
Melania, l’ultima volta che ci siamo incontrati per
un’intervista fu poco dopo l’assegnazione dell’Oscar a Paolo Sorrentino per La
Grande Bellezza, film al quale hai partecipato con una piccola ma soddisfacente
parte. Ma anche allora dichiarasti tutto il tuo amore per il teatro, che
infatti hai continuato a spron battuto con tante tournèe in diverse città
italiane e grazie al quale hai continuato a mietere premi. L’ultimo, pochi
giorni fa, vero?
Sì
Paolo, è tutto vero, il 26 novembre. Il premio di cui parli è il Premio
Calcante, per la miglior drammaturgia italiana e l’ho ricevuto da parte del
SIAD (Società Italiana Autori Drammatici – ndr) per il mio spettacolo “L’amore
in guerra” che ho dedicato al mio Maestro Mario Scaccia. Che ti devo dire,
Paolo? Ricevere un premio così importante alla presenza di artisti, autori e
critici di lunga esperienza e grande livello come Mariano Rigillo, Maricla Boggio,
Gianni Clementi, Gianna Paola Scaffidi, Fortunato Calvino, Enrico Bernard e
tanti altri, in una cornice così bella, interpretare il mio testo e avere tante
dichiarazioni di stima e affetto da amici e colleghi è stato come trovarsi in
un sogno strano, di quelli da cui non vorresti mai svegliarti. Ritirarlo poi
nella bellissima Sala Crociera del Palazzo dei Beni Culturali, un’immensa
biblioteca, è stata un’emozione in più!

Un discorso, un percorso, che parte da lontano, quindi.
Sicuramente.
Tu poi lo sai benissimo, mi conosci da un po’ ormai. Ho iniziato a fare teatro
con Mario Scaccia, e quello è stato il mio vero trampolino di lancio. Avere
vicino un grande esempio come lui mi ha fatto capire cosa fosse veramente il
lavoro in teatro. Quello che mi ha permesso di farmi conoscere ed apprezzare
dal pubblico è stata la mia perseveranza nel lavoro teatrale. E anche, fammelo
dire, la mia onestà. Non ho mai scritto qualcosa su commissione, su un
argomento che mi hanno proposto. Quel che ho scritto, come Partigiana, Tutto il
mio amore, lo stesso Amore in guerra, l’ho sempre fatto partendo dalla
profondità delle mie sensazioni e dall’esigenza di dire qualcosa. Questo vale
sia per quelli che ho già messo in scena che per quelli che sto ancora
scrivendo.
Ecco, appunto, parliamo del futuro prossimo. Nei nostri
dialoghi abbiamo spesso convenuto che oltre alla forma del monologo, fosse
necessario passare anche ad una rappresentazione corale, dove poter crescere
anche a livello interpretativo. Mi accennavi, qualche giorno fa, che ci sono
novità in arrivo in questa direzione, giusto?
Sì,
non dimentichiamo che sono nata però in una Compagnia teatrale che era quella
di Mario Scaccia, la Compagnia Molière, quindi lì ho imparato il senso del
lavoro in gruppo. Il regalo più bello che ho ricevuto in questo anno è stato il
fatto che Daniele Salvo, che è un valido regista, assistente di Luca
Ronconi per tanti anni, lavorando in grandi teatri, mi ha scelta per il suo
prossimo spettacolo che sarà il Pilade di Pasolini, con cui andremo in scena al
Teatro Vascello di Roma nel mese di marzo.
Ma questa è una notiziona! E’ un evento importante per
te!
Sì
Paolo, è davvero una grossa cosa! Sono felicissima, è stata una conquista
arrivare a tanto! Poi il resto prosegue…
a dicembre un produttore interessato a Tutto il mio amore porterà lo spettacolo
in Calabria, a gennaio interpreterò un bellissimo testo che Enrico Bernard mi
ha affidato, un altro mio nuovo testo lo
metterò in scena molto probabilmente ad aprile in un grande teatro romano e sto
girando un nuovo film.
Ecco, ne avevo sentito parlare, di che si tratta?

Melania, nel nostro ultimo incontro avevi detto che, per
fronteggiare la crisi che inevitabilmente ha investito anche il teatro, c’era
bisogno di unire le forze. Ora questa invocazione la sento sempre più spesso da
parte dei giovani autori. Si è mosso qualcosa nel frattempo?

Bene Melania…in fin dei conti stai facendo quello che, mi
dicesti nell’ultima intervista, faceva sempre il tuo Maestro Mario Scaccia, che
a novant’anni incontravi al bar con le cartuccelle sotto il braccio e ti
salutava dicendoti “adesso devo andare a studiare!”
(ride) Sì sì, magari avessi la fortuna di arrivare dove è arrivato lui e con la sua ludicidità! Per me sarebbe un sogno arrivare alla sua età
con tutti quei successi! Devo dire che quest’anno ne ho avute tante di
soddisfazioni, è un periodo bellissimo. Sto raccogliendo quello che ho seminato
in questi ultimi anni.
Bene. Ora però non ti montare la testa!
No
Paolo, lo sai come sono… Mi piace sempre ripartire, se ti adagi è la fine. Sono
la prima che dopo aver fatto una cosa, anche di successo, è pronta per nuove
sfide, sempre nuove!
Curata da Paolo Leone
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