Teatro Elfo Puccini,
Milano. Dal 21 al 25 maggio 2014
“Dance
will set you free” è l’invito che domina il palcoscenico ed è rivolto ai
partecipanti della maratona di ballo, siamo a Hollywood, tra speranze e
illusioni, venti di guerra lontana e guerra per la sopravvivenza durante il
periodo della Depressione americana.
Lo
spettacolo è un coinvolgimento totale, con il pubblico seduto sul palcoscenico
che funge da vero pubblico della gara di ballo, gli attori che si muovono nello
spazio totale della sala, tutti attenti alle vicende umane delle coppie di
ballerini venute da ogni parte d’America per vincere millecinquecento dollari,
premio finale per chi resisterà più a lungo, ballando in pista.
Ricordo il film di Sydney Pollack del 1969,
tratto da un magnifico romanzo di Horace McCoy, mi stupisce ogni volta per la
sua perfezione formale, recitativa e narrativa ma questo spettacolo diretto da
Gigi Dall’Aglio di Fondazione Teatro Due, in collaborazione con Balletto
Civile, tradotto e adattato da Giorgio Mariuzzo, con la scrittura fisica di
Michela Lucenti, è stato davvero una sorpresa molto positiva. Anche qui un
eccellente lavoro drammaturgico e registico, molto bravi tutti gli attori anche
se non posso fare a meno di citare Paola De Crescenzo che interpreta la cinica
Gloria, ruolo che rivestì stupendamente Jane Fonda, posso immaginare il timore
riverenziale con il quale l’attrice ha affrontato il ruolo, riuscendoci alla
grande, e poi Michela Lucenti nel doppio ruolo di Rosa e della soubrette, per
la sua stupenda voce ricca di sfumature e modulazioni e nel ruolo dello speaker
Alessandro Averone che recita il ruolo che fu di Gig Young e che gli valse un
Oscar. Il regista ha messo insieme
attori molto diversi, espressivi e interessanti, capaci di recitare e danzare
nello stesso tempo, il che non è sempre facile.
E la
musica dal vivo, suonata da un pianoforte, un contrabbasso, un clarinetto e un
contrabbasso, oltre alla voce di Carlo Massari, é naturalmente la chiave di
tutto lo spettacolo.
Leggiamo
un altro striscione d’incoraggiamento che dice “When you cannot get back that’s
the moment to go further” e mi ricordo del famoso “Yes we can” e di tanti altri
slogan su cui è prosperata “the land of
great opportunities”.
Sì perché pur con tutti i difetti e le crudeltà (che per altro fanno parte della civiltà industriale), le illusioni e le speranze, gli Stati Uniti d’America hanno rappresentato, per tutti, la terra delle opportunità, se poi alcuni se le sono lasciate scappare, beh... c’è chi vince e chi perde, proprio come in questa gara di ballo che è naturalmente un simbolo della nostra civiltà, della vita stessa, una corsa per arrivare primi, possibilmente senza farsi azzoppare, e quindi squalificare.
Nel caso di Gloria, come un cavallo ferito, la
squalifica è un colpo di rivoltella in testa per chiudere una partita persa, in
cui lei ha sempre creduto poco, forse per niente.
Molto
espressive, tra le altre, le scene della corsa del topo, uno slow motion
frenetico per non morire, e quella dell’amplesso danzato.
Una
storia tanto bella quanto crudele, un gioco “che si sa quando comincia, ma non
si sa quando finirà” sulle note di “Stormy weather”, ogni coppia una storia,
ogni speranza una ragione di vita, ogni delusione un motivo per risorgere più
forti o per mollare del tutto.
In
ogni caso, “the show must go on”.
Daria D.
Regia di Gigi
Dall’Aglio
Traduzione e
adattamento Giorgio Mariuzzo
Scrittura fisica
Michela Lucenti
con Roberto Abbati,
Alessandro Averone, Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Cristina Cattellani,
Ambra Chiarello, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Yuri Ferrero, Massimiliano
Frascà, Francesco Gabrielli,Luchino Giordana, Michela Lucenti, Luca Nucera,
Massimiliano Sbarsi, Emanuela Serra, Caterina Simonelli, Giulia Spattini,
Chiara Taviani, Nanni Tormen, Marcello Vazzoler, Chantal Viola
adattamento musicale
/ pianoforte Gianluca Pezzino
clarinetto / sax
Paolo Panigari, contrabbasso Francesca Li Causi,
batteria Gabriele
Anversa, voce Carlo Massari
costumi Marzia
Paparini - luci Luca Bronzo
produzione Fondazione
Teatro Due in collaborazione con Balletto Civile
Nessun commento:
Posta un commento