E’
ancora una volta Milano la città prescelta dal Cirque du Soleil per presentare Quidam, opera del 1996, nono lavoro in
ordine cronologico.
Zoé
è, come spesso accade, una ragazzina ignorata dai genitori che si rifugia nella
sua fantasia, in mondo tutto suo, Quidam appunto, dove possa sfuggire alla
monotonia ed alla noia. Quidam è un personaggio misterioso, che si presenta
all’inizio dello spettacolo come un uomo grande e grosso, senza testa, con in
mano un ombrello ed una bombetta azzurra: “Un
passante senza nome, una figura solitaria all’angolo della strada… Qualcuno che
sogna e canta dentro tutti noi. E’ tutti e nessuno”, così viene definito dagli
stessi creatori dello show. Zoé prende la bombetta, la indossa e viene
magicamente catapultata nel mondo di Quidam, guidata da Target (simbolo anche
dello spettacolo), un acrobata che la segue durante i suoi incontri con i vari
personaggi che animano quel mondo fantastico.
Da qui si snodano, com’è tipico del Cirque, i vari numeri: German Wheel, acrobazie con una grande ruota metallica che può contenere e sostenere un essere umano; Diabolo, lo yo-yo cinese; Aerial Contortion In Silk, esibizione con strisce di tessuto appese al sistema di archi metallici che fa da soffitto; Skipping Ropes, serie di incredibili salti della corda; Aerial Hoops, bellissime acrobazie con cerchi metallici appesi sempre agli archi del soffitto; Handbalancing, una contorsionista lavora su paletti reggendosi sulle mani e senza mai scendere; Spanish Webs, acrobati che si esibiscono con grosse corde sempre appese al soffitto; Statue, incredibile performance di una coppia che assume le posizioni più impensate e le tiene in totale immobilità; Clown Cinema, l’immancabile numero di clowns che coinvolge alcuni spettatori; infine, Banquine, dove quindici acrobati, ad un ritmo sempre più incalzante, eseguono dei numeri al limite dell’incredibile. Come sempre musica suonata e cantata dal vivo da un cantante e da Zoè stessa; trucco perfetto, costumi meravigliosi, regia geniale: l’ingresso dell’artista successivo spesso avviene mentre il precedente sta terminando, evitando così possibili pause e cali di attenzione da parte del pubblico.
Da qui si snodano, com’è tipico del Cirque, i vari numeri: German Wheel, acrobazie con una grande ruota metallica che può contenere e sostenere un essere umano; Diabolo, lo yo-yo cinese; Aerial Contortion In Silk, esibizione con strisce di tessuto appese al sistema di archi metallici che fa da soffitto; Skipping Ropes, serie di incredibili salti della corda; Aerial Hoops, bellissime acrobazie con cerchi metallici appesi sempre agli archi del soffitto; Handbalancing, una contorsionista lavora su paletti reggendosi sulle mani e senza mai scendere; Spanish Webs, acrobati che si esibiscono con grosse corde sempre appese al soffitto; Statue, incredibile performance di una coppia che assume le posizioni più impensate e le tiene in totale immobilità; Clown Cinema, l’immancabile numero di clowns che coinvolge alcuni spettatori; infine, Banquine, dove quindici acrobati, ad un ritmo sempre più incalzante, eseguono dei numeri al limite dell’incredibile. Come sempre musica suonata e cantata dal vivo da un cantante e da Zoè stessa; trucco perfetto, costumi meravigliosi, regia geniale: l’ingresso dell’artista successivo spesso avviene mentre il precedente sta terminando, evitando così possibili pause e cali di attenzione da parte del pubblico.
La
prima parte è decisamente più lenta, a tratti quasi noiosa: pochi numeri e
ritmo molto dilazionato. La seconda è decisamente migliore, dove staccano su
tutti Statue e Banquine. Statue, come
dice il titolo, vede un uomo ed una donna assumere posizioni apparentemente
impossibili: lei inizia portandosi in verticale a testa in giù appoggiata solo sui
trapezi di lui; la lentezza con cui eseguono le varie posizioni complica
l’esercizio, rendendolo estremamente faticoso ma bellissimo. Banquine è l’apoteosi dell’acrobazia:
gente che salta da una parte all’altra, da un artista all’altro, con in
particolare le due ragazze, in abitino bianco e parrucca bionda, che sembrano
bambole fra le abili mani dei colleghi: totale fiducia nel partner e mai un
attimo di esitazione. Un finale da brivido: una delle ragazze salta e supera
tre artisti, uno in piedi sulle spalle dell’altro, facendosi prendere nella
temibile presa ad angelo (resa famosa
da Dirty Dancing) da quello più in
alto dei tre! Com’è iniziato, Quidam
finisce: torna il misterioso personaggio senza testa e Zoé gli restituisce la
bombetta, tornando alla sua quotidiana realtà.
Come
sempre una qualità unica e artisti formidabili. Artisti di cui nessuno conosce
il nome, ma che passano la vita ad allenarsi per regalarci ogni volta
un’emozione incredibile con numeri al limite dell’umano. Peccato per il
pubblico italiano che, come spesso accade, si dimostra poco educato e
rispettoso: nonostante i ripetuti inviti a non scattare foto per non distrarre
e deconcentrare gli artisti attentando così alla loro incolumità, non ha
minimamente preso in considerazione la richiesta ed il Forum era un pullulare
di scatti.
Si ricorda che R 101 è la radio
ufficiale dello spettacolo Quidam e per tutto il mese di Novembre mette in
palio biglietti per assistere allo spettacolo. Durante la diretta radio, attraverso
un gioco, gli ascoltatori più veloci che chiameranno al numero della radio
avranno occasione di accaparrarsi dei biglietti!
Chiara Pedretti
Mediolanum Forum
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