17 maggio, 2014

“La ronde de nuit”, Théâtre Aftaab. Da un’idea di Ariane Mnouchkine messa in scena da Hélène Cinque. Di Daria D.


spettacolo in francese e in dari, sovratitolato in italiano
al Teatro Strehler dal 14 al 24 maggio 2014

Sembra una favola a lieto fine, e in mezzo tante vicende umane drammatiche, ma anche poetiche, comiche, surreali che avvengono all’interno di un teatro di Parigi nel quartiere di Vincennes, questo “La ronde de nuit” nato da un’idea di Ariane Mnouckine insieme al gruppo afgano Théâtre Aftaab, messo in scena da Hélène Cinque e interpretato o meglio, rivissuto, da quegli stessi artisti che sono venuti in Francia per scappare dalla guerra e dal terrorismo.
Che bella idea  fare del teatro un punto di raccolta e d’incontro di emigrati, di esistenze che vivono ai limiti della società, di gente piena di speranze e di sogni, ma anche d’incubi, in attesa di ripartire verso nuove terre o decise a rimanere, cercando di risolvere gli innumerevoli problemi legati ai visti, alla legalità, al divario di mentalità, alla solitudine, all’emarginazione. E certamente chi rimane è un coraggioso, come Nader, il guardiano del teatro, anche se il desiderio, ancora inappagato, di avere la moglie e il resto della famiglia con sé, lo rende triste e solitario. Ma Nader sa che il lavoro nobilita l’uomo, e lo rende libero, eppure nemmeno la sua gente sembra essere d’accordo su questo punto. Ma meglio un semplice guardiano a Parigi che un artista perseguitato in patria, a combattere con truppe di tutti i generi, esterne e interne al suo Afganistan.
Nader riceve, in una notte che sarà all’insegna di una terribile tempesta di ghiaccio, il compito di fare la ronda al teatro che, quasi a ricordare il Théâtre du Soleil fondato cinquant’anni fa da Ariane Mnouckine, custodisce “gli archivi del mondo”. E non a caso questi archivi rappresentano le memorie dell’umanità, memorie di guerra e di pace, di solidarietà e di violenza, di umanità e di perdono, di bruttezza e di bellezza, di amore e di generosità,  tutte portate sulle scene da tempi lontanissimi da piccoli e grandi drammaturghi, da piccoli e grandi attori.
 L’intero universo, rappresentato da testi, costumi, scenografie è lì, ma per continuare a farlo vivere, bisogna custodirlo gelosamente, evitare che prenda la pioggia, la muffa, il fuoco. Eppure Nader, rischiando di mettere in pericolo il suo lavoro, non si tirerà indietro quando dovrà salvare dal freddo notturno un gruppo di compatrioti, ospitandoli nel teatro. Un gesto di pietas esattamente come quello che avrà verso l’immensa quantità di memorie che rischiano di bagnarsi sotto la pioggia infiltrata dal tetto e per salvarle dalla rovina, chiederà l’aiuto di tutti quei “disgraziati”, uomini e donne in carne ed ossa, non cimeli, né potenziali pericoli, semplicemente esseri umani.
La storia è raccontata con semplicità, tutto è chiaro, il messaggio, le intenzioni, le prese di posizione, le accuse, ce n’è per tutti, per il capitalismo, il mondo arabo, i fondamentalisti, i fanatismi, le illusioni del consumismo, la burocrazia, i razzisti, ma si presenta soprattutto come una commedia, a volte amara, altre divertente, interpretata da un gruppo di diciotto attori, tutti venuti da lontano, che con la loro simpatia e passione rende  partecipe il pubblico dei loro sogni e dei loro incubi.

Alla fine il teatro è salvo, i sogni e le speranze continuano, a  volte si avverano, altre, invece, si scontrano con realtà che non capiamo, e per questo vorremmo cambiare ma prima di tutto, abbiamo il dovere di rispettarle, se crediamo in una coesistenza pacifica e giusta tra tutti gli esseri umani, a prescindere dal colore della pelle, dal credo religioso, dalle idee politiche.
Con questo spettacolo il Théâtre du Soleil fondato da Ariane Mnouckine compie cinquant’anni e li festeggia proprio in Italia, paese che ancora sembra impreparato ai cambiamenti e alle nuove realtà che ci vivono. Forse è un messaggio, un regalo di non-compleanno...
Oltre a questo spettacolo ci sarà tutta una serie di appuntamenti per ripercorrere insieme la vita di una compagnia da sempre impegnata in spettacoli di ricerca, in prima linea in uno spazio di archeologia industriale alla periferia di Parigi, la Cartoucherie.
Che il sole continui a splendere...

Daria D.



“La ronde de nuit”, Théâtre Aftaab
da un’idea di Ariane Mnouchkine
messa in scena da Hélène Cinque
raccontata, sognata e improvvisata da Haroon Amani, Aref Banuhar, Taher Baig, Saboor Dilawar, Mujtaba Habibi, Mustafa Habibi, Sayed Ahmad Hashimi, Shafiq Kohi, Asif Mawdudi, Farid Ahmad Joya, Wioletta Michalczuk, Caroline Panzera, Ghulam Reza Rajabi, Harold Savary, Omid Rawendah, Shohreh Sabaghy, Wajma Tota Khil

una coproduzione di Théâtre du Soleil e Théâtre Nanterre – Amandiers (marzo 2013)

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