Ciao Stefano, il mio percorso è iniziato quando avevo 14 anni, per gioco
partecipai ad un concorso di bellezza dove successivamente fui contattata per
lavorare nella moda, percorso che durò due anni. Poi mi contattarono per un progetto
cinematografico e da lì iniziò il mio cammino, che ancora oggi continuo a
seguire. Detto così può sembrare molto semplice, ma è un iter pieno di
ostacoli e lo si deve affrontare con testa e determinazione.
Hai un’attività molto variegata e hai partecipato sia a
film che a spettacoli teatrali… preferisci il palcoscenico o la telecamera?
Il palcoscenico è molto emozionate, si ha la possibilità di sentire
l’emozione del pubblico nello stesso momento in cui stai raccontando il tuo
personaggio, mentre il cinema lo svela solo in un secondo momento, ovvero
quando il film sarà proiettato; però il cinema dà la possibilità di cogliere le
piccole cose, come una semplice lacrima che cade dagli occhi o un accenno di un
sorriso, vale a dire segni espressivi minimi; mentre a teatro è tutto un po’
enfatizzato per permettere al pubblico di cogliere il tutto. Quindi devo ammettere
che fra i due preferisco il cinema, sento di riuscire ad esprimermi
maggiormente essendo soprattutto un’amante dei piccoli gesti,
ma il teatro è comunque un’emozione forte.
Sei inoltre anche modella e presentatrice. Ecco, quanto è
importante essere attrici per saper posare e saper presentare?
Sono tre mestieri diversi, non sempre un’attrice fa la modella o viceversa
e lo stesso vale per le presentatrici, ma ognuno di questi lavori ti insegna
qualcosa che si può comunque sfruttare con l’altro. Per esempio: quando poso
per un servizio fotografico e mi vengono richieste espressioni meno da modella
e più teatrali, non ho difficoltà a farlo, grazie all’esperienza recitativa…
Pensi che la bellezza aiuti o penalizzi un’attrice per la
sua carriera?
Entrambe, la bellezza aiuta ad essere notata più facilmente, ma nello
stesso momento a credere meno nelle capacità recitative; molto spesso mi è
capitato dopo alcuni provini che mi
venisse detto “pensavamo volessi affrontare un provino con la bellezza e non
con il talento”.
Potresti parlarmi di una tua esperienza teatrale che
ricordi con piacere?
Sicuramente la prima, ricordo l’istante in cui toccava a me entrare in
scena e mi chiedevo “ma chi me lo ha
fatto fare? Ahaha!”. Volevo sparire, ma appena salii sul palcoscenico
entrai subito nel personaggio, feci la prima battuta e improvvisamente il
pubblico iniziò ad applaudirmi… ricordo l’emozione e lo stupore che provai con
quegli applausi; il pubblico già era con me e questo mi rese forte e
felicissima di stare affrontando quell’esperienza, che con piacere ho ripetuto.
Potresti invece parlarmi ora di una tua esperienza
cinematografica che ti è rimasta nel cuore?
E’ difficile identificarne una che mi sia rimasta nel cuore, perché io amo
recitare, amo il set, mi piace interpretare generi di personaggi diversi. Ogni
set ti lascia esperienza, ricordi piacevolissimi, amicizie, ogni esperienza è
diversa dall’altra, ma sempre bellissima e le porto tutte nel cuore.
Prima di interpretare un personaggio mi piace capirlo, capire il perché di
ogni sua azione, il suo carattere… entrare in esso realmente. Mi sento quella persona nel bene e nel male,
anche nelle azioni sbagliate, che noi tutti commettiamo. Mi piace capirle e
seguire l’evolversi con esse. Quindi per me è lo stesso discorso delle
esperienze di set: li amo tutti in maniera diversa e soprattutto quando giro
l’ultima scena per poi aver terminato di interpretare quel personaggio per me è
un po’ come salutare una persona. Quindi tutti i personaggi da me interpretati
fanno parte di me e li ho amati tutti.
Chi vorresti invece interpretare?
Mi piacerebbe molto potermi calare in un personaggio di un film d’azione e
dal lato della cattiva - fino ad ora ho interpretato personaggi molto diversi
tra loro, ma sempre ragazze buone, quindi ora mi piacerebbe cambiare totalmente.
Tu abiti a Napoli, una terra di cui troppo spesso si fa
cattiva pubblicità, mentre invece è all’avanguardia dal punto di vista
artistico…
Napoli è come le altre città, pubblicizzata sempre in mali modi, ma il positivo
e il negativo ci sono ovunque. Io stessa ho conosciuto tante persone a Napoli che
si spacciavano per chi sa quali grandi produttori, manager, ma anche in altre
città ho conosciuto gente così... ma ti posso garantire che persone giuste ci
sono anche a Napoli.
“La rosa e la spina” è un progetto a cui stai lavorando… di cosa si tratta? Che personaggio interpreti?
“La rosa e la spina” è un cortometraggio thriller che a giorni gireremo a
Ischia. È la storia di una giovane scrittrice, da me interpretata, che va a trascorrere
a Ischia un periodo da sola per trovare la concentrazione giusta per scrivere
il suo nuovo romanzo. Da subito qualcosa la distrae, qualcuno inizia a
tormentarla imitando l’ultima sua opera scritta, un giallo; la ragazza
inizialmente pensa che si tratti solo di qualche ammiratore, ma presto scoprirà
ben altro, trovandosi a interpretare la protagonista della sua stessa opera.
Una curiosità: sei campionessa europea di Syncro Dance!
Innanzitutto, per chi non lo sa, puoi dirmi che cos’è la Syncro Dance e puoi
dirmi da dove nasce la tua passione?
La danza ha da sempre fatto parte della mia vita, passione che mi è stata
trasmessa e disciplina che mi è stata insegnata dai miei genitori, che sono
tutt’ora istruttori di danza. Ho partecipato a molti campionati con
discipline diverse, nel caso della Syncro dance parliamo di un gruppo di
persone che ballano unanime l’una all’atra, come dice la stessa parola “syncro”,
sincronizzate.
Cosa fai nel tempo libero?
La maggior parte del tempo libero lo passo con i miei cani, che amo alla
follia; prima facevo palestra, ma ora grazie al gioco con la palla, appunto,
con i miei cani, mi stanco più della palestra, perché a correre non sono solo
loro, ahahahah!
Progetti futuri?
Ci sono tanti progetti molto interessanti, ma preferisco non espormi per
ora…
Curata
da Stefano Duranti Poccetti
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