Nell’
affollata kermesse del Salone del Libro di Torino incontro Patrizio Rispo,
meglio noto come Raffaele Giordano della ormai quasi ventennale soap opera “Un posto al Sole”.
Patrizio
torna a Torino, dopo il film “L’Era legale” presentato al Torino Film Festival
nel 2011 e al Valsusa Filmfest ad aprile di quest’ anno, stavolta con un
godibile libro di cucina che conferma la poliedricità di questo artista
partenopeo: da attore di teatro, televisione e cinema a scrittore.
Il
libro intitolato “Un pasto al sole” è
stato pubblicato nel 2006 dalla Graf Editore, la versione del 2014 di Rai Eri è
stata riveduta, corretta e ampliata e in esso sono riproposti tutti i piatti
della tradizione napoletana.
Un
pasto al sole è un libro nato dalla volontà dei genitori di Patrizio Rispo,
perché era loro desiderio che la tradizione culinaria non andasse dimenticata.
Negli anni queste ricette andarono nelle mani di Francesco Pinto, Direttore
della sede Rai di Napoli e ne divenne un omaggio natalizio della Rai.
A
Patrizio Rispo piace mettersi alla prova ogni volta davanti ai fornelli.
Le
sue ricette sono sempre abbastanza improvvisate a secondo di cosa trova in quel
momento nel frigofero di casa. D’altra parte lui si autoannoia e per la stessa
ricetta non usa mai gli stessi ingredienti, come succede quando interpreta il
ruolo del portiere di Palazzo Palladini, in cui l’ improvvisazione è una parte
predominante della recitazione.
Tale
spaziare da un tema all’altro, da una espressione artistica all’altra, sono la
dimostrazione della curiosità e della ricerca espressiva che Patrizio Rispo,
pur se all’apice di una lunga carriera, ancora mantiene come se fosse sempre
alla conquista di nuovi “spettatori” da ammaliare con i suoi racconti e le sue
performance.
Ho
posto alcuni quesiti a Patrizio Rispo:
1. La passione per la cucina napoletana l'hai ereditata
dalla tua famiglia e la tua è una interpretazione classica o ti piace
personalizzarla?
Sì,
la cucina è la passione che lega tutti i Rispo e ognuno di loro, di noi ama
contaminarla e reinterpretarla.
2. Nella fiction "Un posto al sole" sei sempre
in competizione con qualcuno per i tuoi piatti, è così anche nella vita?
No,
non sono competitivo, anzi sono curioso e affascinato da chi come me ha questa
passione.
3. Cosa ti stimola di più? Preparare e degustare per
un'allegra tavolata
con amici o per un incontro più intimo e romantico?
Per
gli amici, che quando invito si trovano coinvolti a cucinare con me.
4. L'idea di avere uno spazio che comprendesse la cucina
nella fiction "Un posto al Sole" è stata tua o è venuta agli autori
conoscendo la tua passione?
Gli
autori cavalcano le nostre passioni e le nostre attività nel sociale.
5. Conosciamo il tuo impegno nel sociale sia in Italia
che all'estero. Credi alla funzione sociale dell'artista o è esclusivamente una
scelta personale?
Tutti
gli artisti quando si rendono conto che l’essere amati dal pubblico e
soprattutto ascoltati rende più facile comunicare i tanti problemi del sociale
non riescono più a sottrarsi dal dare una mano ai più deboli con grande ritorno
di rapporti umani e affetto.
Sabina Filice
grazie a Sabina ho scoperto che il libro che ho cercato al Salone e di cui nessuno ha saputo dirmi nulla....c'era eccome! Me lo aveva chiesto un amico e non ho potuto accontentarlo.
RispondiElimina