Milano,
Teatro Arcimboldi. Fino al 2 Novembre 2014
Compie quarant’anni
uno dei musicals più amati di tutti i tempi e venti la prima versione firmata
da un regista italiano, Massimo Romeo Piparo: Jesus Christ Superstar, in scena al Teatro Arcimboldi di Milano.
Un vero e proprio cult, sulle meravigliose note del numero
uno della musica per musical, Andrew Lloyd Webber, e sulle liriche di Tim Rice,
che tratta dell’ultima settimana di vita di Gesù narrata attraverso gli occhi
del traditore Giuda. Debutta a Broadway nel 1971, rimane in scena circa un anno
e mezzo; arriva a Londra, nel 1973, e rimarrà per diciotto anni di fila. Ben
più noto il film del 1973, con Ted Neeley (Gesù), Carl Anderson (Giuda), Yvonne
Elliman (Maria Maddalena), Barry Dennen (Pilato).
All’epoca l'opera fu bersaglio di numerose polemiche per varie letture che ne sono state date: Giuda mette in dubbio più volte se Gesù sia veramente Dio; una Maddalena un po’ troppo infatuata del Nazareno; la folla che incita alla crocifissione criticata come antisemita; inoltre, nessun accenno alla Risurrezione di Gesù, cardine della fede cristiana. Polemiche e critiche non hanno impedito all’opera di continuare ed avere un successo mondiale fino ad oggi: ogni spettatore può leggerne i significati come preferisce e dare la propria interpretazione, ma rimane una versione musicale corretta della storia del Figlio di Dio, un modo per portarla nel mondo.
All’epoca l'opera fu bersaglio di numerose polemiche per varie letture che ne sono state date: Giuda mette in dubbio più volte se Gesù sia veramente Dio; una Maddalena un po’ troppo infatuata del Nazareno; la folla che incita alla crocifissione criticata come antisemita; inoltre, nessun accenno alla Risurrezione di Gesù, cardine della fede cristiana. Polemiche e critiche non hanno impedito all’opera di continuare ed avere un successo mondiale fino ad oggi: ogni spettatore può leggerne i significati come preferisce e dare la propria interpretazione, ma rimane una versione musicale corretta della storia del Figlio di Dio, un modo per portarla nel mondo.
Massimo Romeo Piparo
è stato il primo a portare in Italia il musical, in lingua originale ma con
interpreti tutti italiani: Paride Acacia (Gesù), Olivia Cinquemani/Amii Stewart
(Maddalena) e proprio Carl Anderson, il Giuda originale. Ora torna a Milano addirittura
con tre dei protagonisti del film, dopo quarant’anni ancora sul palco negli
stessi ruoli: Gesù-Ted Neely (71 anni), Maddalena-Yvonne Elliman (quasi 63) e Pilato-Barry
Dennen (76).
Neely aveva il ruolo
di Gesù scritto nel DNA: lo interpreta prima a Broadway, anche se alle
audizioni si era presentato per il ruolo di Giuda, poi viene scelto per il film
con l’amico Carl Anderson, scomparso nel 2004. Un Gesù ovviamente invecchiato
rispetto al bel ragazzo del film, la voce un po’ scesa di tono ma data l’età e
la complessità canora del personaggio, è ancora a dei livelli incredibili.
Molto emozionante trovarsi a pochi metri dall’attore visto e rivisto nel film! La
Ellimann, cino-irlandese delle Hawaii, ha conservato la sua bellissima voce: ex
corista di Eric Clapton, arriva al successo proprio con il film di Jesus, è una
Maddalena atipica dal punto di vista fisico con i suoi tratti asiatici, dolce
ed esattamente come quarant’anni fa, solo un pochino più in carne. Il più
anziano dei tre, Barry Dennen, una vita nel musical e per la musica: compagno
di Barbra Streisand, protagonista di Cabaret
e poi Pilato dal primo Jesus del 1971
a Broadway! A quasi ottant’anni ha conservato la stessa voce di quando ha
debuttato e regge lo sforzo come un ragazzino.
Per tutti e tre, dopo
tutti questi anni, non c’è ovviamente nulla da dire sull’interpretazione : una
passeggiata, ruoli che conoscono ad occhi chiusi ma che ci fanno capire veramente
cosa voglia dire essere un performer da musical. Semplicemente fantastici e
giustamente sommersi di applausi.
Accanto ai tre miti,
un cast tutto italiano: orchestra dal vivo, trenta artisti sul palco e voci
bellissime. Primo su tutti, il Giuda di Feysal Bonciani, 24enne fiorentino, con
una somiglianza impressionante, sia fisica che vocale, con il compianto Carl
Anderson: perfettamente nel ruolo, non una singola sbavatura né timore
reverenziale davanti ai tre “anziani”, il suo è un Giuda cattivo, aggressivo,
che tradisce ma poi si pente. Praticamente perfetto. Come lo sono i sacerdoti,
Hannas (Paride Acacia) e Caifa (Francesco Mastroianni): per il primo,
un’ulteriore conferma dopo essere stato Gesù innumerevoli volte; il secondo,
una bella scoperta, dato il ruolo vocale da basso per niente facile. Non male
Emiliano Geppetti (Simone), ma riesce decisamente meglio nei ruoli comici. Poco
convincente invece Cristian Ruiz (Erode), troppo contenuto in un ruolo che
andava esagerato molto di più.
Le coreografie di
Roberto Croce sono banali e ripetitive, basate molto più sull’acrobatica che
sulla danza, anche se i ballerini sono bravi. Fantastica l’orchestra, diretta
da Emanuele Friello.
Nessun’altra
produzione italiana in lingua originale può vantare tre diverse edizioni, undici
anni consecutivi in cartellone più di mille rappresentazioni in tutta Italia.
Per questo, e per non perdersi dal vivo tre miti del musical, da vedere!
Chiara
Pedretti
Teatro
Degli Arcimboldi
Viale
dell’Innovazione 20, Milano
Fino
al 2 Novembre 2014, ore 21.00; domenica ore 16.00
Biglietti
da EUR 29,00 a EUR 69,00
L'ho visto e recensito al Sistina di ROma...un'emozione indescrivibile, fantastico!!!
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