Foto Attilio Marasco |
La presentazione della stagione 2014/2015 del Piccolo Teatro di Milano è
avvenuta l’8 maggio alla presenza del sindaco Giuliano Pisapia, del direttore
Sergio Escobar, di Luca Ronconi, degli assessori alla cultura della provincia e
del comune, dei rappresentanti della Camera di Commercio, della Fondazione
Cariplo, di registi, attori, giornalisti, cittadini, che gremivano la Sala
Melato di Via Rivoli.
Il tema di questa nuova entusiasmante stagione è quello dei “legami teatrali”
rappresentati visivamente da un ammasso d corde avviluppate sulle assi del palcoscenico,
fino a raggiungere la platea, proiettate sul maxi schermo alle spalle dei
relatori. E come ci ricorda Escobar, sono molti i legami di cui il Piccolo va
fiero, sin dalla sua fondazione, nel 1947 per opera di Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina
Vinchi, tanto da essere diventato il primo Stabile italiano e dal 1991 anche
“Teatro d’Europa”.
Foto Attilio Marasco |
Ma mai come oggi, in un mondo che si
restringe sempre di più in termini di spazio allargandosi contemporaneamente
dal punto di vista culturale, razziale, sociologico, conoscitivo, la funzione
di quelle funi lanciate dal Piccolo al mondo intero, rappresenta un messaggio di
unione, di presa di coscienza, di scambio culturale, di pace e di elevamento dello
spirito.
Ma il Piccolo Teatro è anche un esempio invidiato e riconosciuto dal resto
del mondo di come si possa fare cultura ad alto livello, raggiungendo, grazie
ad una strategia di marketing illuminata ed etica e per questo vincente,
profitti in termini economici sempre in attivo e in espansione costante.
Aspettando l’EXPO, evento che metterà Milano e l’Italia al centro del
mondo, il Piccolo vuole essere in prima fila con una programmazione che spazia
dal jazz al balletto, dagli spettacoli per i più piccoli al cinema, dai
classici alla sperimentazione, dai testi in dialetto a quelli in lingua
originale non italiana, dal teatro che parla di legalità a quello della commedia
dell’arte. A tutto questo aggiungiamo un
altro fatto positivo che sarà la sfida del non-stop estivo, perché finalmente
si sta imparando che anche d’agosto la gente ha fame di cultura, di spettacoli,
di aggregazione, di stimoli. Speriamo che questa iniziativa continui anche a
EXPO terminato.
Foto Attilio Marasco |
Foto Attilio Marasco |
Vedremo tanto per citarne alcuni, Toni Servillo in “Le voci di dentro” con la
sua regia, Ronconi che mette in scena “Lehman Trilogy” di Stefano Massini e “Le
donne gelose “ di Goldoni, “Cenerentola” di Joȇl Pommerat, Enrico Intra con i Civici Corsi di Jazz, “Amleto”
della compagnia Quantum Theater Group diretta da Arash Dadgar, “Intrigo e
amore” di Friedrich Schiller diretto da Lev Dodin, “Quando il tiro si alza” la
Grande Gerra raccontata da Guido Ceronetti, il San Vittore Globe Theater
diretto da Donatella Massimilla con i detenuti della casa di reclusione, il
tributo a Jack London di Marco Paolini, “Resilienza d’amore” un recital di
Rossy de Palma, il teatro di Bergman secondo Ivo van Hove, “Odissey” di Bob
Wilson, l’Otello di Luigi Lo Cascio e tanti altri.
Dopo la presentazione, grazie al lavoro infaticabile del Piccolo Teatro, ci
siamo sentiti fieri di poter contribuire, come italiani, allo sviluppo di una
nuova cultura globale che, partendo dalla nostra meravigliosa tradizione, ha la
forza propulsiva di espandersi in un grande abbraccio che racchiude
innumerevoli ed eterogenee voci che s’innalzano da tutti i punti del mondo come
bandiere di libertà, di pace, di bellezza e di prosperità spirituale ed
estetica.
Daria D.
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