Roma, Teatro San Paolo (via
Ostiense 190). Fino al 7 dicembre 2014
Sfida pericolosa
quella di metter mano ai grandi classici del teatro. Anche quando non vengono
stravoltI da cervellotiche interpretazioni e bizzarre messe in scena, si
rischia di non essere all’altezza del testo. Discorso che riguarda soprattutto
gli attori scelti per interpretarlo. Nel caso dell’edizione del Sogno di una
notte di mezza estate di Shakespeare, adattata, diretta e anche interpretata da
Ester Cantoni, in scena al Teatro San Paolo di Roma fino al 7 dicembre, la
sfida si può dire superata con entusiasmo.
La magia del teatro, di per sé sempre valida, in questo caso assume i
contorni di una raffinata fiaba. Di un
sogno, appunto, ottimamente rappresentato in tutte le sue forme: attoriali,
registiche e scenografiche.
Otto bravissimi attori che con l’ausilio delle
scene e dei costumi ormai ben noti di Clara Surro e di una regia perfetta nelle
scelte dei movimenti scenici e dei ritmi sostenutissimi, trasportano il
pubblico, rapito, nel sogno d’amore del Bardo, tra folletti, magia, fatati
boschi e crude realtà. I sogni, d’amore
o d’attore, si realizzano nel tempo sospeso e onirico del bosco. Soltanto
lì saranno prima complicati e poi risolti i tormenti amorosi di Ermia,
Lisandro, Elena e Demetrio, in fuga da una realtà che decide per conto loro.
Soltanto nel bosco Oberon e Titania, rispettivamente Re degli Elfi e Regina
delle Fate, ritroveranno l’armonia perduta non prima di aver creato confusione
grazie ai servigi di Puck, folletto dispettoso e distratto. E dove, se non nel
bosco, gli artigiani possono mettere in piedi la loro strampalata commedia di
Piramo e Tisbe per compiacere Teseo e Ippolita, Duca di Atene e Regina delle
Amazzoni, in procinto di sposarsi ?
“Gli amanti e i pazzi
hanno la mente feconda” e feconda è anche l’inventiva della Cantoni che
utilizza i suoi attori in più ruoli, femminili e maschili, in un esercizio
faticosissimo ma riuscito alla perfezione, senza perdere un briciolo di ritmo e
credibilità. Il teatro è magia, è sogno. In questa commedia il teatro nel
teatro, rappresentato dagli spassosissimi artigiani, ci ricorda che sono gli attori i privilegiati, ma forse
anche i dannati nel magico bosco teatrale. Deputati a sognare e a trasmettere
il proprio sogno al pubblico, ora come
allora. In una magia senza tempo. Dormono, nel finale, gli artigiani - attori sul palcoscenico e Puck, solo lui, ci sussurra che “Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma
pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia…noi altro
non v’offrimmo che un sogno.”
Quel che offrono gli attori bravi, ogni volta, con
la loro arte. Come stasera.
Paolo Leone
Compagnia dei Borghi presenta:
Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare.
Con: Giancarlo Fares; Giuseppe Renzo; Ester Cantoni; Cristina
Golotta; Donatella Barbagallo; Michele Falica; Matteo Milani; Chiara Della
Rossa.
Disegno luci e musiche originali di Bruno Ilariuzzi; Scene e
costumi di Clara Surro; Regia: Ester Cantoni, Aiuto regia di Patrizia Grossi; Scenografica: Leonardo
Costruzioni; Tecnico luci: Massimo Sugoni.
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