12 maggio, 2014

Agamennone, Le Coefore e Le Eumenidi: l'Orestea al Teatro Greco di Siracusa. Di Paola Pini e Andrea Bergani


Con Agamennone si apre a Siracusa la trilogia delle scelte. Di Paola Pini


Teatro Greco, Siracusa – Dal 9 maggio al 20 giugno 2014

Foto Maria Laura Aureli
Opportuna la decisione di celebrare il Centenario dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico riproponendo Agamennone di Eschilo, la tragedia che diede inizio, il 16 aprile 1914, alla rinascita del Teatro Greco di Siracusa, luogo abbandonato e fino ad allora in rovina. Era stata la visione di un uomo coraggioso, Mario Tommaso Gargallo a renderlo possibile riuscendo, grazie al felice connubio tra tenacia e pazienza, in ciò che fino a quel momento sembrava impossibile e poco sensato.
Lo spirito di allora è sempre vivo e vitale e l’impegno delle persone che ogni anno svolgono con professionalità il loro lavoro per realizzare l’intera stagione lo dimostra ampiamente.
Agamennone, primo episodio di una trilogia, l’unica giunta completa fino a noi, apre così il 50° ciclo di spettacoli classici.
Dramma di sangue, in cui “la colpa antica genera colpa per gli uomini malvagi” e le cui cause più vicine sono date dal sacrificio di Ifigenia, figlia di Agamennone, uccisa dal padre per dare alle navi achee la possibilità di partire alla volta di Troia.
Fin dal principio si tratta quindi di scelte, fra la ragion di Stato e il bene della famiglia compiuta da Agamennone, fra il dovere di moglie e quello di madre per Clitemnestra, fra gli obblighi verso il padre da una parte e verso la madre dall’altra per Oreste a conclusione di un racconto fra i più complessi ed articolati della mitologia greca.
Foto G. L. Carnera
Agamennone pagherà la sua con la vita, per mano della moglie Clitemnestra: la donna non aveva potuto né voluto perdonare un delitto così orrendo, incapace di accettare che una guerra avesse bisogno di una vittima innocente ancor prima di essere iniziata.
Ma l’Agamennone che torna, pur da re vittorioso, non è l’eroe arrogante e prepotente che Omero aveva descritto; è un uomo stanco, su cui grava il peso di dieci anni di conflitto, che sente accanto a sé con angoscia la presenza dello spettro della figlia assassinata. Porta con sé, come bottino di guerra, Cassandra, la figlia di Priamo cui Apollo diede sì il dono della profezia, ma anche la condanna di non essere creduta. Sarà lei a predire la sua uccisione, al coro dei cittadini di Argo spaventati e smarriti, che da testimoni del delitto condanneranno l’azione di Clitemnestra sua e di Egisto, suo amante e istigatore, ma privo del coraggio di agire assieme alla donna.

Foto G. L. Carnera
La traduzione di Monica Centanni riflette la sua consapevolezza della necessità di esercitare l’alternanza, per rendere al meglio “l’oscillazione tra il semplice e il complesso” e “tra l’evidente e l’oscuro”.
Nelle sue note di regia, Luca De Fusco parla di “spettacolo astratto, essenziale, non descrittivo né kitsch”. Caratterizzato da movimenti lenti ed affaticati eseguiti dagli attori in scena, in esso spicca la figura di Cassandra, magistralmente interpretata da Giovanna Di Rauso, che rende ancora più evidente lo spaesamento degli altri personaggi, nei quali la furia devastatrice, insita nel sangue di una dinastia maledetta fin dalle origini, è invece più trattenuta.
I costumi e le scene di Arnaldo Pomodoro, in cui prevalgono il nero e il rame rimandano ad un momento mitico fuori dal tempo, reso anche dalla presenza in scena di una distesa di sabbia lavica.

Foto Franca Centaro
La musica di Antonio Di Pofi suggerisce lo straniamento dei personaggi principali ben interpretati da Elisabetta Pozzi (Clitemnestra) e Massimo Venturiello (Agamennone) che, con i convincenti Mauro Avogadro (Sentinella), Mariano Rigillo (Araldo) e Andrea Renzi (Egisto), si mostrano in linea con le intenzioni del regista.
I corifei (Francesco Biscione, Massimo Cimaglia, Piergiorgio Fasolo e Gianluca Musiu) sanno realizzare assieme al Coro degli Argivi (Alessandro Aiello, Andrea Pietro Anselmi, Adriano Braidotti, Davide Geluardi, Giancarlo Latina, Giuseppe Orto, Vincenzo Paolicelli, Luigi Rausa, Giuseppe Rispoli, Eugenio Santovito e Massimo Tuccitto) e alle danzatrici (Giulia Bonanno, Silvia De Nizza, Maria Chiara Grisafi, Laura Midolo, Alessandra Ricca e Agata Rosignoli), i movimenti “moderni e non codificati, ispirati ad un gusto astratto e atemporale” di Alessandra Panzavolta.

Paola Pini


Coefore - Eumenidi: arcaico e contemporaneo in perfetto equilibrio. Di Andrea Bergani

Teatro Greco, Siracusa – Dal 10 maggio al 21 giugno 2014

Foto Franca Centaro
Secondo il grecista Giorgio Ieranò “è forse nel cinema, più che nel teatro borghese, che si prolunga l’eredità del dramma greco, come grande spettacolo popolare dove la consapevolezza della finzione non esclude l’immedesimazione con le ansie dei personaggi; dove il coinvolgimento emotivo si affianca alla sensazione di essere trasportati in un altro mondo, diverso e lontano da quello quotidiano”. Non bisogna dimenticare infatti che le Grandi Dionisie che ogni anno venivano allestite ad Atene, erano il modo in cui la città attica si mostrava al mondo, offrendo agli stranieri, oltre che ai cittadini, l’immagine della propria potenza culturale e politica.
Di questo si tratta quando Daniele Salvo mette in scena la tragedia greca a Siracusa. Quest’anno è stato chiamato a dirigere per la quarta volta, non uno ma ben due drammi, tradotti da Monica Centanni e riuniti in uno spettacolo solo: Coefore ed Eumenidi di Eschilo, seconda e terza parte dell’Orestea, trilogia iniziata con l’Agamennone e proposta per intero nell’edizione 2014, la 50^ del Ciclo di Rappresentazioni Classiche in occasione del Centenario dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Operazione non semplice, realizzata in modo efficace e rispettoso dello spirito del testo.
Spettacolo corale, potente fin dalle prime battute, in cui gli attori e il coro dialogano in una costante tensione dinamica, con un ritmo incalzante che si mantiene fino al grandioso e sorprendente esodo finale, dando respiro soltanto nel passaggio tra la conclusione di Coefore e l’inizio di Eumenidi.
Per Daniele Salvo è “l’emotività il veicolo che rende possibile ancora oggi la fruizione del tragico e della catarsi. È profondamente necessario per un’interprete della tragedia greca, lavorare al raggiungimento di temperature emotive elevatissime, compromettere la voce e il corpo per raggiungere degli stati davvero perturbanti”.
Foto Franca Centaro
Le musiche di scena di Marco Podda contribuiscono in modo determinante a rendere possibile tutto questo, accompagnando lo spettatore nel suo percorso emotivo di empatia con quanto avviene nella cavea, grazie ad una “contaminazione sia compositiva che esecutiva” in cui “assieme a cluster, dissonanze non preparate e all’atonalità, vengono parimenti usati intervalli propri degli antichi modi greci (soprattutto il Misolidio ed il Frigio) e strutture tonali dell’armonia classica.” A ciò si aggiunge la realizzazione musicale che integra registrazioni strumentali e vocali, cui si aggiunge l’esecuzione in scena da parte del coro delle donne.
Proprio la contaminazione può essere indicata come la chiave di lettura per apprezzare al meglio questo spettacolo, presente anche nei costumi, (firmati da Arnaldo Pomodoro, autore dell’intera scenografia) e nei movimenti di scena che possono evocare tradizioni molteplici e proprio per questo universali, come arcaica e contemporanea allo stesso tempo è la recitazione di tutti, efficace e capace di rendere al meglio proprio perché sopra le righe.
Le antiche ragioni del sangue saranno sconfitte dal più moderno bene pubblico, grazie all’intervento di Atena, dea protettrice della città ospite degli agoni tragici, che con l’istituzione dell’Areopago, primo tribunale della storia della Grecia classica, darà legittimità divina e delega agli uomini di amministrare la giustizia.
Difficile, in una realizzazione così profondamente corale, in cui l’impegno e la fatica di chi recita in scena e di chi li ha seguiti e preparati sono stati evidentemente alla pari e in sintonia, esprimersi a proposito dei singoli; è certamente grandissima l’interpretazione furibonda di Francesca Ciocchetti nel ruolo di Elettra, ma intenso è stato pure il modo in cui Francesco Scianna (Oreste) ed Elisabetta Pozzi (Clitemnestra) hanno reso i rispettivi personaggi. Suscita emozione la presenza in scena di Ugo Pagliai (Apollo) e Paola Gassman (Profetessa) ed il ritorno in scena di Piera Degli Esposti (Atena) dopo dieci anni di assenza o la  raffinatezza cui Graziano Piazza (Egisto) ci ha ormai abituato e l’adeguatezza di Marco Imparato (Pilade), Alessandro Romano (Guardiano e servo di Egisto), Antonietta Carbonnetti (Nutrice).

Foto Franca Centaro
Tanto è stato chiesto alle Corifee (Simonetta Cartia, Marcella Favilla, Clara Galante, Silvia Pietta ed Elena Polic Greco) e al Coro (Elena Aimone, Claudia Benassi, Rosy Bonfiglio, Valentina Cardinali, Clio Cipolletta, Giulia Diomede, Giuliana Di Stefano, Evelyn Famà, Carmelinda Gentile, Paola Giglio, Viola Graziosi, Doriana La Fauci, Jin Liyu, Francesca Mària, Valeria Perdonò, Silvia Pernarella, Alessandra Salamida e Valentina Territo), che hanno risposto mantenendo con energia e fino alla fine il ritmo sostenuto dell’intero spettacolo.
Ci si continua a domandare se Eschilo fosse un partigiano dei “bei tempi andati” in cui dominava la visione dell’occhio per occhio, più vicino all’emotività femminile o piuttosto a favore del nuovo corso, più razionale e maschile, consono alla visione sociale di Atene, in cui la donna non aveva voce in capitolo. Probabilmente la certezza della risposta è impossibile da raggiungere e forse ha poca importanza; certo è che in questa trilogia, come in moltissime altre espressioni artistiche nella storia del teatro e della musica, è l’universo femminile ad esserne il protagonista indiscusso.

Andrea Bergani


Agamennone di Eschilo
Traduzione: Monica Centanni
Regia: Luca De Fusco
Scene e Costumi: Arnaldo Pomodoro
Musiche: Antonio Di Pofi
Movimenti coreografici e danze: Alessandra Panzavolta
Regista assistente: Alessandra Felli
Assistente scene e costumi: Dialmo Ferrari
Progetto audio: Vincenzo Quadarella
Progetto luci: Elvio Amaniera
Costumista assistente e responsabile sartoria: Marcella Salvo
Direttore di scena: Mattia Fontana

Personaggi e interpreti, in ordine di apparizione
Sentinella: Mauro Avogadro
Clitemnestra: Elisabetta Pozzi
Araldo: Mariano Rigillo
Agamennone: Massimo Venturiello
Cassandra: Giovanna Di Rauso
Egisto: Andrea Renzi
Corifei: Francesco Biscione, Massimo Cimaglia, Piergiorgio Fasolo, Gianluca Musiu
Coro degli Argivi: Alessandro Aiello, Andrea Pietro Anselmi, Adriano Braidotti, Davide Geluardi, Giancarlo Latina, Giuseppe Orto, Vincenzo Paolicelli, Luigi Rausa, Giuseppe Rispoli, Eugenio Santovito, Massimo Tuccitto

Accademia d’Arte del Dramma Antico Sezione Scuola di Teatro Giusto Monaco
Coro: Antonio Bandiera, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Nicasio Ruggero Catanese, Eugenio Fea, Gianni Luca Giuga, Marcello Gravina, Ivan Graziano, Domenico Macrì, Vincenzo Paterna, Vladimir Randazzo, Francesco Torre.
Guardie di Egisto: Carmelo Alù, Giuseppe Coniglio, Gabriele Fichera, Mirko Principe
Voce di fanciulla: Ginevra Di Marco
Danzatrici: Giulia Bonanno, Silvia De Nizza, Maria Chiara Grisafi, Laura Midolo, Alessandra Ricca, Agata Rosignoli
Costumi: Laboratorio di Sartoria: Fondazione INDA Onlus Siracusa
Scenografie: Laboratorio di Scenografia Fondazione INDA Onlus Siracusa
Area comunicazione: www.indafondazione.org


Coefore-Eumenidi di Eschilo
Traduzione: Monica Centanni
Regia: Daniele Salvo
Musiche: Marco Podda
Scene e Costumi: Arnaldo Pomodoro
Movimenti: Alessio Maria Romano
Regista assistente: Emiliano Bronzino
Assistente scene e costumi: Dialmo Ferrari
Maestro d’Armi: Antonio Bertusi
Progetto audio: Vincenzo Quadarella
Tecnico del suono: Daniele D’Angelo
Progetto luci: Elvio Amaniera
Costumista assistente e responsabile sartoria: Marcella Salvo
Direttore di scena: Marco Albertano
Assistente alla regia: Rossella Caruso

Personaggi e interpreti (Coefore), in ordine di apparizione
Oreste: Francesco Scianna
Elettra: Francesca Ciocchetti
Guardiano: Alessandro Romano
Clitemnestra: Elisabetta Pozzi
Nutrice: Antonietta Carbonetti
Egisto: Graziano Piazza
Servo di Egisto: Alessandro Romano
Pilade: Marco Imparato

Personaggi e interpreti (Eumenidi), in ordine di apparizione
Profetessa: Paola Gassman
Oreste: Francesco Scianna
Apollo: Ugo Pagliai
Spettro di Clitemnestra: Elisabetta Pozzi
CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI Piera degli Esposti nel ruolo di Atena

Coro delle Coefore
Corifee: Simonetta Cartia, Marcella Favilla, Clara Galante, Silvia Pietta, Elena Polic Greco
Coro: Elena Aimone, Claudia Benassi, Rosy Bonfiglio, Valentina Cardinali, Clio Cipolletta, Giulia Diomede, Giuliana Di Stefano, Evelyn Famà, Carmelinda Gentile, Paola Giglio, Viola Graziosi, Doriana La Fauci, Jin Liyu, Francesca Mària, Valeria Perdonò, Silvia Pernarella, Alessandra Salamida, Valentina Territo
Coro delle Eumenidi:
Regina delle Erinni: Clara Galante
Corifee: Marcella Favilla, Silvia Pietta, Elena Polic Greco
Coro: Elena Aimone, Claudia Benassi, Rosy Bonfiglio, Valentina Cardinali, Clio Cipolletta, Giulia Diomede, Paola Giglio, Viola Graziosi, Jin Liyu, Francesca Mària, Valeria Perdonò, Silvia Pernarella
Coro delle Custodi del Tempio: Simonetta Cartia, Giuliana di Stefano, Evelyn Famà, Carmelinda Gentile, Doriana La Fauci, Alessandra Salamida, Valentina Terrrito

Accademia d’arte del Dramma Antico Sezione Scuola di Teatro “Giusto Monaco”
Coro delle Coefore, Coro delle Eumenidi, Coro delle Custodi del Tempio
Federica Cavallaro, Aurora Cimino, Carla Cintolo, Cinzia Coniglione, Eleonora De Luca, Alice Fusaro, Desirée Giarratana, Virginia La Tella, Anita Martorana, Francesca Pulvirenti, Maddalena Serratore, Nadia Spicuglia, Sabrina Sproviero, Giulia Valentini, Arianna Vinci, Claudia Zappia.
Ancelle di Clitemnestra, Servi, Soldati di Clitemnestra, Soldati di Egisto, Cittadini, Spettri, Soldati fantasma dell’esercito di Agamennone
Salvatore Agli, Alessia Amcona, Valerio Aulicino, GianLuca Ariemma (Hermes dei morti), Antonio Bandiera, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Andrea Cannata, Nicasio Ruggero Catanese, Cristina Coniglio, Corrado Drago, Eugenio Fea ,  Dario Fini, Matteo Francomano, Gianni Luca Giuga, Marcello Gravina, Ivan Graziano, Laura Ingiulla, Domenico Macrì, Riccardo Masi, Vincenzo Paterna, Vladimir Randazzo, Francesco Torre,  Rossella Zagami
Accademia d’Arte del Dramma Antico-Sezione Primavera, Primavera Avanzato, Senior: Francesca Accolla, Marialaura Ambrogio, Erika Bonsignore, Giulia Cassarino, Giuseppe Coniglio, Federica Elia, Gabriele Fichera, Giorgia Greco, Lucia Imprescia, Flavia Lena, Giusi Lisi, Benedetta Lo Verso, Giulia Messina,  Tita Ortisi, Susanna Pastorella, Sarah Polichetti.

Cori e musiche eseguite dalla Cappella Tergestina e dall’Auricorale  Vivavoce di Trieste
Registrazioni effettuate presso La Casa della Musica – Trieste (Fulvio Zafret)

Costumi Laboratorio di sartoria  FONDAZIONE INDA ONLUS Siracusa
Scenografie Laboratorio di scenografia FONDAZIONE INDA ONLUS Siracusa
I fuochi sono stati realizzati dalla ditta Guerini Flavio & C. S.a.s.Sicily Movie Service
Area comunicazione: www.indafondazione.org



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