Teatro
Quirino, Roma. Dal 20 gennaio allo 01 febbraio 2015
I
conti non sempre tornano al rione Sanità, gli abitanti vogliono
farsi giustizia da soli, gli animi ribollono e chiedono vendetta. Don
Antonio, capo illegittimo del quartiere napoletano, è colui che
risolve tutti i problemi secondo la sua giustizia, nel tentativo di
spargere meno sangue possibile. Un giorno, bussa alla sua porta un
giovane accompagnato dalla moglie, pronto a uccidere il padre che lo
ha diseredato. Il sindaco, come viene chiamato dal vicinato, vorrebbe
acquietare gli animi del ragazzo, Rafiluccio, e farlo riconciliare
con il padre, ma quest’ultimo non ne vuole sapere.
Don Barracano, nonostante Santaniello lo abbia mancato di rispetto, decide così di andare a Napoli per avvertirlo della volontà del figlio. Non viene però ricambiato con la stessa moneta: l’uomo, sospettoso, lo accoltella a morte prima che possa aprire bocca. Nel frattempo il dottore, che ha sempre aiutato il sindaco seppur contro la sua morale, si è finalmente deciso a partire per l’America e Don Antonio, moribondo, vuole organizzare una festa in suo onore. Fino all’ultimo respiro, senza che i commensali siano a conoscenza di cosa sta passando, combatterà per tutelare i più deboli e condannare gli arroganti. Il dottore, però, non riuscirà ad accettare la sua filosofia di vita e si mostrerà pronto a far emergere la verità, anche a discapito delle volontà del morto.
Don Barracano, nonostante Santaniello lo abbia mancato di rispetto, decide così di andare a Napoli per avvertirlo della volontà del figlio. Non viene però ricambiato con la stessa moneta: l’uomo, sospettoso, lo accoltella a morte prima che possa aprire bocca. Nel frattempo il dottore, che ha sempre aiutato il sindaco seppur contro la sua morale, si è finalmente deciso a partire per l’America e Don Antonio, moribondo, vuole organizzare una festa in suo onore. Fino all’ultimo respiro, senza che i commensali siano a conoscenza di cosa sta passando, combatterà per tutelare i più deboli e condannare gli arroganti. Il dottore, però, non riuscirà ad accettare la sua filosofia di vita e si mostrerà pronto a far emergere la verità, anche a discapito delle volontà del morto.
La
regia di Sciaccaluga, pur essendo molto tradizionale, non cerca di
imitare lo stile eduardiano. Mette in scena quella simbologia di cui la commedia è pregna, ma facendo parlare la realtà più popolare e vera che Napoli rappresenta. La recitazione di Eros Pagni è intensa,
dura, ma mai forzata. Penso in particolare alla scena in cui Don Antonio confida al panettiere Arturo Santaniello di essere stato artefice di un omicidio e di un falso processo. Pagni riesce con efficacia a introdurci in questo clima di racconto e ricordo violento. Uno sguardo particolare va dato anche ai
personaggi minori, quali la moglie Armida, Catiello e Immacolata,
interpretati con grande umiltà rispettivamente da Maria Basile
Scarpetta, Gino De Luca e Dely De Majo. L’allestimento scenico è
fastoso e dà l’idea di essere un’enorme scatola che
progressivamente si chiude in se stessa, come a simboleggiare il
percorso del protagonista destinato a concludersi.
Sara
Bonci
IL
SINDACO DEL RIONE SANITÀ
di Eduardo
De Filippo
scene Guido
Fiorato
costumi Zaira
de Vincentiis
luci Sandro
Sussi
musiche Andrea
Nicolini
regia Marco
Sciaccaluga
personaggi
e interpreti
Il
Sindaco Eros Pagni
Armida Maria
Basile Scarpetta
Geraldina Angela
Ciaburri
Gennarino Marco
Montecatino
Amedeo Luca
Iervolino
Fabio
Della Ragione Federico Vanni
Arturo
Santaniello Massimo Cagnina
Rafiluccio
Santaniello Orlando Cinque
Rita Francesca
De Nicolais
Immacolata Dely
De Majo
O'Cuozzo Rosario
Giglio
O'Palumiello Pietro
Tammaro
O'Nait Gennaro
Apicella
Catiello Gino
De Luca
Pascale Gennaro
Piccirillo
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