Con Agamennone si apre a Siracusa la trilogia delle
scelte. Di Paola Pini
Teatro Greco,
Siracusa – Dal 9 maggio al 20 giugno 2014
Foto Maria Laura Aureli |
Opportuna
la decisione di celebrare il Centenario dell’Istituto Nazionale del Dramma
Antico riproponendo Agamennone di Eschilo, la tragedia che diede inizio, il 16
aprile 1914, alla rinascita del Teatro Greco di Siracusa, luogo abbandonato e
fino ad allora in rovina. Era stata la visione di un uomo coraggioso, Mario
Tommaso Gargallo a renderlo possibile riuscendo, grazie al felice connubio tra
tenacia e pazienza, in ciò che fino a quel momento sembrava impossibile e poco
sensato.
Lo
spirito di allora è sempre vivo e vitale e l’impegno delle persone che ogni
anno svolgono con professionalità il loro lavoro per realizzare l’intera
stagione lo dimostra ampiamente.
Agamennone,
primo episodio di una trilogia, l’unica giunta completa fino a noi, apre così
il 50° ciclo di spettacoli classici.
Dramma
di sangue, in cui “la colpa antica genera colpa per gli uomini malvagi” e le
cui cause più vicine sono date dal sacrificio di Ifigenia, figlia di
Agamennone, uccisa dal padre per dare alle navi achee la possibilità di partire
alla volta di Troia.
Fin
dal principio si tratta quindi di scelte, fra la ragion di Stato e il bene
della famiglia compiuta da Agamennone, fra il dovere di moglie e quello di
madre per Clitemnestra, fra gli obblighi verso il padre da una parte e verso la
madre dall’altra per Oreste a conclusione di un racconto fra i più complessi ed
articolati della mitologia greca.
Foto G. L. Carnera |
Agamennone
pagherà la sua con la vita, per mano della moglie Clitemnestra: la donna non
aveva potuto né voluto perdonare un delitto così orrendo, incapace di accettare
che una guerra avesse bisogno di una vittima innocente ancor prima di essere
iniziata.
Ma
l’Agamennone che torna, pur da re vittorioso, non è l’eroe arrogante e
prepotente che Omero aveva descritto; è un uomo stanco, su cui grava il peso di
dieci anni di conflitto, che sente accanto a sé con angoscia la presenza dello
spettro della figlia assassinata. Porta con sé, come bottino di guerra,
Cassandra, la figlia di Priamo cui Apollo diede sì il dono della profezia, ma
anche la condanna di non essere creduta. Sarà lei a predire la sua uccisione,
al coro dei cittadini di Argo spaventati e smarriti, che da testimoni del
delitto condanneranno l’azione di Clitemnestra sua e di Egisto, suo amante e
istigatore, ma privo del coraggio di agire assieme alla donna.
Foto G. L. Carnera |
La
traduzione di Monica Centanni riflette la sua consapevolezza della necessità di
esercitare l’alternanza, per rendere al meglio “l’oscillazione tra il semplice
e il complesso” e “tra l’evidente e l’oscuro”.
Nelle
sue note di regia, Luca De Fusco parla di “spettacolo astratto, essenziale, non
descrittivo né kitsch”. Caratterizzato da movimenti lenti ed affaticati
eseguiti dagli attori in scena, in esso spicca la figura di Cassandra,
magistralmente interpretata da Giovanna Di Rauso, che rende ancora più evidente
lo spaesamento degli altri personaggi, nei quali la furia devastatrice, insita
nel sangue di una dinastia maledetta fin dalle origini, è invece più
trattenuta.
I
costumi e le scene di Arnaldo Pomodoro, in cui prevalgono il nero e il rame
rimandano ad un momento mitico fuori dal tempo, reso anche dalla presenza in
scena di una distesa di sabbia lavica.
Foto Franca Centaro |
La
musica di Antonio Di Pofi suggerisce lo straniamento dei personaggi principali
ben interpretati da Elisabetta Pozzi (Clitemnestra) e Massimo Venturiello
(Agamennone) che, con i convincenti Mauro Avogadro (Sentinella), Mariano
Rigillo (Araldo) e Andrea Renzi (Egisto), si mostrano in linea con le
intenzioni del regista.
I
corifei (Francesco Biscione, Massimo Cimaglia, Piergiorgio Fasolo e Gianluca
Musiu) sanno realizzare assieme al Coro degli Argivi (Alessandro Aiello, Andrea
Pietro Anselmi, Adriano Braidotti, Davide Geluardi, Giancarlo Latina, Giuseppe
Orto, Vincenzo Paolicelli, Luigi Rausa, Giuseppe Rispoli, Eugenio Santovito e
Massimo Tuccitto) e alle danzatrici (Giulia Bonanno, Silvia De Nizza, Maria
Chiara Grisafi, Laura Midolo, Alessandra Ricca e Agata Rosignoli), i movimenti
“moderni e non codificati, ispirati ad un gusto astratto e atemporale” di
Alessandra Panzavolta.
Paola Pini
Coefore - Eumenidi: arcaico e contemporaneo in perfetto
equilibrio. Di Andrea Bergani
Teatro Greco,
Siracusa – Dal 10 maggio al 21 giugno 2014
Foto Franca Centaro |
Secondo
il grecista Giorgio Ieranò “è forse nel cinema, più che nel teatro borghese,
che si prolunga l’eredità del dramma greco, come grande spettacolo popolare
dove la consapevolezza della finzione non esclude l’immedesimazione con le
ansie dei personaggi; dove il coinvolgimento emotivo si affianca alla
sensazione di essere trasportati in un altro mondo, diverso e lontano da quello
quotidiano”. Non bisogna dimenticare infatti che le Grandi Dionisie che ogni
anno venivano allestite ad Atene, erano il modo in cui la città attica si
mostrava al mondo, offrendo agli stranieri, oltre che ai cittadini, l’immagine
della propria potenza culturale e politica.
Di
questo si tratta quando Daniele Salvo mette in scena la tragedia greca a
Siracusa. Quest’anno è stato chiamato a dirigere per la quarta volta, non uno
ma ben due drammi, tradotti da Monica Centanni e riuniti in uno spettacolo
solo: Coefore ed Eumenidi di Eschilo, seconda e terza parte dell’Orestea,
trilogia iniziata con l’Agamennone e proposta per intero nell’edizione 2014, la
50^ del Ciclo di Rappresentazioni Classiche in occasione del Centenario
dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Operazione
non semplice, realizzata in modo efficace e rispettoso dello spirito del testo.
Spettacolo
corale, potente fin dalle prime battute, in cui gli attori e il coro dialogano
in una costante tensione dinamica, con un ritmo incalzante che si mantiene fino
al grandioso e sorprendente esodo finale, dando respiro soltanto nel passaggio
tra la conclusione di Coefore e l’inizio di Eumenidi.
Per
Daniele Salvo è “l’emotività il veicolo che rende possibile ancora oggi la
fruizione del tragico e della catarsi. È profondamente necessario per
un’interprete della tragedia greca, lavorare al raggiungimento di temperature
emotive elevatissime, compromettere la voce e il corpo per raggiungere degli
stati davvero perturbanti”.
Foto Franca Centaro |
Le
musiche di scena di Marco Podda contribuiscono in modo determinante a rendere
possibile tutto questo, accompagnando lo spettatore nel suo percorso emotivo di
empatia con quanto avviene nella cavea, grazie ad una “contaminazione sia
compositiva che esecutiva” in cui “assieme a cluster, dissonanze non preparate
e all’atonalità, vengono parimenti usati intervalli propri degli antichi modi
greci (soprattutto il Misolidio ed il Frigio) e strutture tonali dell’armonia
classica.” A ciò si aggiunge la realizzazione musicale che integra
registrazioni strumentali e vocali, cui si aggiunge l’esecuzione in scena da
parte del coro delle donne.
Proprio
la contaminazione può essere indicata come la chiave di lettura per apprezzare
al meglio questo spettacolo, presente anche nei costumi, (firmati da Arnaldo
Pomodoro, autore dell’intera scenografia) e nei movimenti di scena che possono
evocare tradizioni molteplici e proprio per questo universali, come arcaica e contemporanea
allo stesso tempo è la recitazione di tutti, efficace e capace di rendere al
meglio proprio perché sopra le righe.
Le
antiche ragioni del sangue saranno sconfitte dal più moderno bene pubblico,
grazie all’intervento di Atena, dea protettrice della città ospite degli agoni
tragici, che con l’istituzione dell’Areopago, primo tribunale della storia
della Grecia classica, darà legittimità divina e delega agli uomini di
amministrare la giustizia.
Difficile,
in una realizzazione così profondamente corale, in cui l’impegno e la fatica di
chi recita in scena e di chi li ha seguiti e preparati sono stati evidentemente
alla pari e in sintonia, esprimersi a proposito dei singoli; è certamente
grandissima l’interpretazione furibonda di Francesca Ciocchetti nel ruolo di
Elettra, ma intenso è stato pure il modo in cui Francesco Scianna (Oreste) ed
Elisabetta Pozzi (Clitemnestra) hanno reso i rispettivi personaggi. Suscita
emozione la presenza in scena di Ugo Pagliai (Apollo) e Paola Gassman
(Profetessa) ed il ritorno in scena di Piera Degli Esposti (Atena) dopo dieci
anni di assenza o la raffinatezza cui
Graziano Piazza (Egisto) ci ha ormai abituato e l’adeguatezza di Marco Imparato
(Pilade), Alessandro Romano (Guardiano e servo di Egisto), Antonietta Carbonnetti
(Nutrice).
Foto Franca Centaro |
Tanto
è stato chiesto alle Corifee (Simonetta Cartia, Marcella Favilla, Clara
Galante, Silvia Pietta ed Elena Polic Greco) e al Coro (Elena Aimone, Claudia
Benassi, Rosy Bonfiglio, Valentina Cardinali, Clio Cipolletta, Giulia Diomede,
Giuliana Di Stefano, Evelyn Famà, Carmelinda Gentile, Paola Giglio, Viola
Graziosi, Doriana La Fauci, Jin Liyu, Francesca Mària, Valeria Perdonò, Silvia
Pernarella, Alessandra Salamida e Valentina Territo), che hanno risposto
mantenendo con energia e fino alla fine il ritmo sostenuto dell’intero
spettacolo.
Ci
si continua a domandare se Eschilo fosse un partigiano dei “bei tempi andati”
in cui dominava la visione dell’occhio per occhio, più vicino all’emotività
femminile o piuttosto a favore del nuovo corso, più razionale e maschile,
consono alla visione sociale di Atene, in cui la donna non aveva voce in
capitolo. Probabilmente la certezza della risposta è impossibile da raggiungere
e forse ha poca importanza; certo è che in questa trilogia, come in moltissime
altre espressioni artistiche nella storia del teatro e della musica, è
l’universo femminile ad esserne il protagonista indiscusso.
Andrea Bergani
Agamennone
di Eschilo
Traduzione: Monica
Centanni
Regia: Luca De Fusco
Scene e Costumi:
Arnaldo Pomodoro
Musiche: Antonio Di
Pofi
Movimenti
coreografici e danze: Alessandra Panzavolta
Regista assistente:
Alessandra Felli
Assistente scene e
costumi: Dialmo Ferrari
Progetto audio:
Vincenzo Quadarella
Progetto luci: Elvio
Amaniera
Costumista assistente
e responsabile sartoria: Marcella Salvo
Direttore di scena:
Mattia Fontana
Personaggi e
interpreti, in ordine di apparizione
Sentinella: Mauro
Avogadro
Clitemnestra:
Elisabetta Pozzi
Araldo: Mariano
Rigillo
Agamennone: Massimo
Venturiello
Cassandra: Giovanna
Di Rauso
Egisto: Andrea Renzi
Corifei: Francesco
Biscione, Massimo Cimaglia, Piergiorgio Fasolo, Gianluca Musiu
Coro degli Argivi:
Alessandro Aiello, Andrea Pietro Anselmi, Adriano Braidotti, Davide Geluardi,
Giancarlo Latina, Giuseppe Orto, Vincenzo Paolicelli, Luigi Rausa, Giuseppe
Rispoli, Eugenio Santovito, Massimo Tuccitto
Accademia d’Arte del
Dramma Antico Sezione Scuola di Teatro Giusto Monaco
Coro: Antonio
Bandiera, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Nicasio Ruggero Catanese,
Eugenio Fea, Gianni Luca Giuga, Marcello Gravina, Ivan Graziano, Domenico
Macrì, Vincenzo Paterna, Vladimir Randazzo, Francesco Torre.
Guardie di Egisto:
Carmelo Alù, Giuseppe Coniglio, Gabriele Fichera, Mirko Principe
Voce di fanciulla:
Ginevra Di Marco
Danzatrici: Giulia
Bonanno, Silvia De Nizza, Maria Chiara Grisafi, Laura Midolo, Alessandra Ricca,
Agata Rosignoli
Costumi: Laboratorio
di Sartoria: Fondazione INDA Onlus Siracusa
Scenografie:
Laboratorio di Scenografia Fondazione INDA Onlus Siracusa
Area comunicazione:
www.indafondazione.org
Coefore-Eumenidi
di Eschilo
Traduzione: Monica
Centanni
Regia: Daniele Salvo
Musiche: Marco Podda
Scene e Costumi:
Arnaldo Pomodoro
Movimenti: Alessio
Maria Romano
Regista assistente:
Emiliano Bronzino
Assistente scene e
costumi: Dialmo Ferrari
Maestro d’Armi:
Antonio Bertusi
Progetto audio:
Vincenzo Quadarella
Tecnico del suono:
Daniele D’Angelo
Progetto luci: Elvio
Amaniera
Costumista assistente
e responsabile sartoria: Marcella Salvo
Direttore di scena:
Marco Albertano
Assistente alla
regia: Rossella Caruso
Personaggi e
interpreti (Coefore), in ordine di apparizione
Oreste: Francesco
Scianna
Elettra: Francesca
Ciocchetti
Guardiano: Alessandro
Romano
Clitemnestra:
Elisabetta Pozzi
Nutrice: Antonietta
Carbonetti
Egisto: Graziano
Piazza
Servo di Egisto:
Alessandro Romano
Pilade: Marco
Imparato
Personaggi e
interpreti (Eumenidi), in ordine di apparizione
Profetessa: Paola
Gassman
Oreste: Francesco
Scianna
Apollo: Ugo Pagliai
Spettro di
Clitemnestra: Elisabetta Pozzi
CON LA PARTECIPAZIONE
STRAORDINARIA DI Piera degli Esposti nel ruolo di Atena
Coro delle Coefore
Corifee: Simonetta
Cartia, Marcella Favilla, Clara Galante, Silvia Pietta, Elena Polic Greco
Coro: Elena Aimone,
Claudia Benassi, Rosy Bonfiglio, Valentina Cardinali, Clio Cipolletta, Giulia
Diomede, Giuliana Di Stefano, Evelyn Famà, Carmelinda Gentile, Paola Giglio,
Viola Graziosi, Doriana La Fauci, Jin Liyu, Francesca Mària, Valeria Perdonò,
Silvia Pernarella, Alessandra Salamida, Valentina Territo
Coro delle Eumenidi:
Regina delle Erinni:
Clara Galante
Corifee: Marcella
Favilla, Silvia Pietta, Elena Polic Greco
Coro: Elena Aimone,
Claudia Benassi, Rosy Bonfiglio, Valentina Cardinali, Clio Cipolletta, Giulia
Diomede, Paola Giglio, Viola Graziosi, Jin Liyu, Francesca Mària, Valeria
Perdonò, Silvia Pernarella
Coro delle Custodi
del Tempio: Simonetta Cartia, Giuliana di Stefano, Evelyn Famà, Carmelinda
Gentile, Doriana La Fauci, Alessandra Salamida, Valentina Terrrito
Accademia d’arte del
Dramma Antico Sezione Scuola di Teatro “Giusto Monaco”
Coro delle Coefore,
Coro delle Eumenidi, Coro delle Custodi del Tempio
Federica Cavallaro,
Aurora Cimino, Carla Cintolo, Cinzia Coniglione, Eleonora De Luca, Alice
Fusaro, Desirée Giarratana, Virginia La Tella, Anita Martorana, Francesca
Pulvirenti, Maddalena Serratore, Nadia Spicuglia, Sabrina Sproviero, Giulia
Valentini, Arianna Vinci, Claudia Zappia.
Ancelle di
Clitemnestra, Servi, Soldati di Clitemnestra, Soldati di Egisto, Cittadini,
Spettri, Soldati fantasma dell’esercito di Agamennone
Salvatore Agli,
Alessia Amcona, Valerio Aulicino, GianLuca Ariemma (Hermes dei morti), Antonio
Bandiera, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Andrea Cannata, Nicasio Ruggero
Catanese, Cristina Coniglio, Corrado Drago, Eugenio Fea , Dario Fini, Matteo Francomano, Gianni Luca
Giuga, Marcello Gravina, Ivan Graziano, Laura Ingiulla, Domenico Macrì,
Riccardo Masi, Vincenzo Paterna, Vladimir Randazzo, Francesco Torre, Rossella Zagami
Accademia d’Arte del
Dramma Antico-Sezione Primavera, Primavera Avanzato, Senior: Francesca Accolla,
Marialaura Ambrogio, Erika Bonsignore, Giulia Cassarino, Giuseppe Coniglio,
Federica Elia, Gabriele Fichera, Giorgia Greco, Lucia Imprescia, Flavia Lena,
Giusi Lisi, Benedetta Lo Verso, Giulia Messina,
Tita Ortisi, Susanna Pastorella, Sarah Polichetti.
Cori e musiche
eseguite dalla Cappella Tergestina e dall’Auricorale Vivavoce di Trieste
Registrazioni
effettuate presso La Casa della Musica – Trieste (Fulvio Zafret)
Costumi Laboratorio
di sartoria FONDAZIONE INDA ONLUS
Siracusa
Scenografie
Laboratorio di scenografia FONDAZIONE INDA ONLUS Siracusa
I fuochi sono stati
realizzati dalla ditta Guerini Flavio & C. S.a.s.
Sicily Movie Service
Area comunicazione:
www.indafondazione.org
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