Quello
che ti aspetti da una rassegna cinematografica dedicata all’ ambiente lo trovi
descritto minuziosamente nel messaggio inaugurale del lodevole Direttore
Gaetano Capizzi, nell’ elogio della bicicletta del Bike Pride organizzato da
Beppe Piras e dello spot del ministero Olandese
sull’
utilizzo della bicicletta come mezzo di locomozione primario a impatto zero e
con ritorno economico oltre che sociale e ambientale, ma nel film di Orlando
von Einsiedel sul parco nazionale Congolese “VIRUNGA” c’è molto di più della
appassionante e semplice storia dei ranger del parco; in esso si ritrovano
tutti i temi e gli attori che affliggono da secoli il continente africano: il
colonialismo, il razzismo, lo sfruttamento delle risorse, la corruzione, la guerra
tra etnie.
Il
Virunga è un parco fondamentale per la biodiversità, perchè in esso ci sono
gran parte degli ultimi gorilla di montagna, circa 800 esemplari, del
pianeta.
ORLANDO
VON EINSIEDEL Regista di “VIRUNGA”
Orlando
von Einsiedel in realtà si era recato in Congo per dare un messaggio di
speranza e raccontare un’esperienza positiva, difatti in tre anni di tregua da
guerre interne, il parco, grazie all’ istituzione del corpo dei ranger e alla
guida di un belga visionario e carismatico, Emmanuel De Merode, aveva posto un
freno ai fenomeni di bracconaggio, recuperato parte delle strutture danneggiate
dalla guerra civile e permesso agli animali di riprodursi in un ambiente non
ostile raggiungendo i livelli di popolazione anteguerra.
Ma
il suo merito maggiore è quello di aver creato una forte identità e un senso di
appartenenza nel corpo dei ranger che considerano il Virunga non solo come un
posto di lavoro, ma come il passato, il presente e il futuro della loro gente.
In tre anni sono morti 140 ranger per difendere il parco e gli animali dalle
aggressioni esterne dei bracconieri, eppure il corpo dei ranger continua a
presidiare il parco in maniera fiera e coraggiosa senza cedimenti.
ISABELLA
PRATESI
Direttrice
conservazione internazionale del WWF Italia
Da
due anni il parco è sottoposto ad un attacco subdolo da parte di una compagnia
petrolifera, che ha acquisito i diritti di sfruttamento e sta mettendo in campo
tutti i meccanismi possibili per fiaccare la resistenza dei difensori del parco.
Tentativi di corruzione, minacce, aggressioni, accordi con i gruppi militari
antigovernativi del M23 per disporre a proprio piacimento delle risorse e
compiere una devastazione ambientale.
Orlando
von Einsiedel e il gruppo dei ranger sono riusciti a testimoniare diversi
tentativi illeciti compiuti dalle forze di sicurezza ingaggiate dalla compagnia
petrolifera e attraverso l’ausilio di una giornalista francese a testimoniare
il pensiero razzista e spregiudicato dei massimi rappresentanti locali della
compagnia petrolifera.
Rimangono
impresse negli occhi quelle immagini di gorilla orfani che giocano nel centro
di recupero con il loro custode e si esce dalla proiezione con una serie di
interrogativi nella testa sulla sostenibilità delle nostre civiltà avanzate,
dei modelli di società e di consumo che abbiamo adottato con un’intensa
partecipazione emotiva suscitata dai protagonisti del film e una forte
indignazione verso gli autori di questo immane scempio naturalistico e umano.
Per sostenere la causa del Virunga andare
direttamente sul sito : www.virunga.it
Sabina Filice
Nessun commento:
Posta un commento