Roma, Teatro degli Audaci. Dal 16 ottobre al 16 novembre 2014
Il
Teatro degli Audaci presenta Novecento di Alessandro Baricco, interpretato da
Flavio De Paola con la regia di Pablo Maximo Taddei. Dal 16 ottobre al 16
novembre.
Novecento.
Il monologo di Baricco diventa nel teatro di Flavio De Paola, spettacolo che
affascina che si sofferma e che coinvolge. L’energia dei movimenti si
autoalimenta. Da solo in scena, riesce a farci vedere, a volte realmente
sentire con un’abile voce camaleontica (e trucchi di regia), tutta la folla: il
vociare e anche il sognare degli emigranti: l’America. Quando De Paola la
pronuncia, chiama l’America scuote la sala e agita uno scossone nei pensieri di
ogni spettatore: almeno una volta l abbiamo chiamata o solo sognata con la
stessa verve di De Paola. Da solo riesce a farci sentire l’oceano e respirare
l’atmosfera dei suoi fatati suoni.
La
voce di De Paola avvolge in un caldo siciliano, i suoi gesti muovono il testo e
danno vita al monologo che mai annoia. Ad esempio quando l’attore racconta la
meraviglia della musica che usciva dalle mani di Novecento, lo spettatore non
poteva contraddirlo, la sentiva quella musica, quella meraviglia, ed era
sbalordito come quei passeggeri della nave.
Il
testo di Baricco ha già il suo importante, per la resa scenica, movimento, ma
De Paola colora, muove, agita e prende in giro quell’insidia che è ad ogni
angolo in un qualsiasi monologo: la monotonia.
Il
momento forse più bello è nel racconto quando durante una tempesta, Novecento e
il narratore, suonano. Tutto cade, tutto scivola. Sembra di sentire davvero le
loro risate e i loro cuori pieni di magia. De Paola porta in scena proprio
quella magia e così ci troviamo a scivolare per la grande sala da ballo del
Virginia.
De
Paola si mostra abile e commuove il pubblico. Se gli occhi si chiudono, si
sente il sale e si vedono quei “fuochi d’artificio”.
Il
regista Pablo Maximo Taddei porta in scena gli psicosuoni: “la psicologia viene
usata dall’attore per cercare le vibrazioni in varie parti del corpo, ed avere
come risultato mutamenti timbrici della voce”. Tra gli altri, punto di forza
dell’intera resa (e riuscitissima) scena.
Miriam
de Vita
Grande Miriam!! Lo vidi anni fa con un altro interprete (oltre il film, meraviglioso). Alla fine, una ragazza piangeva seduta sulla sua poltrona! La magia del teatro...
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