Ciao Marika, iniziamo subito con la prima domanda… Quando hai capito di “essere” un’attrice? Hai qualche aneddoto interessante da raccontare ai nostri lettori?
In
realtà ho capito di “Voler fare l'attrice”da molto piccola,
avevo 8 anni e già scrivevo sul diario segreto che avrei fatto
questo nella vita (è stato anche il tema che ho scelto per la
licenza elementare: “ Il sogno nel cassetto”!). Invece “essere”
un'attrice ne ho preso piena consapevolezza qualche anno fa, anche
perchè a volte mi chiedo cosa potrei fare di alternativo e la
risposta è IL NULLA, per cui me ne sono fatta una ragione!
L'esperienza
professionale più importante della mia carriera è stato il mio
primo provino superato al Teatro Valle di Roma e quindi la mia prima
tournée per il “Gattopardo” con Luca Barbareschi. Avevo 19 anni
ed è stata un'esperienza significativa perchè mi ha lanciato nel
mondo del lavoro, a contatto con colleghi di alta esperienza
artistica, i primi soldi che ho guadagnato grazie al teatro,
l'esibizione in vari palcoscenici d'Italia. L'emozione che conservo
pensando ancora a quei momenti è ancora molto viva ne credo di non
poterla dimenticare mai.
Il
mondo dello spettacolo è una realtà difficile da affrontare, credi
che l’unico modo per emergere sia quello di avere le giuste
amicizie e raccomandazioni?
Non
credo affatto sia l'unico modo per emergere. Credo che sia uno dei
vari modi per emergere, è indubbio che le raccomandazioni esistono
(siamo in Italia, siam famosi anche per questo) ma come tutte le
cose, è una questione di scelte. Nel mio piccolo sto percorrendo la
strada della gavetta, come tanti colleghi che conosco e ho tanti
esempi di coloro che ce l'hanno fatta grazie alla loro fatica e allo
studio quindi sono fiduciosa. Non dimentichiamo però che la “ciorta”
(come si dice a Napoli) in questo mestiere è un altro elemento che
aiuta,anzi delle volte essere al posto giusto nel momento giusto può
cambiare la vita.
Oggigiorno
il mestiere dell’attore è ambitissimo, e moltissimi giovani
studiano per fare questo lavoro in futuro. Che consiglio daresti ai
ragazzi che, finite le scuole superiori, vorrebbero diventare attori?
Quello
che potrei dire loro, nel mio piccolo, è quello che semplicemente ho
detto sempre a me stessa: essere consapevoli di cosa seriamente vuol
dire fare l'attore. Vuol dire anche precarietà, sacrificio, rinunce
, solitudine... ma poi chi ce l'ha veramente dentro andrà avanti:
eccezioni a parte, esiste una selezione naturale, va avanti poi chi
riesce a resistere. E poi gli direi anche un'altra cosa: che hanno
scelto il mestiere più bello del mondo.
Marika
che cos’è, secondo te, la felicità?
La
felicità è l'appagamento dei sensi che ritroviamo quotidianamente
ma nelle cose piccole, nei gesti a volte scontati. In questo la
possiamo vivere tutti i giorni. E poi la felicità è il fare ciò
che si ama, è occuparsi di ciò a cui ognuno di noi è destinato.
Hai
qualche progetto teatrale, televisivo o cinematografico in cantiere
da poter svelare ai nostri lettori?
A
gennaio sarò in scena a Roma con lo spettacolo “Orfeo Millenium”
frutto di una collaborazione di vari registi che firmano lo
spettacolo tra cui Duccio Camerini, David Gallarello, Consuelo
Barilari e Marco Avogadro. E comunque il nuovo anno mi vedrà in
teatro ma mi fermo con lo svelare: le mie origini napoletane
insegnano che la scaramanzia non è mai troppa!
Grazie
Marika! Un abbraccio, e … a presto!
Grazie
a voi e a presto...buone feste!
Curata
da Emanuele Ajello
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