Roma, Teatro Roma. Via Umbertide
3. Fino al 26 ottobre 2014
I refusi sono
fastidiosi per chi legge, ancor più per chi scrive e se ne accorge in seguito,
una volta stampati. Irreparabili, condannati all’immobilità invariabile,
testimoni muti di una disattenzione, di un errore, a volte di ignoranza bella e
buona. Ma i refusi sono intorno a noi, non solo sulle pagine di un giornale o
di un libro. Siamo noi stessi, la nostra società, le nostre famiglie, le nostre
contraddizioni, insoddisfazioni, frustrazioni, ipocrisie. Le insensatezze
inestricabili del mondo intero, brutalità che si ripetono da sempre, in un
cammino folle che sembra invariabile. E allora può succedere che un essere
umano, in un momento di debolezza, perda il controllo e tramuti il suo bisogno
di capire, di parlare, di confrontarsi con qualcosa che non sia soltanto la sua
solitudine, in un pericoloso multiplo sequestro di persona, sotto la minaccia
delle armi. Ricordate “Un giorno di ordinaria follia”, bellissimo film del 1993
con Michael Douglas? “Il pensiero è dolore”, afferma il protagonista cardine di
Refusi, Rodolfo Marra (Saverio Marconi) correttore di bozze a riposo.
La nuova commedia di
Roberta Skerl, in prima nazionale al Teatro Roma di Via Umbertide, affronta con
delicatezza una tematica che è molto più complessa di una messa in scena
teatrale e lo fa con il suo solito garbo, armonizzando la drammaticità di
fondo, la serietà con cui intelligentemente rimanda all’incipit di tanti fatti
di cronaca nera, con una comicità sobria e mai sguaiata, ottimamente portata
sul palco dai tre malcapitati nell’appartamento del Marra, i due tecnici dei
citofoni interpretati da Fabio Avaro ed Enzo Casertano e la domestica, alias
Maria Laurìa. L’autrice si distingue ancora una volta per saper proporre con la
giusta leggerezza, necessaria ad una commedia, un testo che presenta molte sfumature, molti
spunti di riflessione, diverse chiavi di lettura, per le quali forse non basta
il tempo dettato da un sipario. E’
questa la forza di Refusi: andar via dal teatro e continuare a riflettere.
Gli interpreti, in un quadro di bella armonia, dove nessuno prevale sull’altro,
riescono a far ridere e commuovere. Magia del teatro fatto bene, dove il
momento drammatico viene subito alleggerito da quello ìlare, dove la battuta
stempera subito l’atmosfera che si fa pesante. Merito dei bravi attori di
questa commedia, a partire da Saverio Marconi, nome storico del teatro
italiano, convincente depresso in scena, per continuare col sorprendente Fabio
Avaro, bravo nel mutare all’istante i toni brillanti in altri più
introspettivi.
Enzo Casertano è una garanzia in ogni sua apparizione, e
conferma le sue note drammatiche vivissime sotto le ceneri di una naturale
comicità, mai forzata. Maria Laurìa (bella prova), la domestica ex prostituta
che si finge ucraina per poter lavorare, ma che in realtà è di Matera, diverte
col suo dialetto a raffica e anche lei, col tratteggio del suo personaggio, è
un occhio sulla realtà contemporanea. La regia di Vanessa Gasbarri è una firma
d’autore su un quadro solo apparentemente semplice, il segno distintivo di un senso
estetico ormai riconoscibilissimo. Movimenti scenici che occupano ogni angolo
del palco, armonia d’insieme, gran ritmo e un “quasi” finale, il momento in cui
ognuno “spara” ai propri refusi, di appagante bellezza. La somma dei tre
fattori (testo, interpretazioni e regia) fanno di Refusi una commedia ben
concepita, bene interpretata e ben diretta. Bella anche la scenografia di Katia
Titolo e suggestivo l’uso delle luci a cura di Giuseppe Filipponio. Non temete, il finale non è tragico come il
film citato all’inizio della recensione. Commedia da vedere, interessante.
Comincia “senza refusi” la sesta stagione del Teatro Roma.
Paolo
Leone
Roma, Teatro Roma. Via
Umbertide 3. Fino al 26 ottobre
Pragma srl Presenta:
“reFUSI – combatti
l’ignorantezza”, di Roberta Skerl
Regia di Vanessa Gasbarri; Scene
e costumi di Katia Titolo; Disegno luci di Giuseppe Filipponio; Musiche a cura
di Raffaello Angelini; Assistenti alla regia: Olimpia Alvino, Alessandro
Salvatori e Stefano Starna
Organizzazione di Raffaella Gagliano
Organizzazione di Raffaella Gagliano
Si ringrazia l’ufficio
stampa della Compagnia nella persona di Andrea Cova
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