MAEC: Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona 22 Marzo – 31
Luglio 2014
“... Perché tutto ciò, che puole
arrecare giovamento agli Uomini, ed in spezie alla Letteraria Repubblica, non
devesi restringere o nelle angustie di un'Accademia o di una sola Città, ma
farne partecipe se fosse possibile ogni luogo, ove non sono impedite di
pervenire le buone Lettere; quindi è che a pubblica utilità della Toscana
tutta, vogliamo che da quella e da altronde ancora scegliere si possano Uomini
nobili, di singolar talento ed amanti degli Studi nostri ...” ( Accademia
Etrusca, Deliberazioni e Statuti, capo sesto. 1727)
In una splendida giornata di primavera mi sono recato a
visitare la bellissima Cortona e la mostra presente al Museo dell'Accademia
Etrusca e della Città di Cortona – acronimo
MAEC - che è situato in Piazza Signorelli all'interno del Palazzo Casali
noto anche come Palazzo Pretorio. La struttura risale al XIII secolo: fu dal
1411 sede dei capitani e commissari fiorentini e dal 1728 sede dell'Accademia
Etrusca. Il museo si formò grazie alla donazione di alcuni illustri signori cortonesi
e, grazie agli studi promossi e pubblicati in Accademia, assunse ben presto una
rilevanza europea dando origine al movimento della etruscheria dalla cui
progressiva evoluzione è sorta la moderna disciplina archeologica.
I piani sotterranei, un tempo carceri, ospitano il Museo
della Città Etrusca e Romana di Cortona mentre il piano terra e primo piano
ospitano l'Accademia Etrusca.
Nel Palazzo si tengono mostre di arte contemporanea e
sono presenti la biblioteca del Comune, la biblioteca dell’Accademia Etrusca e
l’Archivio storico.
Questa premessa era indispensabile per poter presentare
la mostra “Seduzione Etrusca” poiché questa è stata pensata per ben integrarsi
sia con la storia di Palazzo Casali, sia con la collezione preesistente e le
opere concesse da Holkham Hall e dal Brithis Museum. Un viaggio indietro nel
tempo per scoprire le influenze italiche nella cultura britannica, il grand
tour, l'importanza del collezionismo e della formazione classica nel XVIII
secolo.
Il percorso è suddiviso in tre macro aree. La prima ci
porta in viaggio con Thomas Cooke, giovane aristocratico britannico che tra il
1712 e 1718 girò le principali città Europee in quel viaggio pedagogico – grand
tour - divenuto gran moda nella buona società inglese alla ricerca dei valori
della civiltà occidentale antica di cui l'Inghilterra si riteneva naturale
erede. A lui si deve la costruzione di Holkham Hall a Norfolk in Inghilterra
dove sono conservate le opere acquistate nei suoi viaggi. Pagine estratte dal
registro di viaggio ci raccontano le spese quotidiane presentandoci uno
spaccato estremamente dettagliato del periodo storico. Il costo dell'alloggio,
gli spostamenti, i divertimenti, gli acquisti di libri ed opere, la vasta rete
di contatti che Cook aveva costruito.
La seconda parte della mostra è dedicata al viaggio verso
l'Italia. I quadri del Colosseo (1707) e San Pietro di Casper van Wittel ci
portano ad una Roma ben lontana dalla realtà attuale ancora perfetta nella sua
storia archeologica. Disegni a matita attribuiti a William Kent mostrano
Asclepio, Atena, Giunone o ancora riproduzioni a matita di opere classiche,
statue e statuette etrusche o romane. I quadri di Claude Lorrain, maestro dei
paesaggi ideali, invece, ci portano ad esplorare l'immaginario classico settecentesco
tra ninfe ed edifici di grande fascino e bellezza, vedute sognanti o
composizioni allegoriche.
La terza parte raccoglie infine i reperti etruschi. Tra
statuette e vasi vanno menzionati certamente le bellissime statue
dell'Arringatore e della Chimera ed un'anfora attica del 520ac perfettamente
conservata ritraente la gigantomachia con Arianna e Dionisio. Una menzione va
fatta poi alla splendida collezione di gemme e monete.
A questo punto la visita prosegue nei sotterranei
portandoci a ritroso nella storia di Cortona.
Una mostra ricca di opere di grande pregio assolutamente
da non perdere.
Alberto Nocentini
Articolo interessantissimo!!
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