Roma, Fontanone Estate.
Giovedì 4 settembre 2014
Un “essere errante”,
viaggiatore nel tempo e nello spazio. Un eternauta, naufrago tra le galassie,
arrivato fino a qui, Uomo tra gli uomini, partorito dalle profondità di Terra.
Un movimento ciclico, eterno come eterna è la vita, di cui ha ormai capito
l’origine e la direzione. Nei suoi racconti, frammenti di una vita vissuta
milioni di volte, morta e resuscitata, il ricordo di estasi amorosa tra
Ilmatar, figlia del Vento, che attratta irresistibilmente dalle luci
dell’irrequietezza delle acque marine, si unisce a loro in amplesso tumultuoso. Come
biblica Sapienza, il viaggiatore cosmico racconta. Di lui, di noi, dell’origine
di tutto. L’amore, la passione, la tenerezza, la paura, le sue e nostre
maschere di Arlecchino il giorno e di Pierrot la sera, uomini e donne senza mai
incontrarsi, “in balìa di trasformazioni”. Tutto il viaggio è conoscenza, per
approdare alla consapevolezza di essere parte del tutto, senza finire mai del
tutto. Aria, appunto, tra Terra e Cielo.
L’ingresso in scena
di Gianni De Feo, lui è l’eternauta, è folgorante. Presenza scenica maiuscola,
si muove come un gatto circospetto, con movimenti curati, esasperati, dove
nemmeno un muscolo è lasciato al caso. Uno spettacolo la sola presenza. Inizia
il suo racconto, in una dimensione quasi onirica, aiutato da un uso delle luci
magistrale (di Roberto De Leon), che rendono atmosfere rarefatte lasciando la
platea nel buio totale, quasi fosse un cielo nero che osserva il proprio
cantore. Tutto il racconto è intrecciato e scandito da brani di cantautori italiani
e francesi, forse troppi, riuscendo a delineare un filo conduttore che si
posiziona veramente tra terra e cielo, tra la fantasia eterea (fino a che
punto?) declamata dalla prosa e la dimensione più riconoscibile delle cose di
tutti i giorni, nella musica. Teatro canzone, racconto musicale… chiamatelo
come volete. Questo spettacolo, di cui è bravissima ed ispirata autrice Mimma
Scigliano, e interprete un attore di raffinata preparazione come Gianni De Feo,
è un altro fiore all’occhiello del Fontanone Estate (ieri purtroppo al chiuso
del Teatro Belli causa tempo incerto). Un momento di altissima qualità. Un
viaggio nell’universo, insieme al nostro eternauta che al termine confida… “ora
comprendo perché sono, perché siamo… Conosco l’origine e so che non c’è mai
fine”. L’Aria di Scigliano, De Feo e Monti (bravissimo pianista in scena) è
aria fresca, che fa bene al teatro.
Paolo
Leone
Aria – tra Terra e Cielo, di
Mimma Scigliano
Con: Gianni De Feo
Al pianoforte: Giovanni
Monti
Luci: Roberto De Leon
Scene e costumi: Roberto
Rinaldi
Foto di scena: Manuela
Giusto
Si ringrazia l'uff. stampa nella persona
di Elisabetta Castiglioni
artista straordinario e recensione emozionante. Grazie al Corriere che ci fa scoprire spettacoli "fuori" dai grandi giri!
RispondiElimina