, finché però il suo carattere sbruffone ha la meglio e rivela tutto agli amici; Rosetta assiste alla scena e fugge sconvolta, scoprendo la verità. Durante il Carnevale Gnecco, tornato clandestinamente in città, viene assassinato da un misterioso criminale mentre Rugantino è altrove in dolce compagnia: gli capita però di trovarsi accanto al cadavere e, visto, viene scambiato per l’assassino ed accusato dell'omicidio. Imprigionato e poi condannato a morte, Rugantino e Rosetta si dichiarano il reciproco amore; nessuno salva Rugantino, che sale al patibolo ed affronta la morte. La vicenda si conclude con Mastro Titta che giustizia a malincuore un Rugantino finalmente rispettato e ammirato da tutti.
Una commedia lunghissima, più di tre ore di spettacolo, con un cast molto numeroso. Rugantino, figlio della strada e cresciuto a botte perché ha sempre da rugare (ruganza significa arroganza) è Enrico Brignano, noto per le numerose apparizioni televisive, “romano de Roma”, affronta un personaggio che gli sembra cucito addosso: oltre ad avere una bella voce, è talmente romano da non poter che essere perfetto. Non fa certo fatica a parlare in dialetto, visto che lo fa normalmente, e risulta bravo e simpatico; impresa non facile per lui dopo i precedenti, tutti mostri sacri: Nino Manfredi, Enrico Montesano, Valerio Mastrandrea. Se non si è romani, difficilissimo interpretare questo ruolo: ci ha provato Adriano Celentano ma il risultato è stato decisamente inferiore. Lo “sborone borgataro” è affiancato dalla bella di turno: Serena Rossi è una Rosetta senza dubbio avvenente, brava, bella voce e, pur essendo napoletana (nota al pubblico per aver lavorato ne Un Posto Al Sole), parla bene romano: prima di lei, Lea Massari, Alida Chelli, Sabrina Ferilli, tutte romane autentiche. Bravissimo il Mastro Titta di Vincenzo Failla: siciliano, ma non si direbbe, è perfettamente nel ruolo del gigante buono che fa un mestiere che non approva ma deve campare: dopo Aldo Fabrizi, e Maurizio Mattioli, un altro grandissimo in questo ruolo difficile. Rugantino non sarebbe tale senza Eusebia: simpaticissima Paola Tiziana Cruciani, anche lei romana DOC, attrice di teatro, fiction e cinema, forma con Brignano una grande coppia artistica: simpatica, una battuta dietro l’altra, ruba un po’ la scena a Rosetta: è un ruolo sempre sostenuto da grandissime attrici (Bice Valori, Simona Marchini, Edy Angelillo). Le musiche immortali di Trovajoli, tra cui la più nota è Roma Nun Fa’ La Stupida Stasera, sono ormai storia così come le coreografie di Gino Landi: non stancano mai e sono sempre attuali. Un cast molto numeroso, con più di venti elementi in corpo di ballo, altri venti attori con ruoli minori, scenografie impegnative, bellissimi costumi: tutto questo non è fantascienza, ma quanto in grado di fare l’Italia degli anni ’60. Bei tempi.

Chiara Pedretti


Con Enrico Brignano
Commedia musicale di GARINEI e GIOVANNINI
Scritta con Franciosa e Festa Campanile
Musiche di Armando Trovajoli
Coreografie di Gino Landi
Collaborazione artistica Gigi Magni

Teatro Degli Arcimboldi
Viale dell’Innovazione 20,  Milano
Dal 2 al 13 Aprile 2014, ore 21.00; domenica ore 17.30

Biglietti da EUR 35,00 a EUR 68,00

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