spettacolo in
francese e in dari, sovratitolato in italiano
al Teatro Strehler
dal 14 al 24 maggio 2014
Sembra
una favola a lieto fine, e in mezzo tante vicende umane drammatiche, ma anche
poetiche, comiche, surreali che avvengono all’interno di un teatro di Parigi
nel quartiere di Vincennes, questo “La ronde de nuit” nato da un’idea di Ariane
Mnouckine insieme al gruppo afgano Théâtre Aftaab, messo in scena da Hélène
Cinque e interpretato o meglio, rivissuto, da quegli stessi artisti che sono
venuti in Francia per scappare dalla guerra e dal terrorismo.
Che
bella idea fare del teatro un punto di
raccolta e d’incontro di emigrati, di esistenze che vivono ai limiti della
società, di gente piena di speranze e di sogni, ma anche d’incubi, in attesa di
ripartire verso nuove terre o decise a rimanere, cercando di risolvere gli
innumerevoli problemi legati ai visti, alla legalità, al divario di mentalità,
alla solitudine, all’emarginazione. E certamente chi rimane è un coraggioso,
come Nader, il guardiano del teatro, anche se il desiderio, ancora inappagato,
di avere la moglie e il resto della famiglia con sé, lo rende triste e
solitario. Ma Nader sa che il lavoro nobilita l’uomo, e lo rende libero, eppure
nemmeno la sua gente sembra essere d’accordo su questo punto. Ma meglio un
semplice guardiano a Parigi che un artista perseguitato in patria, a combattere
con truppe di tutti i generi, esterne e interne al suo Afganistan.
Nader
riceve, in una notte che sarà all’insegna di una terribile tempesta di
ghiaccio, il compito di fare la ronda al teatro che, quasi a ricordare il
Théâtre du Soleil fondato cinquant’anni fa da Ariane Mnouckine, custodisce “gli
archivi del mondo”. E non a caso questi archivi rappresentano le memorie
dell’umanità, memorie di guerra e di pace, di solidarietà e di violenza, di
umanità e di perdono, di bruttezza e di bellezza, di amore e di generosità, tutte portate sulle scene da tempi
lontanissimi da piccoli e grandi drammaturghi, da piccoli e grandi attori.
L’intero universo, rappresentato da testi,
costumi, scenografie è lì, ma per continuare a farlo vivere, bisogna custodirlo
gelosamente, evitare che prenda la pioggia, la muffa, il fuoco. Eppure Nader,
rischiando di mettere in pericolo il suo lavoro, non si tirerà indietro quando
dovrà salvare dal freddo notturno un gruppo di compatrioti, ospitandoli nel
teatro. Un gesto di pietas esattamente come quello che avrà verso l’immensa
quantità di memorie che rischiano di bagnarsi sotto la pioggia infiltrata dal
tetto e per salvarle dalla rovina, chiederà l’aiuto di tutti quei
“disgraziati”, uomini e donne in carne ed ossa, non cimeli, né potenziali
pericoli, semplicemente esseri umani.
La
storia è raccontata con semplicità, tutto è chiaro, il messaggio, le
intenzioni, le prese di posizione, le accuse, ce n’è per tutti, per il
capitalismo, il mondo arabo, i fondamentalisti, i fanatismi, le illusioni del
consumismo, la burocrazia, i razzisti, ma si presenta soprattutto come una
commedia, a volte amara, altre divertente, interpretata da un gruppo di
diciotto attori, tutti venuti da lontano, che con la loro simpatia e passione
rende partecipe il pubblico dei loro sogni
e dei loro incubi.
Alla
fine il teatro è salvo, i sogni e le speranze continuano, a volte si avverano, altre, invece, si
scontrano con realtà che non capiamo, e per questo vorremmo cambiare ma prima
di tutto, abbiamo il dovere di rispettarle, se crediamo in una coesistenza
pacifica e giusta tra tutti gli esseri umani, a prescindere dal colore della
pelle, dal credo religioso, dalle idee politiche.
Con
questo spettacolo il Théâtre du Soleil fondato da Ariane Mnouckine compie
cinquant’anni e li festeggia proprio in Italia, paese che ancora sembra
impreparato ai cambiamenti e alle nuove realtà che ci vivono. Forse è un
messaggio, un regalo di non-compleanno...
Oltre
a questo spettacolo ci sarà tutta una serie di appuntamenti per ripercorrere
insieme la vita di una compagnia da sempre impegnata in spettacoli di ricerca,
in prima linea in uno spazio di archeologia industriale alla periferia di
Parigi, la Cartoucherie.
Che
il sole continui a splendere...
Daria D.
“La ronde de nuit”,
Théâtre Aftaab
da un’idea di Ariane
Mnouchkine
messa in scena da
Hélène Cinque
raccontata, sognata e
improvvisata da Haroon Amani, Aref Banuhar, Taher Baig, Saboor Dilawar, Mujtaba
Habibi, Mustafa Habibi, Sayed Ahmad Hashimi, Shafiq Kohi, Asif Mawdudi, Farid
Ahmad Joya, Wioletta Michalczuk, Caroline Panzera, Ghulam Reza Rajabi, Harold
Savary, Omid Rawendah, Shohreh Sabaghy, Wajma Tota Khil
una coproduzione di
Théâtre du Soleil e Théâtre Nanterre – Amandiers (marzo 2013)
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