Milano,
Teatro della Luna. Fino al 31 dicembre 2014
A
Milano, al Teatro Della Luna, va in scena un nuovo musical
all’italiana, La Famiglia Addams, basato sui personaggi
creati da Charles Addams negli anni Trenta.
La
prima apparizione risale ad una serie di vignette sul settimanale
americano The New Yorker: un umorismo dark che, per l’epoca,
voleva dire satira verso la borghesia e le classi agiate. La serie
giocava principalmente sulle reazioni di chi si trovava ad avere a
che fare con la follia dei personaggi della famiglia che, al
contrario, dimostravano sempre positività ed una salda moralità. La
famiglia risiede in una tenebrosa villa, all'indirizzo 0001 Cemetery
Lane (poi cambiato in 1313 Cemetery Lane): in pratica, al cimitero.
L’esatta natura degli Addams non è mai stata chiarita fino in fondo: tutti i membri della famiglia condividono un legame con l’occulto, il soprannaturale, l’oltretomba; consumano cibo immangiabile o addirittura mortale per un normale essere umano; si interessano ad attività che provocano dolore. Hanno persino una stanza delle torture e spesso si fanno torturare o si autotorturano per pensare, rilassarsi o farsi passare il mal di testa.
L’esatta natura degli Addams non è mai stata chiarita fino in fondo: tutti i membri della famiglia condividono un legame con l’occulto, il soprannaturale, l’oltretomba; consumano cibo immangiabile o addirittura mortale per un normale essere umano; si interessano ad attività che provocano dolore. Hanno persino una stanza delle torture e spesso si fanno torturare o si autotorturano per pensare, rilassarsi o farsi passare il mal di testa.
Negli
anni Sessanta gli Addams diventano una serie televisiva,
rigorosamente in bianco e nero, con dei cults che ancora oggi
tutti ricordano. La madre, Morticia (Carolyn Jones), può accendere
le candele con le dita e rilassarsi emettendo fumo dal corpo:
famosissimo il suo gesto di tagliare le rose tenendo solo i gambi con
le spine. Suo marito, Gomez (John Astin), con una passione sfrenata
per tutto ciò che è francese, fa sì che il suo sigaro si accenda
quando lo estrae dal taschino. Lo zio, Fester (Jackie Coogan), può
generare elettricità e magnetismo, alimentare una lampadina con la
bocca e sopravvive alle esplosioni. La Nonna (Blossom Rock), oltre a
creare pozioni con effetti vari, può volare su una scopa come una
vera strega. La primogenita, Mercoledì (Lisa Loring), è talmente
forte che può atterrare Gomez con una presa di judo, inoltre, beve
tranquillamente cianuro; il figlio minore, Pugsley (Ken Weatherwax)
riesce a sopravvivere a ferite mortali spesso prodotte dai tentativi
di ucciderlo della sorella. A completare la famiglia, il maggiordomo
Lurch (Ted Cassidy), con una forza sovrumana, e Mano, una mano,
appunto, che appare dalle scatole qua e là.
Nel
1991 esce il film, con un cast stellare: Angelica Houston (Morticia),
Raul Julia (Gomez), Christopher Lloyd (zio Fester), Christina Ricci
(Mercoledì), fra gli altri; nel 2009 debutta il musical a Broadway,
con musiche di Andrew Lippa e testi di Marshall Brickman e Rick
Elice.
La
versione italiana è, come spesso accade, tutt’altra cosa rispetto
all’originale made in USA. Con regia di Giorgio Gallione,
traduzione ed adattamento di Stefano Benni, punta tutto sui grandi
nomi: Elio di Elio E Le Storie Tese, nel ruolo di Gomez e Geppi
Cucciari in quello di Morticia. Elio è ovviamente a suo agio nelle
canzoni, ma non ha nulla di Gomez; ancora meno la Cucciari, una
Morticia con parrucca, fuori forma come si può ben notare dagli
abiti attillati, senza voce e soprattutto con un accento sardo che ha
ben poco della gran signora di casa Addams. In Italia ci sono
tantissimi artisti di talento, ma troppe volte si cede alla
tentazione di affidare ruoli di spicco a personaggi “famosi”,
solo perché il pubblico li conosce, solo perché militano in
televisione, che notoriamente non è un tempio della cultura: la
speranza forse quella di attirare più spettatori? Ma il rovescio
della medaglia sono performances molto al di sotto delle aspettative,
come quella della Cucciari, fuori luogo e fuori ruolo. Meritano molto
di più gli altri, sconosciuti, protagonisti: in particolare
bravissima Giulia Odetto, Mercoledì convincente e bella voce, la
vera padrona della scena; simpaticissimo Sergio Mancinelli, la Nonna
en travesti. Bravi i danzatori, non certo facilitati da
costumi ed accessori abbastanza impegnativi, anche se le coreografie
di Giovanni Di Cicco sono abbastanza banali. La parte migliore dello
spettacolo? I costumi, bellissimi, di Antonio Marras.
Chiara
Pedretti
Teatro
della Luna
Via
G. Di Vittorio – Assago (MI)
Fino
al 31 dicembre; da martedì a venerdì ore 21.00, sabato ore 15.30 e
21.00, domenica ore 15.30
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