Teatro Litta, Milano. Dal 16
al 26 ottobre 2014
“La vita non è né
brutta né bella, ma è originale!” secondo il grande autore triestino Italo
Svevo che nacque, con il nome di Aron Hector Schmitz, a Trieste nel 1861. E originale è il modo in cui la sua
“Coscienza di Zeno” scritta nel 1923
viene proposta agli spettatori, più che mai felici di far parte di quel
“popolo” che, o non l’ha mai letta oppure
sentirà il desiderio di rileggerla, dopo questo divertente e irriverente ripasso firmato
dalla zampa graffiante di Paolo Rossi e di Stefano Dongetti di Pupkin Cabaret. Perché, si sa, i classici sono eterni, e se
uno spettacolo teatrale ci sprona a riprenderli in mano con occhi nuovi e
altrettanta curiosità, ha senz’altro fatto centro nel suo scopo educativo e
ludico.
In questo spettacolo
si ride parecchio, ma in modo intelligente, è una sorta di ironico, a volte
melanconico, cabaret, con musica dal vivo, blues mitteleuropeo, stand-up
comedian e “vallette”, strizzacervelli e imbonitori (non è la stessa cosa?
oops... ), letture di poesie, e il pubblico è coinvolto già prima di entrare in
sala. Infatti, in un questionario, ci viene chiesto:
Hai
mai letto la Coscienza di Zeno?
Sei
un fumatore?
Hai
un vizio che vorresti abbandonare?
Sei
mai andato in analisi?
Cos’è
secondo te il morbo di Basedow?
Cosa
fa il padre di Zeno prima di morire?
E varie altre
domande, dodici per la precisione e che cambieranno ad ogni replica. Poi i questionari, anonimi, vengono ritirati e le risposte lette
pubblicamente. Come potete immaginare, sono a volte esilaranti e da esse gli
attori prendono lo spunto per i temi sveviani da trattare, e lo spettacolo, man
mano che procederà, svelerà le risposte corrette.
Direi che uno spirito
politically incorrect, e di questi
tempi è una perla rara, soffocati dai luoghi comuni, dall’ipocrisia, dalle
paure vere o false, dai finti sorrisi,
scorre durante tutto lo spettacolo,
perché è proprio Svevo con il suo personaggio Zeno Cosini ad esserlo,
con quella sua passione per il fumo, le idee sul matrimonio, la polemica contro
la psicanalisi, il rapporto conflittuale
con il padre, e poi l’amicizia con
James Joyce che, ricordiamolo, trascorse a Trieste molti anni, tra
l’insegnamento dell’inglese e la frequentazione dei bar.
Molto brava Paola
Bussani che riveste vari ruoli di donna, dalla imbonitrice, alla psichiatra entraineuse che in giarrettiere e
mascherina si esibisce in contorsionismi erotici sotto gli occhi del paziente
Zeno sotto ipnosi, alla cantante
d’opera, alla signora di 142 anni, unica sopravvissuta al nostro eroe sveviano,
alla Molly Bloom di Joyce con il suo monologo senza punti e virgole, un fiume
inarrestabile che non poteva mancare in
questo excursus curioso e ben concepito nel mondo mitteleuropeo, che ebbe il
suo centro culturale e politico a Trieste.
In questa città, così
internazionale ma nello stesso tempo riservata e remota, nacquero oltre a
Svevo, Umberto Saba, Scipio Slataper, Giani Stuparich, e lo spettacolo ha il
merito di riportarceli alla memoria.
Quindi abbiamo molto da ri-leggere: avanti o popolo!
Zeno Cosini è un
antieroe, immerso in una serena disperazione,
e il romanzo è la sua confessione psicanalitica attraverso la quale egli
cerca di comprendere se stesso. E come tutti i grandi romanzi della letteratura
è sì lo specchio del tempo in cui è collocato ma poi si allarga a macchia
d’olio per diventare di una modernità
stupefacente.
E quando, uscendo dal
teatro, vedo alcuni spettatori accendersi una sigaretta, sorrido e mi rallegro.
“Giacché mi fa male
non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l’ultima volta. Accesi una
sigaretta e mi sentii subito liberato dall’inquietudine…” .
Quanti Zeno Cosini ci sono al mondo!
Daria
D.
La coscienza di Zeno
spiegata al popolo- Goulash Blues Explosion
Di Stefano Dongetti con la
collaborazione di Riccardo Cepach, Alessandro Mizzi, Paolo Rossi
Regia di Paolo Rossi
Con Paola Bussani, Stefano
Dongetti, Alessandro Mizzi
Musiche Riccardo Morpurgo
(piano), Franco Trisciuzzi (chitarra)
Con la collaborazione di La
Corte Ospitale, Museo Sveviano del Comune di Trieste
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