L'ultimo lavoro di Claudia Conte ci racconta un'altra
faccia dell'amore vero
“Cara Valentina, ti
scrivo una lettera, cosa che non si usa più fare in quest'epoca di
globalizzazione...”
Marco scrive una
missiva alla sua innamorata Valentina, collega di uno dei tanti uffici
dell'entrate di una città del nord. Dall'inizio della lettera si possono capire
e chiedersi tante cose: chi è che scrive lettere cartacee in un mondo dove
Facebook, Whatsapp, Twitter e caselle postali elettroniche ne fanno da padrona;
davvero i romantici sono fuori moda, snobbati dalla società moderna in una fase
dove li danno, addirittura, in estinzione; ma soprattutto, chi è Valentina e
cosa c'è scritto nel seguito della lettera da rendere il libro di Claudia Conte
appetibile ai lettori che sognano ancora il vero amore?
Soffi Vitali è
l'ultimo dei progetti andati a buon fine di Claudia Conte, giovane artista
(nata a Cassino solo 22 anni fa ), ma con alle spalle una carriera che può far
invidia a chi, di arte ne fa di pane quotidiano da un'intera vita: teatro,
cinema, presentazioni spettacoli, autrice di altri libri, nonché redattrice di
giornali e riviste di cultura e spettacolo.
Soffi Vitali è una
sorta di resoconto biografico o, se vogliamo entrare nel lato più romantico,
una specie di diario segreto, dove si tiene traccia di una parte importante del
protagonista, Marco, dove però è la stessa Claudia a proporsi come sua
scrittrice confidente. Così veniamo a sapere che Marco, dal carattere timido,
romantico, poetico, sensibile ed emotivo, si ritrova, in età non più giovanile,
ad inseguire il vero amore. Il suo sogno
si realizza quando incontra e conosce Valentina. Attraverso una serie di
corrispondenze letterali, di sms e di incontri furtivi, Marco e Valentina
scoprono di amarsi ed incominciano a vivere uno di quegli amori che tutti
sognano: passionale, romantico, eterno, insuperabile, indicibile...clandestino!
In poche parole un
amore da film.
Tuttavia, Soffi
Vitali non è come un vero “caro diario”, dove quello che scrivi ti serve per
fare previsioni e accorgerti se si avverano; non è neanche quello strumento che
ti permette di rileggere “le pagine della tua vita” e scoprire quanto sei cambiato. Anzi la
verità è che Marco scopre proprio di non esserlo affatto e di capire che dentro
di lui c'è sempre stato qualcosa di
vero, di raro, di unico, ma uscito solo grazie ad emozioni che non è riuscito (o
voluto) a frenare grazie alla complicità emotiva irrefrenabile di Valentina.
Così Claudia ci
porta, tenendoci col fiato sospeso, nella vita sentimentale di Marco, dove le
certezze si scontrano con gli imprevisti, dove Amore, con la A maiuscola, a volte non fa rima con fedeltà, tuttavia non
lo rende meno vero di quanto possano credere gli scettici o coloro che lo
rinnegano solo perché non hanno avuto la possibilità di viverlo. D'altronde chi
può dire che il vero amore esiste se non lo si vive credendo in lui?
L'epilogo della
storia non è scontato ed è degno di essere letto.
Claudia Conte non
tradisce le attese, anche se, nel prologo del libro, ammette che: “…lo scrivo
soltanto, non considerando concretamente che altri potranno leggerlo… L’ho
scritta perché è una storia che suscita
emozioni; le ha sicuramente suscitate in me e, magari, lo farà anche chi
ipoteticamente avrà l'opportunità di leggerla sotto una sua eventuale, futura,
canonica forma di libro.”
E libro fu.
Ma Soffi Vitali non è solo un libro, ma un insieme di parole
fluide, scorrevoli, chiare e trasparenti, che si cercano, si trovano, si
compongono e fanno amicizia; poi si conoscono tra le righe, si scompongono e si scoprono innamorate; e da innamorate
reagiscono come farebbe qualunque cosa, o qualunque persona, attratta da inspiegabili
proprietà chimiche, come accade a Marco e a Valentina. Alla fine, però i due
amanti dovranno fare i conti con la grammatica
del loro passato, che li chiederà di correggere quegli errori che per
loro sono solo il frutto di una favola. Saranno disposti a farlo?
Massimiliano Mura
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