Perugia,
Pala Evangelisti. Venerdì 12 dicembre 2014
Foto Elisabetta Poccetti |
Una
grande impalcatura e un disegno luci vario e multicolore per il
concerto di Claudio Baglioni al Pala Evangelisti di Perugia. La
scenografia è quella di un cantiere, dove gli “operai”, con
tanto di casco protettivo, si aggirano per il palcoscenico, a volte
interagendo anche con il cantante, come accade per esempio nel brano
“Porta Portese”,
dove Baglioni scambia con l'operaio le famose battute “A
ragà ma che hai fatto?/ ma sti carzoni li voj o non li voj?”.
Un
concerto di circa tre ore – è normale per il cantautore deliziare
i suoi fans con lunghi spettacoli. Il pubblico, entusiasta, si è
alzato e ha cantato per tutta la durata della manifestazione, in cui
sono stati intonati i grandi successi, storici o più recenti, del
musicista romano.
“Questo piccolo grande amore”, “Avrai”, “Sabato pomeriggio”... e quanti ancora ne andrebbero elencati, visto che Baglioni è riuscito a cantare quasi tutti i pezzi più famosi della sua discografia, a volte anche con arrangiamenti più alternativi, come è accaduto per “Gagarin”, che, invece di essere arrangiata nel tradizionale modo lirico e poetico, è stata accompagnata da un andamento più vivace e rockettaro – sinceramente così non mi è piaciuta molto.
“Questo piccolo grande amore”, “Avrai”, “Sabato pomeriggio”... e quanti ancora ne andrebbero elencati, visto che Baglioni è riuscito a cantare quasi tutti i pezzi più famosi della sua discografia, a volte anche con arrangiamenti più alternativi, come è accaduto per “Gagarin”, che, invece di essere arrangiata nel tradizionale modo lirico e poetico, è stata accompagnata da un andamento più vivace e rockettaro – sinceramente così non mi è piaciuta molto.
Il
cantante dà anche spazio a una nuova canzone del suo repertorio:
“Dieci
dita”
e fa estasiare gli spettatori quando, in una speciale macchinina –
ricorda quella del Papa – fa il giro dell'intero Pala Evangelisti,
passando tra il pubblico, che alla fine è tutto in piedi davanti al
palcoscenico per salutare il finale del concerto, che avviene con i
più famosi successi, con brani come “Strada
facendo”
o “Via”.
Dopo i numerosi cambi di giacca e dopo aver salutato i “compagni di
viaggio” - i suoi musicisti e le cantanti -, un Baglioni un po'
invecchiato, ma sempre in forma, dà l'arrivederci al suo caloroso
pubblico, che attende i suoi concerti sempre con entusiasmo.
Stefano
Duranti Poccetti
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