Manuela Tempesta, giovane regista che ha debuttato al
cinema con il film «Pane e Burlesque», progetto cinematografico che ha
coinvolto un cast importante formato
da attrici e attori amatissimi dal
grande pubblico: Laura Chiatti, Sabrina Impacciatore, Giovanna Rei, Michela
Andreozzi, Caterina Guzzanti, Leonardo Leo, Raffy Braia e Marco Bonini.
Un film definito da molti un «manifesto della società
contemporanea», nel quale vengono esplicate le crisi e le nevrosi del nostro
tempo. Emanuela Tempesta riesce così a mettere in luce, i vizi e le virtù
del nostro paese, attraverso il gioco
glamour del burlesque. Questo diviene un
pretesto per parlare delle donne della loro forza e della loro
centralità nella società
contemporanea.
L’idea
nasce dalla mia voglia di raccontare uno spaccato dell’Italia, fare una vera e propria fotografia del Paese. Allo
stesso tempo ho unito la passione per il
burlesque, raccontando quel mondo, celato di grande femminilità, fatto di pizzi
e merletti e glamour, dove le donne sono padrone della scena. Attraverso questi
elementi, e un pizzico di ironia è nato
“Pane e Burlesque”.
Il Film è definito da molti come un vero e proprio
manifesto del neo-femminismo, come ti
senti in questa definizione?
Neo Femminismo
è un bel complimento. Credo che nella storia sociale di un Paese come l’ Italia
sia palese che gli uomini sono stati al centro di tutto e che noi donne
dobbiamo ancora oggi dimostrare tanto. Negli ultimi tempi la reazione sociale ha spostato le
donne in una loro posizione sicuramente più alta. Noi donne ci siamo date da
fare per dimostrare che possiamo farcela da sole. Il film cerca anche con
ironia di raccontare questa sottile lotta quotidiana che le donne fanno. Cerco
di farlo con una certa positività, donando un messaggio di speranza.
L’idea del cast come nasce?
Ci
sono stati diversi sviluppi sul cast e alla fine abbiamo deciso per queste
attrici per molteplici motivi: Sabrina Impacciatore era perfetta per quel ruolo
e aveva l’ironia giusta per affrontarla. Laura Chiatti: ci piaceva metterla
alla prova con un ruolo nuovo giacché
aveva lavorato su film d’ autore e si era cimentata meno in ruoli comici.
Giovanna Rei: è stata scelta dopo diversi provini ed era ben calata nella
parte.
Michela
Andreozzi: mi piaceva scommettere e sperimentarla in un ruolo nuovo.
Non è facile fare un film in Italia. Cosa ti senti di
consigliare ai giovani e come ci si sente a vivere in momento di successo come
questo?
Il
tutto lo sto vivendo con tanta serenità. Credo che al successo, se così lo
possiamo definire, bisogna arrivare con la consapevolezza delle proprie capacità e del proprio studio.
Per arrivare a fare un film bisogna arrivare preparati; bisogna studiare, essere
tenaci, credere nei propri obiettivi. Capire quali sono i propri punti forza e
debolezza e lavorare e su questi. Bisogna arrivare preparati quando ti arrivano
le occasioni, questo mi sento di raccomandare a un giovane. Studiare è la prima
cosa da fare per arrivare al successo.
Curata da Andrea Axel
Nobile
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