17 settembre, 2014

Il Teatro Manzoni presenta la sua nuova stagione! Di Daria D.


Foto Daria D.
Il Teatro Manzoni è un raro esempio di teatro che non è specializzato in un genere particolare perché è specializzato in tutti i generi. La cosa potrebbe apparire una forma di non-commitment, un non sapere in che direzione andare e quindi provare tante diverse strade, sperando che conducano da qualche parte. Niente di più sbagliato, perché al Teatro Manzoni, ci tengono davvero a fare bene tutto: prosa, cabaret, musica, eventi culturali, spettacoli per  famiglie. Lo scopo nobilissimo è quello di allargare gli orizzonti, per non fossilizzarsi in un solo genere, assumendo un’identità che poi non ti scrolli più di dosso per tutta la vita e allora diventi vecchio, non antico, in men che non si dica.
Lo storico teatro, alla presentazione della stagione 2014/15, era con convinzione ben piantato nel presente ma già sulla strada che porta all’EXPO, insomma proiettato verso il futuro, insieme alla sua Milano, città veramente all’avanguardia, l’unica in Italia.
Forse per questo tanti artisti di diverse scuole, esperienze, background hanno accolto con entusiasmo l’invito della Signora Wanda Foscale, novant’anni ma non li dimostra, a esibirsi sul suo palcoscenico, con commedie, classici, comicità, generi assai diversi ma uniti da un solo filone: la qualità degli spettacoli.
Oggi sono sfilati sul palco Amanda Sandrelli e Sergio Muniz che con Ana Galiena e Marina Missiroli porteranno “Tres” di Juan Carlos Rubìo, regia di Chiara Noschese, Luca Barbareschi che ci ha parlato del suo “Cercando segnali d’amore nell’universo” sempre con la regia della Noschese, Paolo Migone che simpaticamente ha esordito dicendo al direttore Alessandro Arnone “le domande me le fai tu o me le faccio io?” e che ci farà senz’altro ridere con la comicità surreale di “Italiani!”. Poi Gianluca Ramazzotti ci ha introdotto “Il prestito”, facendoci venire una gran voglia di vedere lo spettacolo, in cui reciterà anche Antonio Catania, Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio la coppia sui generis di “Lei è ricca, la sposo…e l’ammazzo!” per la regia di Patrick Rossi Gastaldi. Barbara Foria simpaticissima ci ha parlato di “Volevo una cena romantica… e l’ho pagata io!”, un one woman show diretto da Claudio Insegno e scritto dalla stessa attrice.  E poi Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli che con la loro compagnia Danny Rose ci presenteranno un testo, di cui sono registi e adattatori, del commediografo inglese Richard Bean, tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni. Non dimentichiamo Maurizio Micheli, gli Oblivion, Diego Parassole e Leonardo Manera, e tanti altri, tutti amati e apprezzati dal pubblico.
Ad aprire il cartellone, il 2 ottobre fino al 19, sarà Edoardo Sylos Labini con il suo “Nerone duemila anni di calunnie”, una rilettura contemporanea dello storico personaggio basata sul saggio di Massimo Fini e che solleva la nostra curiosità, già dal titolo.
Foto Daria D.
Fino ad aprile potremmo gustare 8 spettacoli di prosa, il cabaret, la musica con Aperitivo in Concerto, in più 10 spettacoli della novità Manzoni Family, e poi il Manzoni Extra e Manzoni Cultura, 5 incontri moderati da Nicola Porro. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Gusti fini.
Per alcuni, come Mengoni, Favino, Sandrelli sarà la prima volta al Manzoni per altri, un ritorno, ma per tutti sicuramente una nuova emozione, come deve essere per chi crea, per chi fa arte. Perché l’artista dovrebbe vedere la realtà con occhi sempre nuovi, mai impastati di routine, di cliché, di noia, di smania di successo e di fama a tutti i costi, costi quel che costi.  Solo rimanendo innocente, curioso, potrà farci sognare, riflettere, giocare, sperare insieme con lui.
Lunga vita al Teatro Manzoni che come ogni anno, ma sempre con qualcosa in più, ci offre sogni e risate, musica e danza, riflessioni e incontri perché la realtà ci sia meno pesante, quando usciamo dal bel teatro, simbolo di arte, di aggregazione, di lavoro, d’intelligenza.


Daria D.

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