Roma, Teatro Torbellamonaca.
Dal 21 al 26 ottobre 2014
Il peso della memoria
diventa una condanna. Il tormento di un uomo, seppure investito da grande
potere e responsabilità, che cresce col passare degli anni, fino quasi a farsi
follia, delirio. Una coperta che si muove agitata su un giaciglio di rimorsi, può
bastare, essa sola, a rappresentare perfettamente la mente sconvolta dell’uomo
Pilato, schiacciato dal dubbio, dalle sue contraddizioni e dalla sua incapacità
nel gestire l’ingestibile. Solo con le sue paure, Ponzio Pilato racconta,
cercando di trovare un senso, tutto quel che è successo nei giorni più
importanti della storia dell’umanità, il cui sentore di gravità lo terrorizza.
Se Giuda, lui, si è impiccato, “cosa sarà di me?”. Nelle sue stanze, in
compagnia della moglie Claudia Procula, figura spesso relegata al ruolo proprio
delle donne nella sua epoca, riassume la situazione sociale, culturale,
politica e religiosa che ha condotto verso la crocifissione di quel Gesù, le
cui parole sono “troppo sublimi” per evitare l’annientamento. Non si può
ascoltare la verità quando tutti urlano, quando la bestia della folla è
condotta verso il suo compito di carnefice. E le urla risuonano ancora nella
testa confusa del povero Pilato, in preda al terrore per la sua sorte, che
cerca di trovare una giustificazione logica a quel che è accaduto. Pensateci
voi, uomini di tutti i tempi. Pensateci voi…
La pièce scritta e
diretta da Francesco Sala è ricchissima di spunti di riflessione che avrebbero
bisogno di molto più tempo per essere sviscerati e analizzati, ma questo è sicuramente
il merito del testo e della sua rappresentazione. Il teatro deve porre domande,
non soluzioni. Il potere, politico e religioso, le macchinazioni, i tanti
aspetti di una tragedia che, in altre forme e in altri modi, continua nella
nostra attualità. Le due figure, interpretate da Francesco Maria Cordella e
Carmen Di Marzo, riempiono la scena, ben diretti da una regia attenta, in modo
diverso. Se la seconda esprime con gesti e poche parole il suo ruolo,
bravissima nei movimenti scenici sobri, quasi ieratici, con lo sguardo
penetrante e l’eloquio misurato, scandito con severità, il primo è l’angoscia
che col passare del tempo si fa incontrollabile, fino allo sfinimento e alla
resa. Di un uomo, ma anche del potere di fronte al mistero. Una perplessità rimane
per l’eccesso di questo atteggiamento di Pilato – Cordella, che a tratti appare
sinceramente esagerato, soprattutto se rapportato al personaggio e al ruolo che
questi rivestiva. Quello che non manca è una forte carica emotiva ed umana nei
due personaggi, che rendono questa piccola opera interessante e ben costruita
anche nella scenografia, essenziale ma bella. Lo spettacolo, dopo l’esordio
estivo a Ponza, è stato nel Teatro Torbellamonaca dal 21 al 26 ottobre, con
un’ottima affluenza di pubblico.
Paolo
Leone
Roma,
Teatro Torbellamonaca. Dal 21 al 26 ottobre.
Compagnia
Acts presenta: Sotto Ponzio Pilato, di Francesco Sala.
Con
Francesco Maria Cordella e Carmen Di Marzo
Regia:
Francesco Sala
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