Teatro Diana, Napoli.
Martedì 6 maggio 2014
Chi
l’ha detto che il pubblico a teatro si debba semplicemente limitare a
“guardare” uno spettacolo? Per capire a fondo il significato di un’opera che ci
viene presentata e coglierne ciò che Stanislavskij chiamava “sottotesto”
bisogna che noi usiamo tutti i nostri sensi a disposizione,anche,potrà sembrare
strano,il gusto.
E,perché no, immaginare che il Teatro sia un ristorante in cui ci viene esposto un menù e ordinare la pietanza che più preferiamo: un’idea,questa,che ha preso forma al Teatro Diana di Napoli dove “Movimenti di scena”,di Peppe Celentano e Gabriella Cerino,ha presentato “Il Menù del Teatro”. I numerosi spettatori accorsi al Teatro Diana avevano la possibilità di “ordinare”,appena entrati in teatro accolti da simpatici camerieri-attori, uno tra tre spettacoli proposti: “O’ Scarfalietto”,cavallo di battaglia di Eduardo Scarpetta, “Varietà”,per gli amanti dell’avanspettacolo e delle canzoni tradizionali, e “Dream Factor”,uno spettacolo che guarda ai giovani artisti e alle loro speranze. Una volta ordinato inserendo una fiche nell’urna dello spettacolo corrispondente prescelto,si è passato al conteggio dei voti: la pietanza-spettacolo più “ordinata” sarà quella da rappresentare. Un’idea fantasiosa e ben riuscita quella di Peppe Celentano,che rompe in qualche modo gli schemi del teatro tradizionale mettendo in primo piano il pubblico che,come nei talent e nei reality show che la televisione oggi ci offre,diventa artefice dello spettacolo decidendo le sorti di uno o più concorrenti o,in questo caso,quelle degli attori indicandogli cosa rappresentare. Martedì 6 Maggio l’audience del Teatro Diana ha scelto un classico della tradizione partenopea: “O’ Scarfalietto”,uno dei tanti capolavori di Eduardo Scarpetta rappresentato per la prima volta nel 1881 ma che,ancora oggi,è molto amato dal pubblico napoletano. Tutto ruota intorno alla storia della coppia di neosposi Felice (Massimo Masiello) e Amalia (Gabriella Cerino) che in seguito ai numerosi litigi decidono di separarsi. Il pomo della discordia,la goccia che fa traboccare il vaso, è appunto uno scaldaletto (“o’ scarfalietto” in napoletano)che i due coniugi trovano nel letto nuziale e si accusano l’un l’altro di avercelo posto. Tra numerosi equivoci e personaggi esilaranti si scoprirà che lo scaldaletto,in realtà, è stato posto dal servitore Michele (Marco Palmieri) proprio con l’intento di far separare i due. Tutto però alla fine tornerà alla normalità. Molto buone e senza alcuna sbavatura le interpretazioni di tutti gli attori,tra cui quella di Massimo Masiello che si conferma ancora una volta una garanzia e uno tra i migliori giovani interpreti del teatro partenopeo. Nel complesso inoltre la regia,di Peppe Celentano, ha operato,pur restando fedele al testo, una sorta di “svecchiamento” dell’opera scarpettiana inserendo alcune caratterizzazioni di alcuni personaggi non presenti nel testo originale (come quella dell’avvocato Saponetta interpretato da Marcello Cozzolino,e del cameriere Michele alias Marco Palmieri)ma molto apprezzate dal pubblico che ha sommerso gli attori tutti di applausi e risate. Un plauso va’ sicuramente all’orchestra del Maestro Marco Mussomeli che ha curato tutte le musiche della messa in scena, e al corpo di ballo formato da bravissimi ballerini,diretti da Giuseppe Farruggio, che ha intrattenuto il pubblico in attesa del conteggio delle votazioni. Incantevoli i costumi,targati Canzanella,famosissima e professionale sartoria napoletana. In attesa,se ci sarà,di una replica vi invito intanto a tenere pronto il vostro palato per poter assaporare altri gustosissimi piatti proposti da Movimenti di Scena.
E,perché no, immaginare che il Teatro sia un ristorante in cui ci viene esposto un menù e ordinare la pietanza che più preferiamo: un’idea,questa,che ha preso forma al Teatro Diana di Napoli dove “Movimenti di scena”,di Peppe Celentano e Gabriella Cerino,ha presentato “Il Menù del Teatro”. I numerosi spettatori accorsi al Teatro Diana avevano la possibilità di “ordinare”,appena entrati in teatro accolti da simpatici camerieri-attori, uno tra tre spettacoli proposti: “O’ Scarfalietto”,cavallo di battaglia di Eduardo Scarpetta, “Varietà”,per gli amanti dell’avanspettacolo e delle canzoni tradizionali, e “Dream Factor”,uno spettacolo che guarda ai giovani artisti e alle loro speranze. Una volta ordinato inserendo una fiche nell’urna dello spettacolo corrispondente prescelto,si è passato al conteggio dei voti: la pietanza-spettacolo più “ordinata” sarà quella da rappresentare. Un’idea fantasiosa e ben riuscita quella di Peppe Celentano,che rompe in qualche modo gli schemi del teatro tradizionale mettendo in primo piano il pubblico che,come nei talent e nei reality show che la televisione oggi ci offre,diventa artefice dello spettacolo decidendo le sorti di uno o più concorrenti o,in questo caso,quelle degli attori indicandogli cosa rappresentare. Martedì 6 Maggio l’audience del Teatro Diana ha scelto un classico della tradizione partenopea: “O’ Scarfalietto”,uno dei tanti capolavori di Eduardo Scarpetta rappresentato per la prima volta nel 1881 ma che,ancora oggi,è molto amato dal pubblico napoletano. Tutto ruota intorno alla storia della coppia di neosposi Felice (Massimo Masiello) e Amalia (Gabriella Cerino) che in seguito ai numerosi litigi decidono di separarsi. Il pomo della discordia,la goccia che fa traboccare il vaso, è appunto uno scaldaletto (“o’ scarfalietto” in napoletano)che i due coniugi trovano nel letto nuziale e si accusano l’un l’altro di avercelo posto. Tra numerosi equivoci e personaggi esilaranti si scoprirà che lo scaldaletto,in realtà, è stato posto dal servitore Michele (Marco Palmieri) proprio con l’intento di far separare i due. Tutto però alla fine tornerà alla normalità. Molto buone e senza alcuna sbavatura le interpretazioni di tutti gli attori,tra cui quella di Massimo Masiello che si conferma ancora una volta una garanzia e uno tra i migliori giovani interpreti del teatro partenopeo. Nel complesso inoltre la regia,di Peppe Celentano, ha operato,pur restando fedele al testo, una sorta di “svecchiamento” dell’opera scarpettiana inserendo alcune caratterizzazioni di alcuni personaggi non presenti nel testo originale (come quella dell’avvocato Saponetta interpretato da Marcello Cozzolino,e del cameriere Michele alias Marco Palmieri)ma molto apprezzate dal pubblico che ha sommerso gli attori tutti di applausi e risate. Un plauso va’ sicuramente all’orchestra del Maestro Marco Mussomeli che ha curato tutte le musiche della messa in scena, e al corpo di ballo formato da bravissimi ballerini,diretti da Giuseppe Farruggio, che ha intrattenuto il pubblico in attesa del conteggio delle votazioni. Incantevoli i costumi,targati Canzanella,famosissima e professionale sartoria napoletana. In attesa,se ci sarà,di una replica vi invito intanto a tenere pronto il vostro palato per poter assaporare altri gustosissimi piatti proposti da Movimenti di Scena.
Francesco Pace
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