Raccontare William Shakespeare in occasione dei 450 anni
dalla nascita e farlo attraverso lo sguardo di cinque compagnie.Questo
l’intento che ispira la rassegna “Tutto il mondo è palcoscenico”, alla sua
prima edizione, la cui direzione artistica è affidata a Gianmarco Cesario, con
il supporto organizzativo di Antonio Gargiulo per Centro Studi NEXTRA.
Ospitata dal Nuovo Teatro Sancarluccio (via San Pasquale
a Chiaia 49 – Napoli), avrà inizio mercoledì 21 maggio per proseguire poi fino
a domenica 25 maggio, con inizio alle ore 21.
Qui di seguito gli appuntamenti nel dettaglio:
Mercoledì
21 maggio 2014
SHAKESPEARE
IS LOVE – il rapporto tra uomo & amore in Shakespeare e con Shakespeare
Uno
spettacolo-concerto di Fabio Pisano
Con
Ciro Zangaro, Titti Nuzzolese, Edoardo Sorgente e Valerio Gargiulo
Regia
Fabio Pisano
I
450 anni di William Shakespeare si riducono a zero, di fronte i suoi immortali
e trasversali capolavori.
Questo
spettacolo, è pensato per gratificare il pubblico con la poesia, i monologhi e
i dialoghi più significativi del percorso artistico-letterario di questo
immenso autore teatrale.
Ripercorreremo
le sue tragedie, le sue commedie, in particolare estrapolando monologhi che
hanno divertito e commosso il pubblico di tutti i secoli, rileggeremo i suoi
sonetti, dedicati al misterioso “fair friend” e alla nuova ispiratrice,
definita “dark lady”, e ascolteremo i dialoghi più belli delle sue opere
teatrali. Ad accompagnare la prosa e i versi, il suono live di un’arpa. Il
tutto per un’ora di teatro e doveroso omaggio a Shakespeare, e ai suoi immensi
capolavori.
Giovedì
22 maggio 2014
Associazione
Eventi Mediterranei
OFELIA
E LE ALTRE
Elaborazione
scenica di Cinzia Mirabella
Lo
spettacolo prende in esame il tema straordinario e spinoso vicino al paradosso
di un teatro (quello elisabettiano), che esclude fisicamente la donna dalla
scena per reintegrarle come principio. Per cui non potendo fare a meno di essa
nella vita, come nell’immaginazione, nel pensiero, come nella rappresentazione,
quegli stessi maschi si fingono femmine permettendo al teatro di assurgere ad
una delle sue funzioni più catartiche e cioè, quella di permettere ai maschi di
rappresentare l’altro che più temono e desiderano: La donna.
La
maschera femminile rivela così,un significato ineliminabile dell’ esperienza
umana,e sotto questa luce si analizzeranno in maniera anche ironica, tutte le
eroine più significative del teatro shakespeariano.
Venerdì
23 maggio 2014
CrascTeatrodiRicerca
in collaborazione con ArtgarageTeatro
FRANCISCHIELLO
– Un Amleto re di Napoli
Uno
studio shakespeariano di e con Carmine Borrino con musiche di Lino
Cannavacciuolo
Disegno
audio Fiore Carpentieri Assistente alla regia Laura Angulo Diaz Direttore
tecnico Stefano Scotto Di Luzio Assistente produzione Fabrizio Vezzi
Organizzazione Veronica Grossi
Uno
studio che parte dall’ approfondita ricerca sulla figura di Francesco II di
Borbone e approda alla sovrapposizione “spettrale” col giovane principe di
Danimarca. I rapporti drammaturgici dell’Amleto di Shakespeare che si fanno
pre-testo per raccontare, combaciando alla perfezione, con ciò che accadeva
alla corte di Napoli nell’estate del 1860. L’assoluta fede cristiana di
Francesco II, che lo rende sicuramente gran conoscitore di S. Agostino, tra i
primi cristiani a parlare di essere e non essere; il tradimento subìto da un “cousin”
( cugino); l’esitante azione – reazione al tradimento e alla vendetta; il
rapporto giovane-re col padre defunto ricordato e riconosciuto come gradissimo
sovrano; l’ambiguo rapporto d’amore e devozione tra Francesco II e Maria Sofia,
come Amleto e la giovane Ofelia; l’attesa del condottiero generale Garibaldi,
come l’attesa del giovane Fortebraccio: il suo arrivo, la sua delusione, i
morti, la morte e la calunnia, la deposizione illegittima di un re, l’inganno,
l’incarico a un ennesimo Orazio di raccontare bene la vera storia; Il 14
febbraio, giorno di S. Valentino, cantato dalla follia di Ofelia e ultimo
giorno del regno delle due Sicilie; atto I scena prima: Piazzola davanti al
Castello di Elsinore
Notte
fonda. FRANCESCO è al suo posto di guardia…
Un’intuizione
che si fa studio, una ricerca che sperimenta l’efficacia, l’efficacia che si
con-forma, la forma che diventa performance.
Sabato
24 maggio 2014
OTHELLO
di
William Shakespeare
Adattamento
e regia di Andrea Cioffi
con
(in o.a.) Valentina Badaracco, Daniela Camera, Andrea Cioffi, Alex Marano,
Daniele Pitari, Alessio Praticò, Valerio Puppo, Papi Touré
Musiche
di Lele Pontoni Esecuzioni musicali di Lele Pontoni e Andrea Savoia
Consulenza
ai costumi di Chiara Piccardo
Si
ringrazia Irene Ferroni, Patrizia Farina, La comunità di san Benedetto e
Leopoldo
Fare
le note di regia dell’Otello sembra un po’ come fare la critica didascalica
della Bibbia. Si rischia di mettere la lingua nel sacro. Di diventare blasfemi.
La mia volontà, del resto, è che tutti si sentano toccati nel profondo come me
al contatto con questa commedia.
Sì,
una commedia. Venezia. Un innamorato e un altro innamorato. Il primo è
ricambiato dalla sua giovane innamorata; il secondo, sciocco, non è amato. Un
furbo servitore dei due padroni, contro il servo ingenuo, segue i propri scopi.
L’innamorata perde il fazzoletto, pegno d’amore, la servetta lo trova e lo cede
al servo che ama, lui lo cede al servo onesto e su di lui casca la colpa. E poi
ci sono Vecchi, Dottori e Capitani spacconi.
Una
commedia. In tutto e per tutto un canovaccio di commedia dell’arte, più che
altro. Del resto siamo in Italia e il teatro in Italia è questo. Shakespeare lo
sa bene. Otello no. Otello italiano non lo è, questi sadici giochi non li
conosce e davvero non sa che potrebbe finire bene; questi scherzi non li
accetta. E’ una commedia che, infatti, finisce male. Finisce terribilmente ma
lo capiamo solo quando ormai è troppo tardi. In fondo come le migliori commedie
potrebbe portare da un momento all’altro al lieto fine che casualmente, e
soltanto casualmente non arriva. La scena allora si sposta a Cipro, in terra
neutrale. Qui le maschere cadono, una dopo l’altra, goffamente, terribilmente.
Maschere che sono più vicine a noi di quanto vogliamo, superbamente, ammettere:
perché non c’è nulla di più umano di uomini che per nascondere le proprie
paure, per perseguire i propri sogni, fingono d’essere altri uomini. Con modi
eccessivi, violenti, barbari. Viviamo in un mondo d’eccessi e ci costringiamo
in un teatro spesso o finto o neutrale; finto perché sprovvisto di quelle
grandi, enormi, reali esigenze che affliggono l’animo umano; neutrale perché
ancorato a dei modi realistici che di realistico poco anno. Il nostro è un
mondo di maschere grottesche; e lo è anche quello di Shakespeare. Troppo presi
a prenderci sul serio, per prendere sul serio le nostre emozioni, che di
mediocre non hanno niente.
Domenica
25 maggio 2014
Experimenta
Teatro
PRELUDIO
A LA TRAGEDIA DI RE RICCARDO III DI WILLIAM SHAKESPEARE
drammaturgia
e regia Riccardo De Luca
con
Roberto Azzurro, Riccardo De Luca, Annalisa Renzulli, Francesca Rondinella,
Salvatore Veneruso
assistenti
alla regia Roberta De Pasquale, Michele Romano
costumi,
scene, organizzazione Roberta De Pasquale
e
con l’apparente presenza di Antonio Mocciola
Preludio
ai Riccardo III storici. Preludio storico alla storia di Riccardo III. Preludio
a quello che sarà il futuro nostro Riccardo III. Riccardo specchio degli
uomini: il cui più appassionato desiderio è il POTERE, che si acquista senza
umani cedimenti, con l’assoluta DETERMINAZIONE. Per arrivare all’ultima,
sublime grazia: il DIVERTIMENTO. La capacità di svolgere le proprie nefandezze,
le corse di sangue, le irripetibili sconcezze, divertendosi. Unico nemico: le
danze di zanni e fantasmi che, dalla coscienza, ci circondano.
Tutto
il Mondo è palcoscenico
Direzione
Artistica Gianmarco Cesario
Direzione
Organizzativa Antonio Gargiulo per
Centro Studi Nextra
Relazione
Esterne Tiziana Beato
Segreteria
di Produzione Andrea Axel Nobile
Ufficio
Stampa Antonio Mocciola per Hermes Comunicazione
Tutto
il Mondo è Palcoscenico dal 21 al 25 Maggio, ore 10. Nuovo Teatro San Carluccio Via San Pasquale
49 Napoli
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