Teatro
Angelo Musco, Catania. Dal 13 al 25 gennaio 2015
Ha
un sapore tutto genuino, di un tempo che è stato e che forse non
sarà più, lo spettacolo "La Volata di Calò" in scena al
teatro Angelo Musco di Catania dal 13 al 25 gennaio 2015. Tratto dal
romanzo del giornalista Gaetano Savatteri (edito da Sellerio nel
2008), il testo racconta il sogno visionario, ma poi neanche tanto,
del giovane Calogero Montante detto Calò, interpretato da Liborio
Natali. “Tutti in Sicilia dimenticano come si chiamano”
sottolinea il saggio maestro Grillo (Mimmo Mignemi) perché prendono
un nomignolo che li accompagnerà a vita, proprio come il nostro
protagonista. Calogero il giovane
sognatore che in sella alla sua bici va in giro per le vie di
campagna, con il vento a sfiorargli il viso, a immaginare con il
cugino Lillo (Giorgio Musumeci) il Giro D’Italia. Un’intera
esistenza, quella di Calò, nato e vissuto nel paesino di
Serradifalco provincia di Caltanissetta, dedicata alla passione per
le biciclette che lo spingerà a creare dal nulla un impero
imprenditoriale in grado di far concorrenza all’unica fabbrica di
biciclette esistente allora, la Bianchi di
Milano. Apre la sua prima officina in via Dante, la via
principale del paese, spendendo ore ed ore nella realizzazione di
ogni singola bici costruita con amore e dedizione. Un lungo racconto,
dunque, dalla giovinezza alla maturità, in un’Italia mutevole e
ballerina.
La felicità familiare e la soddisfazione lavorativa
saranno spazzate via in un attimo dalla guerra, e ancora una volta il
coraggio di ricostruire tutto da capo, con la dignità di non piegare
mai la testa, nemmeno davanti ai pezzi da novanta.
In questo caso la realtà diventa
leggenda, come i grandi campioni del ciclismo: Girardengo, Binda,
Bartali, Coppi, e per una strana circostanza del destino la vita di
Montante e quella di Camilleri si sfioreranno. Mentre la guerra
imperversava il giovane Andrea, sfollato nel paesino di Serradifalco,
decise di raggiungere il padre ad Agrigento non avendo da tempo sue
notizie. La zia gli prestò una biciletta Montante, una di quelle
destinata agli ufficiali dei Carabinieri che rispetto alle altre
aveva le gomme piene, perché non sarebbe stato decoroso per
un’autorità riparare una gomma forata. Camilleri con immenso
stupore scrive: “Non sapevo che le gomme erano piene
allora! Non forai mai! Non si ruppe un raggio, non si ruppe mai
nulla. Ma che splendida bicicletta! Una meravigliosa bicicletta
Montante! Era robustissima e leggera, elegante, funzionale”.
Le
scelte registiche di Fabio Grossi sono state per lo più vincenti,
giusti gli interpreti ed altrettanto interessante l’uso dei video
proiettati su fondale bianco per ovviare alla scenografia
tradizionale e rendere il tutto più dinamico, come quando Lillo e
Calò pedalano e dietro scorre il paesaggio. Tuttavia non possiamo
fare a meno di notare che i video in certi passaggi risultano
ridondanti. Le scene
a due e a tre dei protagonisti: Mignemi, Natali e Musumeci
funzionano alla perfezione, per via di un’affinità forte che funge
da collante nel racconto. Musumeci ha saputo alimentare il
personaggio di Lillo d’innocenza fantastica e di energia allo stato
puro, bravo anche Natali, il quale ha posto l’accento, con il
linguaggio e la gestualità del corpo, alla crescita umana di Calò.
Mimmo Mignemi, veterano del palcoscenico e interprete
d’impareggiabile bravura, racconta con semplicità il maestro
Grillo, un faro per gli abitanti del paese e
anche il personaggio che rivolgendosi direttamente al pubblico narra
la storia.
Nei panni della moglie di Calogero la dolce e
tenace Maria, Lucia Portale, mentre in quelli della nipote Mara Di
Maura. I giovani allievi della scuola d’Arte Drammatica “Umberto
Spadaro” hanno costituito lo scheletro della pièce nei momenti
corali, una menzione a sé va alla simpatia di Luigi Nicotra nei
panni dello “scemo del villaggio”. Un ottimo debutto per questa
nuova produzione firmata Teatro Stabile di Catania, dove alla base di
tutto c’è la voglia di fare e realizzare i propri sogni nonostante
gli ostacoli, perché in fondo tutti abbiamo bisogno di credere in
qualcosa.
Laura
Cavallaro
Regia
e allestimento scenico Fabio Grossi
Costumi
e opere di scena Angela Gallaro
Video
Mimmo Verdesca
Cartoonist
Turi Scandurra
Movimenti
scenici Donatella Capraro
Luci
Franco Buzzanca
Personaggi
ed interpreti
Maestro
Grillo Mimmo Mignemi
Calò
Montante Liborio Natali
Lillo
Montante Giorgio Musumeci
Maria
Giarratana Lucia Portale
La
nipote Mara Di Maura
Il
bambino Alessandro Giorgianni
Gli
allievi del IV anno della Scuola Umberto Spadaro: Michele
Arcidiacono, Azzurra Drago, Luciano Fioretto, Gaia Lo Vecchio, Luigi
Nicotra.
La
voce del favoliere è di Leo Gullotta
si lo voglio fare anche io e una bella idea e.m.l. a .n. u.e. l. . a
RispondiElimina