01 aprile, 2014

“Seduzione Etrusca. Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum”. Di Alberto Nocentini


MAEC: Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona 22 Marzo – 31 Luglio 2014

“... Perché tutto ciò, che puole arrecare giovamento agli Uomini, ed in spezie alla Letteraria Repubblica, non devesi restringere o nelle angustie di un'Accademia o di una sola Città, ma farne partecipe se fosse possibile ogni luogo, ove non sono impedite di pervenire le buone Lettere; quindi è che a pubblica utilità della Toscana tutta, vogliamo che da quella e da altronde ancora scegliere si possano Uomini nobili, di singolar talento ed amanti degli Studi nostri ...” ( Accademia Etrusca, Deliberazioni e Statuti, capo sesto. 1727)

In una splendida giornata di primavera mi sono recato a visitare la bellissima Cortona e la mostra presente al Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona – acronimo  MAEC - che è situato in Piazza Signorelli all'interno del Palazzo Casali noto anche come Palazzo Pretorio. La struttura risale al XIII secolo: fu dal 1411 sede dei capitani e commissari fiorentini e dal 1728 sede dell'Accademia Etrusca. Il museo si formò grazie alla donazione di alcuni illustri signori cortonesi e, grazie agli studi promossi e pubblicati in Accademia, assunse ben presto una rilevanza europea dando origine al movimento della etruscheria dalla cui progressiva evoluzione è sorta la moderna disciplina archeologica.
I piani sotterranei, un tempo carceri, ospitano il Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona mentre il piano terra e primo piano ospitano l'Accademia Etrusca.
Nel Palazzo si tengono mostre di arte contemporanea e sono presenti la biblioteca del Comune, la biblioteca dell’Accademia Etrusca e l’Archivio storico.
Questa premessa era indispensabile per poter presentare la mostra “Seduzione Etrusca” poiché questa è stata pensata per ben integrarsi sia con la storia di Palazzo Casali, sia con la collezione preesistente e le opere concesse da Holkham Hall e dal Brithis Museum. Un viaggio indietro nel tempo per scoprire le influenze italiche nella cultura britannica, il grand tour, l'importanza del collezionismo e della formazione classica nel XVIII secolo.

Il percorso è suddiviso in tre macro aree. La prima ci porta in viaggio con Thomas Cooke, giovane aristocratico britannico che tra il 1712 e 1718 girò le principali città Europee in quel viaggio pedagogico – grand tour - divenuto gran moda nella buona società inglese alla ricerca dei valori della civiltà occidentale antica di cui l'Inghilterra si riteneva naturale erede. A lui si deve la costruzione di Holkham Hall a Norfolk in Inghilterra dove sono conservate le opere acquistate nei suoi viaggi. Pagine estratte dal registro di viaggio ci raccontano le spese quotidiane presentandoci uno spaccato estremamente dettagliato del periodo storico. Il costo dell'alloggio, gli spostamenti, i divertimenti, gli acquisti di libri ed opere, la vasta rete di contatti che Cook aveva costruito.
La seconda parte della mostra è dedicata al viaggio verso l'Italia. I quadri del Colosseo (1707) e San Pietro di Casper van Wittel ci portano ad una Roma ben lontana dalla realtà attuale ancora perfetta nella sua storia archeologica. Disegni a matita attribuiti a William Kent mostrano Asclepio, Atena, Giunone o ancora riproduzioni a matita di opere classiche, statue e statuette etrusche o romane. I quadri di Claude Lorrain, maestro dei paesaggi ideali, invece, ci portano ad esplorare l'immaginario classico settecentesco tra ninfe ed edifici di grande fascino e bellezza, vedute sognanti o composizioni allegoriche.
La terza parte raccoglie infine i reperti etruschi. Tra statuette e vasi vanno menzionati certamente le bellissime statue dell'Arringatore e della Chimera ed un'anfora attica del 520ac perfettamente conservata ritraente la gigantomachia con Arianna e Dionisio. Una menzione va fatta poi alla splendida collezione di gemme e monete.
A questo punto la visita prosegue nei sotterranei portandoci a ritroso nella storia di Cortona.
Una mostra ricca di opere di grande pregio assolutamente da non perdere.


Alberto Nocentini

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