Roma, Teatro dei Conciatori (via dei
Conciatori 5). Dal 23 settembre al 5 ottobre 2014
Da dove nasce la violenza nelle
famiglie apparentemente giuste per i cliché del sentire comune? Fino a che
punto una coppia riesce a dosare le piccole, costanti rinunce sull’altare del
bene reciproco senza annullarsi, senza cadere in una monotonia pericolosa come
una mina antiuomo? Il testo di Paolo Civati, “I conigli non hanno le ali”,
induce a queste e molte altre riflessioni, tante quante sono le teste che
assisteranno alla sua pièce. Le illusioni giovanili, le pulsioni legittime e i
desideri di due anime che si incontrano e decidono, quasi inevitabilmente, di
creare una famiglia “perché in fondo è tutto qui”, sacrificando se stessi nel
nome di un non meglio precisato amore, di una normalità affrontata con la
convinzione di essere speciali, unici, diversi da tutti gli altri.
Lo scontro con la realtà sarà devastante per entrambi, la consapevolezza acuirà il senso di solitudine (sissignori, si può essere tremendamente soli anche in coppia) e di fallimento, lasciando crescere subdolamente una frustrazione e una violenza striscianti, nei gesti, nelle considerazioni, negli atteggiamenti, nel modo di discutere e rinfacciarsi brandelli di vita sedotta e tradita. Le vittime, come purtroppo è normale che sia in questi casi, saranno i figli costretti a “respirare” il disagio e la brutalità dell’ambiente familiare. I figli amati ma incompresi da chi ancora non riesce a capire se stesso. I figli che fanno paura…”che problemi hai?!?” I figli, proiezioni e specchio dei nostri fallimenti. Il povero coniglio della storia, diventa il simbolo della inconscia ribellione e della conseguente aggressività del figlio maschio di Richard e Marianne, la giovane coppia chiusa in se stessa, prologo di un dramma che si consumerà tra le mura domestiche, in un’esplosione di violenza improvvisa ma non imprevedibile.
Lo scontro con la realtà sarà devastante per entrambi, la consapevolezza acuirà il senso di solitudine (sissignori, si può essere tremendamente soli anche in coppia) e di fallimento, lasciando crescere subdolamente una frustrazione e una violenza striscianti, nei gesti, nelle considerazioni, negli atteggiamenti, nel modo di discutere e rinfacciarsi brandelli di vita sedotta e tradita. Le vittime, come purtroppo è normale che sia in questi casi, saranno i figli costretti a “respirare” il disagio e la brutalità dell’ambiente familiare. I figli amati ma incompresi da chi ancora non riesce a capire se stesso. I figli che fanno paura…”che problemi hai?!?” I figli, proiezioni e specchio dei nostri fallimenti. Il povero coniglio della storia, diventa il simbolo della inconscia ribellione e della conseguente aggressività del figlio maschio di Richard e Marianne, la giovane coppia chiusa in se stessa, prologo di un dramma che si consumerà tra le mura domestiche, in un’esplosione di violenza improvvisa ma non imprevedibile.

La stagione ai Conciatori, interessante realtà
“off” ormai consolidata nel panorama teatrale romano, è appena iniziata e chi
ben comincia… Continua anche l’originale e interessante campagna abbonamenti in
ben diciotto modalità, per ogni gusto ed ogni tasca, con il “rimborso”
dell’importo in voucher di equivalente valore da spendere in vari esercizi
commerciali della zona.
Paolo
Leone
“I
conigli non hanno le ali”, scritto e diretto da Paolo Civati.
Con:
Francesca Ciocchetti e Tommaso Cardarelli
Musiche
originali di Valerio Camporini Faggioni
Nessun commento:
Posta un commento