25 ottobre, 2014

TRES, una commedia di Juan Carlos Rubio. Di Daria D.


Teatro Manzoni, Milano, dal 23 ottobre al 9 novembre 2014

Una commedia spumeggiante come le bolle di sapone della jacuzzi di Marisa (Anna Galiena) dove Angela (Amanda Sandrelli),  in casa ha solo “il piatto doccia”, troverà, immergendosi, un briciolo di felicità, un’illusione di calore, un benessere più duraturo e meno caro dell’ora passata dallo psicologo.
Le due cinquantenni, anno più anno meno, sono amiche dai tempi della scuola, la scuola delle Immacolatine, e si ritrovano dopo tanti anni per parlare di “a chi è andata meglio la vita”. A Marisa, conduttrice televisiva, attrice e mangiatrice di uomini è andata bene, almeno apparentemente: ricca e di successo vive, tuttavia, sola in una bella casa, con scalinata in stile “Wanda Osiris che scende le scale”, e un divano rosso fatto a bocca (quella di Mae West). Ad Angela, invece, rimasta vedova di un uomo cui era molto legata, non va troppo bene, nemmeno economicamente, infatti, in casa ha solo “il piatto doccia”, soffre terribilmente la solitudine e la mancanza di un figlio.
A Carlotta (Marina Massironi), che si aggiungerà alle due amiche, com’è andata? Considerando che è divorziata da un marito che la tradiva, avvocato e single, mica poi troppo bene, nonostante sia migliorata fisicamente, e quindi non è più “Carlotta la grassa” dei tempi della scuola.
A parte l’amicizia e i ricordi, un desiderio comune le unisce: quello di avere un figlio, prima che sia troppo troppo tardi, perché un po’ tardi lo è già. Quindi, perché questo sogno si avveri,  l’unico modo è ricorrere all’inseminazione artificiale, ma attenzione!  Qui sta il bello della commedia: l’idea geniale delle tre “pazze  con metodo” nell’intenzione del drammaturgo spagnolo,  è quella di rimanere incinte dello stesso seme,  facendo crescere i  bimbi insieme, in un’unica grande famiglia, evitando il coinvolgimento emotivo  con un partner. Insomma niente amore, solo sesso… oh no, no, nemmeno questo (o forse un pochino, suvvia la carne è debole): solo un FIGLIO.
Ma pur senza amore e senza sesso, la ricerca dell’ uomo ideale  è essenziale e come deve essere nei sogni di ogni donna? Bello, dotato, simpatico, sensibile, senza pancia, senza calvizie, straight e, possibilmente,  intelligente.  Davvero un sogno! Ma si sa, dreams come true, talvolta.
Come qui,  almeno in parte, perché  il prescelto sarà  un giovanotto che ha tutte queste caratteristiche  se non fosse che… ma non posso svelarvi  troppo; vi dico solo che Chiara Noschese, con la sua regia dinamica, sensibile, attenta ai particolari, alla direzione attori, al ritmo, alla parte visiva, ha scelto Sergio Muniz, per il fortunato inseminator.
Le tre attrici, molto diverse tra loro,  portano sul palco  ognuna  la propria  personalità  facendola  amalgamare  perfettamente  con quella delle altre, con il risultato di accendere  un fuoco d’artificio  di battute,  emozioni,  sensibilità, rendendo la commedia divertentissima dall’inizio alla fine. L’aitante Muniz, appare a volte un po’ impacciato, forse per mancanza di esperienza teatrale, “colpa” anche di quelle tre tigri cui non si riesce proprio a tenere  testa, eppure,  questa sua,  chiamiamola così,  timidezza recitativa non ci dispiace affatto, anzi è spontanea e luminosa come il suo sorriso,  to die for.
La commedia dietro a tanto gentile umorismo, tocca temi cari alla nostra società, e Chiara Noschese, da donna attenta e sensibile, prima ancora che regista,  li mette in luce, senza femminismi inutili e fuori luogo. Ma il problema della vecchiaia, della solitudine, delle adozioni, della bellezza che svanisce, del  desiderio di ogni donna, che sia in carriera oppure no, di procreare, dei rapporti  con l’altro sesso, sono lì, sul palco,  e tutti noi spettatori  possiamo riconoscerci.
L’arte come messaggio universale, e non per pochi eletti, e poi ben venga il riso o il pianto, ma mai la noia che qui, in TRES, non si sa nemmeno cosa sia.
Applausi a scena aperta per tutti.

Daria D.


TRES una commedia di Juan Carlos Rubio
Regia e ideazione scenografica di Chiara Noschese
Con: Anna Galliena, Marina Massironi, Amanda Sandrelli, Sergio Muniz
Traduzione Isabella Diani - adattamento Pino Tierno


Costumi Silvia Morucci – light designer Maurizio Fabretti

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