06 agosto, 2014

Tra l’atematico Rachmaninov e il fin troppo tematico Tchaikovsky. Di Stefano Duranti Poccetti


Cortona Mix Festival, Cortona, Teatro Signorelli. Sabato 2 agosto 2014

Il Concerto numero 2 di Rachmaninov è forse il meno tematico dei tre scritti dal pianista e compositore russo. È come un flusso continuo di note, che creano un effetto di sospensione che si sviluppa dall’inizio alla fine, incessantemente, non insistendo mai su un tema predefinito (vogliamo prendere come tema l’arpeggio quasi scolastico del  Secondo Movimento?), ma lasciando libero corso alla musica, che attraverso un largo utilizzo del pedale, del legato e di un accompagnamento orchestrale non di ribattuta, ma di accompagnamento rafforzante il flusso musicale del pianoforte, [la musica] ci trascina fino alla fine con questo flusso infinito – un po’ come il flusso infinito della vita. Al pianoforte troviamo un Alexander Romanovsky molto preparato e in grado di renderci al meglio la concezione musicale di Rachmaninov, facendoci assaporare questa atmosfera di poetica sospensione.
Il pianista ci saluta con un fuori programma da Chopin, lasciando piede libero all’Orchestra della Toscana e al direttore Dietrich Paredes. Se con Rachmaninov ci trovavamo di fronte a una composizione atematica, con la Sinfonia numero 4 di Tchaikovsky ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente diverso. Non si tratta infatti di una composizione atematica, ma anzi, forse di una composizione che di temi ne ha anche troppi (come è tipico per il compositore), soprattutto nel Primo movimento, in cui non si capisce dove la musica voglia andare veramente a parare. La Sinfonia prende una certa forma andando avanti con il procedere dei Movimenti, fino ad arrivare ai due ultimi più famosi: lo Scherzo. Pizzicato ostinato e il Finale. Allegro con fuoco, dove finalmente arriviamo a qualcosa di compiuto, tornito del classico colorativismo russo e dal brio e dall’estro di Tchaikovsky.
Ottima la prova dell’ORT diretta da un Paredes che l’Orchestra dimostra in tutto per tutto di seguire e di apprezzare e non esiste qualità migliore per un direttore di Orchestra se non quella di essere stimato dai propri musicisti.

Stefano Duranti Poccetti


Orchestra della Toscana
Dietrich Paredes direttore

Alexander Romanovsky pianoforte

Sergej Rachmaninov
Concerto n.2 in do minore per pianoforte e orchestra  op. 18

Moderato
Adagio sostenuto
Allegro scherzando

Durata 34 minuti circa

Pyotr Ilyich Tchaikovsky

Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36

Andante sostenuto (Moderato con anima)
Andantino in modo di canzona
Scherzo. Pizzicato ostinato
Finale. Allegro con fuoco


Durata 40 minuti circa

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