Teatro dei Conciatori,
Roma. Dal 21 al 23 luglio 2014
Che
ci faccio qui? E’ la domanda angosciata che apre la pièce di Antonella Bagorda,
autrice e protagonista, con Valentina Tramontana, di “Innocente o…innocente
(?)”, penultimo appuntamento della rassegna estiva de Teatro dei Conciatori.
Quasi una domanda esistenziale, che prescinde dal luogo fisico, carcere o
“libertà” che sia. Errori giudiziari, errori di vita, errori e orrori di
ordinaria cronaca italiana. Famiglie disperate e famiglie felici o presunte
tali. La vita che “non ha senso se tutto va bene”, la vita che scorre nel ciclo
giorno – notte – ora d’aria di un carcere e quella che, fuori, non è che dia
tutte le possibilità di realizzazione che si credono. Quasi un carcere all’aria
aperta, il mondo lì fuori, dove c’è qualcuno o qualcosa che decide comunque per
te il tuo destino.
Una ragazza (Antonella) viene sbattuta in cella senza tante spiegazioni e incontra la sua compagna spigliata (Valentina), esperta della vita dietro le sbarre, che tra sarcasmo e inevitabili durezze, nella diversità dei caratteri, spiega le sue ali protettrici nei confronti della prima. Sgomenta una, fatalista l’altra. “Che vuoi che sia”… un mantra che le permette di resistere due anni, ma il dramma è dietro l’angolo, travestito da cavillo giudiziario proprio nel giorno in cui dovrebbe uscire di lì. Le parti quasi si invertono tra le due, destinate per un attimo a proseguire insieme la detenzione, se non fosse per una tragica promessa pronunciata da Valentina. Promesse che nessuno mantiene mai. Sarà l’unica, frutto di una disperazione camuffata. Cavilli, errori, come l’omonimia che ha condotto in carcere Antonella, che ora esce con tante scuse. La cella resta vuota, in attesa di altre storie, di altre vite.
Una ragazza (Antonella) viene sbattuta in cella senza tante spiegazioni e incontra la sua compagna spigliata (Valentina), esperta della vita dietro le sbarre, che tra sarcasmo e inevitabili durezze, nella diversità dei caratteri, spiega le sue ali protettrici nei confronti della prima. Sgomenta una, fatalista l’altra. “Che vuoi che sia”… un mantra che le permette di resistere due anni, ma il dramma è dietro l’angolo, travestito da cavillo giudiziario proprio nel giorno in cui dovrebbe uscire di lì. Le parti quasi si invertono tra le due, destinate per un attimo a proseguire insieme la detenzione, se non fosse per una tragica promessa pronunciata da Valentina. Promesse che nessuno mantiene mai. Sarà l’unica, frutto di una disperazione camuffata. Cavilli, errori, come l’omonimia che ha condotto in carcere Antonella, che ora esce con tante scuse. La cella resta vuota, in attesa di altre storie, di altre vite.
La
pièce messa in scena ai Conciatori, scritta e diretta da Antonella Bagorda,
affronta un tema in verità non nuovissimo. Il testo, anche se interessante,
presenta delle fragilità nel suo sviluppo, delle zone d’ombra che lo fanno
rimanere nello scontato, nel deja vu. La recitazione, soprattutto nel prologo
della Bagorda, è intensa, ma nel corso dello spettacolo risulta un po’ sopra le
righe, forzata nei toni. La regia, della
stessa autrice, è invece molto funzionale alla storia, così come le ottime
musiche e il disegno luci. Si può, si
deve migliorare.
Paolo Leone
“Innocente o…
innocente (?)” scritto e diretto da Antonella Bagorda
Con: Valentina
Tramontana e Antonella Bagorda
Tecnico Audio e Luci:
Stefano Ferrarini
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