22 dicembre, 2014

L’ATTORE…IL MESTIERE PIÙ BELLO DEL MONDO. PAROLE DI MARIKA DE CHIARA. Intervista di Emanuele Ajello












Ciao Marika, iniziamo subito con la prima domanda… Quando hai capito di “essere” un’attrice? Hai qualche aneddoto interessante da raccontare ai nostri lettori?

In realtà ho capito di “Voler fare l'attrice”da molto piccola, avevo 8 anni e già scrivevo sul diario segreto che avrei fatto questo nella vita (è stato anche il tema che ho scelto per la licenza elementare: “ Il sogno nel cassetto”!). Invece “essere” un'attrice ne ho preso piena consapevolezza qualche anno fa, anche perchè a volte mi chiedo cosa potrei fare di alternativo e la risposta è IL NULLA, per cui me ne sono fatta una ragione!

Qual è l’esperienza che ritieni più importante e significativa della tua carriera?

L'esperienza professionale più importante della mia carriera è stato il mio primo provino superato al Teatro Valle di Roma e quindi la mia prima tournée per il “Gattopardo” con Luca Barbareschi. Avevo 19 anni ed è stata un'esperienza significativa perchè mi ha lanciato nel mondo del lavoro, a contatto con colleghi di alta esperienza artistica, i primi soldi che ho guadagnato grazie al teatro, l'esibizione in vari palcoscenici d'Italia. L'emozione che conservo pensando ancora a quei momenti è ancora molto viva ne credo di non poterla dimenticare mai.

Il mondo dello spettacolo è una realtà difficile da affrontare, credi che l’unico modo per emergere sia quello di avere le giuste amicizie e raccomandazioni?

Non credo affatto sia l'unico modo per emergere. Credo che sia uno dei vari modi per emergere, è indubbio che le raccomandazioni esistono (siamo in Italia, siam famosi anche per questo) ma come tutte le cose, è una questione di scelte. Nel mio piccolo sto percorrendo la strada della gavetta, come tanti colleghi che conosco e ho tanti esempi di coloro che ce l'hanno fatta grazie alla loro fatica e allo studio quindi sono fiduciosa. Non dimentichiamo però che la “ciorta” (come si dice a Napoli) in questo mestiere è un altro elemento che aiuta,anzi delle volte essere al posto giusto nel momento giusto può cambiare la vita.

Oggigiorno il mestiere dell’attore è ambitissimo, e moltissimi giovani studiano per fare questo lavoro in futuro. Che consiglio daresti ai ragazzi che, finite le scuole superiori, vorrebbero diventare attori?

Quello che potrei dire loro, nel mio piccolo, è quello che semplicemente ho detto sempre a me stessa: essere consapevoli di cosa seriamente vuol dire fare l'attore. Vuol dire anche precarietà, sacrificio, rinunce , solitudine... ma poi chi ce l'ha veramente dentro andrà avanti: eccezioni a parte, esiste una selezione naturale, va avanti poi chi riesce a resistere. E poi gli direi anche un'altra cosa: che hanno scelto il mestiere più bello del mondo.

Marika che cos’è, secondo te, la felicità?

La felicità è l'appagamento dei sensi che ritroviamo quotidianamente ma nelle cose piccole, nei gesti a volte scontati. In questo la possiamo vivere tutti i giorni. E poi la felicità è il fare ciò che si ama, è occuparsi di ciò a cui ognuno di noi è destinato.

Hai qualche progetto teatrale, televisivo o cinematografico in cantiere da poter svelare ai nostri lettori?

A gennaio sarò in scena a Roma con lo spettacolo “Orfeo Millenium” frutto di una collaborazione di vari registi che firmano lo spettacolo tra cui Duccio Camerini, David Gallarello, Consuelo Barilari e Marco Avogadro. E comunque il nuovo anno mi vedrà in teatro ma mi fermo con lo svelare: le mie origini napoletane insegnano che la scaramanzia non è mai troppa!

Grazie Marika! Un abbraccio, e … a presto!

Grazie a voi e a presto...buone feste!

Curata da Emanuele Ajello


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