Si è svolta nella
tarda mattinata di mercoledì 12 novembre, nel foyer del Teatro Sistina in Roma,
la presentazione dello spettacolo “La mostra”, alla presenza della protagonista
Simona Marchini, del regista Gigi Proietti e del coautore Claudio
Pallottini. Padrone di casa, come
sempre, il direttore artistico Massimo Romeo Piparo, che ha introdotto i due
grandi artisti romani, esprimendo soddisfazione per l’andamento del suo teatro,
al terzo spettacolo in cartellone, con le sue 40.000 presenze ad oggi.
“Grazie al coraggio
di Piparo”, ha esordito Simona Marchini, “che ha voluto questo spettacolo in un
grande teatro come questo. La mostra nasce come teatro da camera, abbiamo
apportato delle modifiche per adattarlo ad uno spazio enorme come questo del
Sistina.” “E’ uno spettacolo che nacque parlando con Gigi Proietti anni fa” –
continua Simona – “e mai avrei immaginato di essere degna di una sua regia. Ho
imparato più da lui che in tanti anni di teatro!” Uno spettacolo”, ha spiegato,
“che propone una provocazione al pubblico: l’arte è utile o no? E gli artisti?”
Da parte sua, Proietti racconta le
origini dello spettacolo. “Mi piace ricordare come nacque questa opera. Non
avevo mai sentito Simona raccontare cose della sua vita. E quando lo ha fatto
mi ha talmente divertito che le abbiamo rese teatrali per farle conoscere al
pubblico”. “Capitò l’occasione” – continua Proietti – “di mettere in piedi uno
spettacolo di contaminazioni, di generi diversi. Qui ci sono diversi registri
stilistici e devo dire bravo a Claudio Pallottini (l’autore – ndr) che ci è
riuscito perfettamente. Simona ha una delle gallerie d’arte più importanti di
Roma e questo spettacolo racconta anche un po’ della nostra città, il che non
guasta, visto che andiamo in scena al Sistina”.
Durante la messa in
scena della pièce, nel foyer del teatro saranno esposte delle opere d’arte di
alcuni artisti che più hanno collaborato con il centro culturale della
Marchini, la Nuova Pesa, dal 1975. La conferenza è proseguita ricordando il
ruolo del padre di Simona, Alvaro Marchini, amante dell’arte e protagonista
della formazione artistica della figlia. “Il senso della mia galleria”,
conclude Simona Marchini, “è la difesa dell’identità dei valori. Lo scambio
produce vita, non il commercio ma lo scambio culturale. Per questo resisto nel
tenere in vita il mio centro. La provocazione di cui dicevo prima, dello
spettacolo, ha un esito: basta sollecitare la gente, che non è stupida come si
può pensare. Bisogna farle conoscere le bellezze che abbiamo intorno a noi.
Creare un approccio facile all’arte. Anche con uno spettacolo teatrale”.
“L’importanza del racconto” – conclude Proietti – “oggi come oggi apre le porte
all’interesse. Il linguaggio racconta tutto e con la teatralità lo si diffonde
nel modo più ampio”.
Lo spettacolo sarà in
scena dal 19 al 30 novembre.
Paolo
Leone
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