Tra
le tante citazioni, dirette o indirette, che riguardano Collisioni ho scelto
una frase di Fausto Bertinotti che rispondendo alla domanda “Quale speranza per
la sinistra e quali forme
utilizzare per ricostruirlo?” posta dal
pubblico durante il suo intervento di apertura,
moderato dal direttore di Radio Radicale Alessio Falconio, risponde: “La
sinistra deve ripartire dall’associazionismo di base e dal
volontariato….Guardate ad esempio Collisioni e la sua crescita esponenziale, la
gente si sente coinvolta e sa quale è lo scopo da raggiungere”.
Questa
è la consacrazione che il Festival è entrato nel lessico e nell’immaginario
italiano. D’altronde, quanto sia amato e seguito lo dimostra il continuo
aumento di presenze che ha superato quest’anno le centomila presenze, contro le
ottomila dello scorso anno e le sessantamila del 2012.
Quale
è la formula vincente del Festival?
Il
mix tra musica, arte, letteratura, teatro e dibattiti, ovvero la coniugazione
tra divertimento/spettacolo e approfondita riflessione?
Credo
che a questa domanda la risposta dell’ ex Presidente della Camera dei Deputati
sia quella che coglie le ragioni profonde di tale successo….Spontaneità e
coinvolgimento.
Nei
dibattiti il ricordo di Giorgio Bocca fatto da Gad Lerner è insieme un elogio
professionale è soprattutto uno straordinario racconto del tracciato umano di
quello che, insieme a Enzo Biagi, è considerato il più grande giornalista
italiano.
Il
titolo di quest’anno, HARVEST (VENDEMMIA)
rappresenta perfettamente il grande raccolto di pubblico ed emozioni che
Filippo Taricco, Direttore artistico e fondatore della manifestazione, riesce a
catalizzare.
Ogni
anno temi nuovi, come gli incontri con i fumettisti Spiegelman e Milo Manara, è
approfondimento di filoni precedenti, quali l’incontro con James Ellroy per la letteratura americana, condotto
magistralmente da Carlo Lucarelli, Michele Serra che presenta il nuovo libro e
che racconta del rapporto padre-figlio, Mario Biondi che parla di sé e del suo
percorso musicale, Francesco De Gregori che disegna i confini della sua
carriera attraverso una raccolta di foto inedite e interviste esclusive, Marco
Travaglio che svela gli accordi segreti e le trattative che sono state portate
avanti tra lo Stato e Cosa Nostra e infine il Premio Nobel Dario Fo che
racconta della vita incredibile di Lucrezia Borgia.
Anche
per la sezione musica ci sono stati incontri di spessore: Suzanne Vega
intervistata con l’intervento di Paolo Crepet, Francesco Guccini da Carlo
Petrini e Piero Pelù che presenta il suo libro e improvvisa un flash mob
musicale non previsto dal programma , ma apprezzatissimo dall’enorme pubblico
presente.
Rita
Pavone is back Il titolo dell’incontro con la Gian Burrasca nazionale condotto
dal giornalista Emilio Targia. Una Rita Pavone in formissima intona durante
l’intervista svariati brani del suo enorme repertorio, tra i quali non poteva
mancare la conosciutissima “Viva la pappa con il pomodoro”.
La
sezione concerti è stata aperta venerdì 18 luglio dai Deep Purple con centomila
paganti, sabato con Elisa e Salmo, domenica con Caparezza e la chiusura da Neil
Young... Degna chiusura con l’autore del brano Harvest, che è considerato dai
suoi fans la sublimazione del gruppo folk Crosby, Stills, Nash&Young.
La
rappresentazione teatrale del racconto della Tigre fatta da Dario Fo è
pregevole, esilarante e satirica ed in chiusura ci ha regalato un momento di
intensa emozione quando il Premio Nobel ha ricordato la scomparsa di Franca
Rame avvenuta un anno fa.
Bravi
tutti, organizzazione, artisti, volontari volenterosi…Cornice e accoglienza
tipica delle Langhe, degna di stare nel patrimonio dell’ Unesco, come
recentemente deliberato.
Sabina Filice
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