Teatro Palcoscenico, Napoli.
Mercoledì 28 maggio 2014
Napoli. Il teatro “Il palcoscenico” si offre scenario
di una interessante e originale idea di spettacolo: “Quel che resta della guerra” ovvero “un atto creativo che
testimonia otto mesi di improvvisazioni, incontri, banchetti e magie. Un rito,
un cerimoniale, una festa, una meditazione.”
Un atto creativo che
diventa spettacolo dando vita ad anime e voci concrete, lontane e strette da
vicino.
Una carrellata di
personaggi dove apparentemente la follia di una vita immaginaria sembra esserne
il filo conduttore: ora una storia che non c’è,ora un personaggio, ora una
voce, ora un suono, ora un’emozione .
La scena si libera di oppressioni e finzioni e
diventa il respiro di una corsa,di una e tante storie. Racconti e frammenti. Su
tutti l’ombra di mille specchi rotti in mille immagini.
Ti senti un po’
obbligato a cercare di captare un filo conduttore, abituati come siamo, a
cercare in ogni senso, il senso dell’altro. Ma adesso, mettiamo insieme una,
due, tre vite davanti, dietro sotto e sopra uno specchio. Chi potrebbe condurne
il gioco? Tra riflessi e fantasmi, chi ne cucirebbe un filo?
Ma lo spettatore è lì
e lì resta finché quel filo non lo trova. Lui non lo sa ancora, ma presto si
renderà conto in un’emozione che a quel
filo immaginario è già legato, appeso.
Quando il pubblico
diventa palco, ci si è dentro, ci si è coinvolti. Ogni gesto sembra cadere
addosso allo spettatore e ogni senso ne viene avvolto. Qui senti la magia che
solo il teatro può inventare. Una magia incandescente che plasma forme e
pensieri: “Sto aspettando perché la vita vuole andare avanti”. Una battuta, una
bocca di riso e latte, di riso e pianto. No. Non è ancora quello filo che ci
danniamo a cercare. “Non te l’ho detto prima, suono il pianoforte”, e la
chitarra comincia: arpeggia, sale scende, fa giri d’anime, accarezza. Poi il
silenzio. Una canzone. Una voce arrabbiata, dolcemente stretta in gola,
spalanca parole di burro e sangue e sparge ceneri su inutili sensi. In bellissime intonazioni si fa attrice che
dietro al pubblico ne diventa sostegno. Ma ad un tratto, quel filo te lo trovi
sul palco. Lo vedi, sottile e resistente, bugiardo e truffatore mantiene i
panni sporchi e profumati di tutte le vite viste e sentite da vicino e lontano.
Miriam
De Vita
Regia: Raffaele Bruno
assieme a: Delirio Creativo ( Alex Capasso Rita Paolella Angela Severino
Federica Palo).
Musiche dal vivo: Silvia
Romano con: Matteo Barbato
Batterista: Carmine brachi
Attori-pellegrini:
Mariarosaria Iadevaia Giuliana Pinelli No Llamar Yo Serena Russo Rosanna
Camerlingo Nicola Cantalupo Daniele De Vita Giusy Verrengia
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Raffaele Bruno assieme a: Delirio Creativo ( Alex Capasso Rita Paolella Angela
Severino Federica Palo) musiche dal vivo: Silvia Romano con: Matteo Barbato
special guest: Carmine Brachi attori-pellegrini: Mariarosaria Iadevaia Giuliana
Pinelli No Llamar Yo Serena Russo Rosanna Camerlingo Nicola Cantalupo Daniele
De Vita Giusy Verrengia un rito, un cerimoniale, una festa, una meditazione
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