22 maggio, 2014

ECCE MATER TUA. Femminicidio, strage silenziosa. Di Laura Cavallaro


Chiesa Monumentale di San Nicolò L'Arena, Catania. Sabato 17 Maggio 2014

“Massacra di botte una passante: "Era stato lasciato dalla fidanzata"; “Killer dopo il "no" su Facebook: preso”;Uccide due ex, scappa, poi si spara”; “Dà fuoco alla sua compagna e impedisce che la soccorrano”; “Uccide la madre in casa e si consegna ai carabinieri”; “Denuncia molestatore. Il pm chiede di sentirla ma lui l’ha già uccisa”; “Moglie di 26 anni uccisa dal marito geloso a colpi di forbice”. Le pagine dei quotidiani si riempiono sempre più spesso di titoli come questi, a testimonianza del fatto che, quello che prende il nome di femminicidio e che da tempo ormai costituisce una piaga sociale,  gode di molta attenzione non solo per una questione di diritto di cronaca ma anche per placare la diffusione del problema, o almeno provarci. Tanto è stato fatto (vedi Legge n. 119 del 15 ottobre 2013 sulla “violenza di genere) e tanto ancora si sta cercando di fare per non lasciare da sole le donne.
Molte volte infatti l’omicidio è solo l’ultima fase a cui si approda dopo una lunga serie di violenze fisiche, sessuali e psichiche a cui le vittime vengono sottoposte. E’ necessario sottolineare che il tema è spesso oggetto di luoghi comuni secondo cui la violenza, che magari si perpetra fra le mura domestiche, ha come carnefici uomini di bassa estrazione sociale, con scarsa istruzione, affetti da dipendenze, in realtà il problema è trasversale e non può essere ridotto a questa semplice stigmatizzazione. 
Anche il mondo dell’arte si mobilità per fare sentire la sua voce in una questione così delicata, sabato 17 maggio 2014, presso la Chiesa Monumentale di San Nicolò L'Arena di Catania, il Coro Lirico Siciliano istruito dal Maestro Francesco Costa e l’Haffner Orchestra diretta dal Maestro Antonella Fiorino, in collaborazione con Liliana Nigro e l’Accademia di Belle Arti, hanno dato vita alla cantata scenica “Ecce mater tua”. Lo spettacolo ha sviscerato il tema del femminicidio attraverso la fotografia e la danza, anche se punto focale è rimasto l’esecuzione del Requiem KV 626 di W. A. Mozart.
Mozart venne incaricato di scrivere il Requiem da un anonimo committente che voleva una messa funebre per ricordare la moglie prematuramente scomparsa, pur consapevole del fatto che l’uomo volesse impossessarsi della paternità dell’opera, il compositore austriaco fu costretto ad accettare il compromesso stretto nella morsa dei debiti. Secondo alcuni studiosi scrisse per intero solo la partitura dell’ Introitus, e parte del Kyrie e del Dies irae, l’opera fu conclusa, visto la sua prematura scomparsa, da alcuni allievi: Franz Xaver Süssmayr, Franz Jacob Freystadtler e Joseph Eyblea, su appunti scritti e verbali del compositore austriaco. Si dice che dietro questa operazione ci fosse la moglie di Mozart, Constanze, la quale non era disposta a rinunciare all’alta commissione offerta al Maestro. Nonostante tutto, l’opera risente in molti punti del genio paterno, ergendosi a capolavoro preromantico.

Il  Coro Lirico Siciliano, solida realtà del panorama musicale, teatrale, sinfonico e lirico siciliano che si è  da tempo affermata all’interno delle maggiori stagioni liriche: Taormina Festival, Luglio Musicale Trapanese e la Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale, si dimostra ancora una volta all’altezza del compito prefisso. Si poteva rintracciare sin dalle prime battute la grandiosità del Coro, ma in particolare nella parte conclusiva del Requiem, dove la fusione con l’orchestra creava un effetto maestoso e di sacralità, anche se a causa di un ambiente eccessivamente dispersivo l’acustica ne ha risentito. Superba la bacchetta del maestro Fiorino che ha diretto con precisione impeccabile l’intero organico e i solisti: la limpida voce del soprano Rita Fabiano, l’alto Daniela Calcamo, il tenore Fabio Distefano e il basso Salvo Di Salvo. Suggestione pura si è raggiunta con l’esecuzione del Lacrimosa, dove spicca l’elemento operistico della composizione, va ricordato che nell’opera si rintracciano aspetti di musica sacra e alcune figure musicali tipicamente barocche, come momento in cui il raccoglimento dell’anima protende verso l’Altissimo. L’apoteosi musicale è stata sottolineata dagli eleganti passi di danza della ballerina Aureliana Spina. Colore predominante della scena è il rosso indossato anche dalle giovani, le quali ad apertura della rappresentazione, intingono le mani nella tempera scarlatta, a simulare una sorta di rito di violenza, imprimendo i loro palmi sulle vesti dell’attrice Annalisa Zappulla, protagonista anche della mostra fotografica, all’ingresso della Chiesa, firmata da Giuseppe Lo Presti.
Con grande piacere, conserviamo non solo il ricordo di una perfetta esecuzione mozartiana ma anche la funzione sociale della musica, che mai dovrebbe essere dimenticata.

Laura Cavallaro



ECCE MATER TUA
Femminicidio, strage silenziosa
Requiem KV 626 di W. A. Mozart


Coro Lirico Siciliano
Haffner Orchestra
Antonella Fiorino, Direttore
Francesco Costa, Maestro del Coro
Rita Fabiano, soprano
Daniela Calcamo, alto
Fabio Distefano, tenore
Salvo Di Salvo, basse - baritone
Regia di Liliana Nigro
In collaborazione con:
Accademia di Belle Arti di Catania
Associazione Città Teatro Musica
Teatro Brancati
Assessorato alla Bellezza e ai Saperi condivisi

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