Piccolo
Teatro Strehler, Milano.Dal 27 dicembre 2014 all'11 gennaio
2015
Il
“fondale ritrovato” sembra il titolo di una fiaba invece è
quello di una storia vera, anche se intrisa di magia e di fortuna.
Stiamo parlando di un fondale dipinto da Dalì che, dopo essere stato
dimenticato in una cassa di legno, nel deposito di un teatro di New
York, viene finalmente ritrovato. È un pezzo unico, dipinto dal
grande pittore surrealista negli anni Quaranta per la scenografia del
balletto Tristan fou, la sua versione “surrealista”
dell’opera Tristano e Isotta di Richard Wagner.
Danzato
dalla compagnia ‘International Ballet du Marquis Georges de
Cuevas’, il “Tristano pazzo” va in scena per la prima
volta il 15 dicembre 1944 all’International Theater di New York.
Per questo balletto - storia di “amore nella morte e morte
nell’amore” - Dalí crea due fondali: La Forêt des
idylles au printemps (La foresta degli idilli in primavera),
che rappresenta due grandi figure umane in forma d’albero; L’Île
de la mort en automne (L’isola della morte in autunno)
ispirata al quadro L’isola dei morti di Böcklin
con, al centro, tre enormi teste di cavallo, riferimento al quadro I
cavalli del faraone di Herring. Il primo fondale (quello di
La Verità) è la scena di apertura di Tristan fou:
un’immagine impressionante, folgorante. Per i critici di allora,
“troppo imponente”.
Il
modellino del fondale e gli schizzi originali del paesaggio,
realizzati da Dalí nel 1938 e rubati dai nazisti, dopo la guerra
vengono ritrovati e affidati alla Fondazione Dalí Figueras (Spagna).
Il fondale ha invece una storia diversa: terminate le repliche
di Tristan fou, scompare fino al Natale del 2010, quando
la fondazione europea che ne ha acquisito la proprietà contatta
Finzi Pasca, proponendogli di creare uno spettacolo in cui il fondale
sia parte e ispirazione. La sola condizione è che l’identità del
committente resti anonima. In giacenza per 60 anni negli scantinati
del MET di New York, il fondale era appartenuto a un’erede del
Marchese Georges de Cuevas, peraltro moglie di un Rockfeller,
finanziatore della produzione originale di Tristan fou.
Trovarsi
di fronte il gigantesco fondale, dove due figure misteriose, una
velata e ammantata di azzurro e l’altra con il capo coperto da un
soffione a mò di cappellino e radici di albero come tatuaggi sulla
pelle, si guardano sullo sfondo di un paesaggio rinascimentale
costellato di stampelle rosse e un carretto solitario, è una grande
emozione, cui nient’ altro si potrebbe aggiungere. Di una potenza
impressionante, cerchiamo di carpirne il significato e più ci
sforziamo e meno lo troviamo, allora, ecco che entrano in scena
acrobati e ballerini, imbonitori e giocolieri, trapezisti e
musicisti, per cercare di spigarci l’inspiegabile.
Lo
spettacolo è forse la storia dell’amore folle di Tristano per
Isotta? E’ forse un vaudeville che cerca di far colpo a forza di
luccichii e piume, ballerini vestiti da donne e ragazze che si
contorcono attorno ad un palo come nei locali di strip-tease? O forse
un circo itinerante, una corrida con un torero che si muove sulle
stampelle e un toro legato a un carretto, che non fa più paura a
nessuno? Forse un balletto ispirato a quelli di Djagilev? Forse è
tutte queste cose insieme. Troppe? Probabilmente sì, la verità ha
bisogno di meno.
Il
fondale, per la bellezza, il surrealismo e la magia che emana, è
senz’altro il protagonista dello spettacolo, anche se gli
interpreti sono eccellenti in tutto quello che fanno, divertenti e
simpatici.
La
musica è bella ma a tratti monotona e i numeri e le esibizioni, se
fossero meno lunghi, avrebbero più impatto, anche perché tendono a
ripetere figure e contorsioni già viste.
Insomma,
quando il fondale scompare, ne sentiamo la mancanza, e, anche se la
scenografia di Finzi Pasca è immaginifica e suggestiva, ci sembra
che la verità continui ad rimanere un enigma senza spiegazione.
Come del resto, lo è la bellezza.
Daria
D.
co-design
luci e coreografie Daniele Finzi Pasca
direttrice di creazione, produttrice e partecipazione alla scrittura Julie Hamelin Finzi
musiche sound design e co-design coreografie Maria Bonzanigo
scenografia, accessori e ideazione Hugojo e L’hugo Hugo Gargiulo
produttore esecutivo e consulente artistico Antonio Vergamini
costumi Giovanna Buzzi
co-design luci Alexis Bowles
video designer Roberto Vitalini -
assistente alla regia Geneviève Dupéré
make-up designer e hairstyle designer Chiqui Barbé
direttore di produzione Marc Laliberté
consulente artistico Fabrizio Arigoni
ricercatore Facundo Ponce de León
creatore di sculture coreografiche Toni Vighetto
ideatrice Carré Mariève Hémond
ideatore ruota Cyr Daniel Cyr
con Moira Albertalli, Jean-Philippe Cuerrier, Annie-Kim Déry, Stéphane Gentilini,
direttrice di creazione, produttrice e partecipazione alla scrittura Julie Hamelin Finzi
musiche sound design e co-design coreografie Maria Bonzanigo
scenografia, accessori e ideazione Hugojo e L’hugo Hugo Gargiulo
produttore esecutivo e consulente artistico Antonio Vergamini
costumi Giovanna Buzzi
co-design luci Alexis Bowles
video designer Roberto Vitalini -
assistente alla regia Geneviève Dupéré
make-up designer e hairstyle designer Chiqui Barbé
direttore di produzione Marc Laliberté
consulente artistico Fabrizio Arigoni
ricercatore Facundo Ponce de León
creatore di sculture coreografiche Toni Vighetto
ideatrice Carré Mariève Hémond
ideatore ruota Cyr Daniel Cyr
con Moira Albertalli, Jean-Philippe Cuerrier, Annie-Kim Déry, Stéphane Gentilini,
Andrée-Anne
Gingras-Roy, Catherine Girard, James Kingsford-Smith, Evelyne
Laforest,
Francesco
Lanciotti, David Menes, Marco Paoletti, Felix Salas, Beatriz
Sayad, Rolando Tarquini
produzione Compagnia Finzi Pasca
con il supporto di Cornercard; Grand Hotel Villa Castagnola; OSI; RSI; La Place des Arts; Maison de la Culture de Nevers et de la Nièvre; Scène Nationale de Bayonne – Sud Aquitain; Citta di Lugano; Cantone Ticino; Pro Helvetia; Caffè Chicco d’Oro; Fidinam; Ernst Göhner Stiftung
in collaborazione con ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna
© Salvador Dalí, Fundación Gala-Salvador Dalí
produzione Compagnia Finzi Pasca
con il supporto di Cornercard; Grand Hotel Villa Castagnola; OSI; RSI; La Place des Arts; Maison de la Culture de Nevers et de la Nièvre; Scène Nationale de Bayonne – Sud Aquitain; Citta di Lugano; Cantone Ticino; Pro Helvetia; Caffè Chicco d’Oro; Fidinam; Ernst Göhner Stiftung
in collaborazione con ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna
© Salvador Dalí, Fundación Gala-Salvador Dalí
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