Piccole, coraggiose, importanti luci
si accendono nella periferia romana. La cultura, nonostante gli ostracismi di
chi dovrebbe adoperarsi per tutelarla e promuoverla, cova sotto la cenere
grigia dell’indifferenza, della superficialità, del “con la cultura non si
mangia” (ma con le ruberìe sì). Francesca Epifani e Paolo Filipponi,
rispettivamente direttrice artistica e direttore organizzativo del piccolo Teatro
Kopò al Tuscolano, hanno da pochi giorni soffiato sulla candelina del primo
anno di vita della loro creatura e, nell’occasione, hanno presentato la seconda
stagione teatrale. Reo confesso…ho conosciuto questa splendida realtà da poco
tempo, quasi per caso, rimanendone affascinato da subito. I teatri off sono da
sempre linfa vitale nel panorama artistico, spesso vi si scoprono spettacoli
deliziosi e interpreti di grandi capacità. Soprattutto, tanti giovani autori,
registi e attori. Non fa eccezione il Kopò (con l’accento acuto sulla o,
inesistente su questa vecchia tastiera), gioiellino nella periferia più
popolosa di Roma, che il 24 settembre ha presentato in conferenza stampa, con
organizzazione efficace ed elegante, la nuova stagione teatrale 2014/2015, al
motto di “Fatti rapire dal teatro”, dopo il primo anno di programmazione che ha
sortito risultati incoraggianti, con i suoi 2.600 spettatori paganti.
“Ci teniamo al nostro pubblico” ha
esordito Francesca Epifani, “e proprio per le attenzioni che abbiamo per la
gente di questo quartiere, che è molto affezionata, abbiamo deciso di ridurre
gli spettacoli in cartellone per privilegiare la qualità degli spettacoli, aumentando
di un giorno la permanenza in scena di ogni singola rappresentazione, in scena
dal giovedì alla domenica”.
Inaugurerà la stagione il 9 ottobre la
commedia “La casa vittoriana degli
spettri” per la regia di Viviana Lentini, in scena fino al 12, una commedia
“gotica” liberamente tratta dal romanzo di Cristian Precamedi Conte, I fantasmi
della vita. Novembre in compagnia de “L’amante”
di Harold Pinter, messo in scena da una giovane compagnia genovese, con Davide
Mancini e Angela Ciaburri, per la regia di Massimo Mesciulam.
Il terzo appuntamento vedrà protagonista il
teatro sociale, con “Miles Gloriosus:
ovvero morire di uranio impoverito”, di Antonello Taurino, premio miglior
regia al Festival Nazionale Calandra 2011, in scena dal 28 al 30 novembre. A
dicembre, sarà la volta di Silvio Barbiero, giovane attore vincitore del Premio
come Miglior attore al Roma Fringe Festival, con “Groppi d’amore nella scuraglia”, di Tiziano Scarpa. L’anno nuovo
vedrà il debutto di un altro interessante spettacolo, “Dov’è Desdemona?”, in scena dal 22 al 25 gennaio, con Simone
Bobini ed Eugenio Coppola. Il mese successivo, dal 19 al 22 febbraio, un altro
evento di cui abbiamo sentito echi favorevoli: “Il fulmine nella terra – Irpinia 1980” , scritto da Mirko de Martino,
finalista al Roma Fringe Festival 2014 e con una nomination quale migliore
attore al Premio Landieri per il protagonista Orazio Cerino. Si torna alla
commedia più brillante nel mese di marzo, dal 12 al 15, con “Un cervello in due” di Marcello
Paesano, con protagonisti Luca Comastri, lo stesso Paesano e Valeria Panepinto.
Sempre a marzo, dal 26 al 29, torna Elisabetta Tulli con lo spettacolo che ha
visto la piccola saletta del Kopò stracolma durante la rassegna estiva: “La storia de Giulietto, de Marisa e della
mano in chiesa”, commedia musicale immersa nella romanità degli anni
50 e nella musica, con un pizzico di
poesia. Ultimi due spettacoli in cartellone saranno, dal 9 al 12 aprile, “Resistenza Outbound” di e con Yuri
Ferrero, artista torinese, storia tragicomica nelle contraddizioni dei nostri
giorni e, dal 7 al 10 maggio, un altro giovane ed interessantissimo
autore/attore, Alessio Zambardi, col suo
“Come del resto alla fine di un viaggio” (anche questo partecipante al Roma
Fringe Festival).
Una prima impressione, durante la
presentazione, è stata quella di avere a che fare con spettacoli giovani, di
sicura qualità, caratteristica a cui tengono molto i gestori del teatro. Ma,
prima di ogni altra cosa, la sensazione di essere veramente in un salottino
accogliente, con i suoi cinquanta posti, il piccolo e grazioso foyer, il clima
di familiarità, cordialità e attenzione verso il pubblico. Sono molti anche gli
spettacoli fuori cartellone, per una stagione piena di sorprese. E sorprendente
è anche la campagna abbonamenti, con varie formule e prezzi popolari.
Le piccole, coraggiose, importanti
luci, vanno sostenute. A due passi dalla metropolitana (fermata Numidio
Quadrato), inserito in uno dei quartieri più popolosi d’Europa, una realtà così
giovane e vivace, attenta alla qualità e anche all’aspetto, deve avere il
sostegno del pubblico. Auguriamo a tutto lo staff una grande stagione e li
ringraziamo per le iniziative, tra le quali anche corsi di recitazione, mostre
e serate musicali. Non avete più scuse, amici del Tuscolano ma anche di altri
luoghi, non perdete l’occasione di andare a vedere teatro giovane, di qualità,
e a prezzi accessibilissimi a tutti.
Paolo
Leone
Teatro
Kopò, via Vestricio Spurinna 47/49
Tel:
06.45.65.00.52
Prima
di ogni spettacolo, il teatro offre l’aperitivo agli spettatori.
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