Roma,
Teatro Belli (Piazza Sant’Apollonia 11/a – Trastevere). Dal 10 al
22 febbraio 2015
E’
un testo di straordinaria potenza ancora oggi, quello di Marsha
Norman (Premio Pulitzer nel 1983), messo in scena in questi giorni al
Teatro Belli di Roma e interpretato da Elisabetta De vito e Sarah
Biacchi, rispettivamente madre e figlia, in scena, di questo spietato
spaccato familiare e sociale. Solo sulla carta americano, perché le
tematiche affrontate sono universali. “Buonanotte, mamma” è così
ricco di sfumature e così tremendamente attuale, che inchioda alle
poltrone lo spettatore in un crescendo drammaturgico che, alla fine,
lascia letteralmente senza parole, in quel silenzio che è
imbarazzante interrompere con un qualsiasi commento che non sia una
profonda, dolorosa meditazione. Thelma (De Vito) e Jessie (Biacchi),
sono le due donne che vivono insieme, entrambe nelle proprie
solitudini che mai sono venute realmente in contatto. Vite
desiderate e non vissute, parallelamente a quelle visibili e
ipocritamente accettabili. Verità taciute, il bisogno di attribuire
delle colpe a qualcuno, l’illusione di possesso e la sconvolgente
consapevolezza di non possedere nulla, nemmeno le proprie esistenze,
se non la capacità di prendere una decisione.
Anche se per
l’ultima volta, anche se la verità, ora finalmente possibile, si
palesa ma solo per un istante, per una sola sera. L’ultima di
Jessie, lucidamente decisa a togliersi la vita. Due donne fino ad
allora sostanzialmente passive, l’una ferma nel suo ruolo di madre
protettiva al costo di occultare verità scomode e convivere con la
mancanza d’amore per il marito, l’altra nel suo ruolo di figlia
compiacente che vede sgretolare ogni sua illusoria conquista, dal
matrimonio fallito ad un figlio delinquente. Quest’ultima “triste,
stanca, ferita”, comunica pacatamente alla madre che al termine
della serata, si sparerà perché ha scelto consapevolmente la sua
“calma senza problemi”. Il confronto-scontro dialettico che ne
scaturisce scuote entrambe da quel torpore che come cenere soffoca
verità inconfessate e affetti compressi ed inizia finalmente una
lunga reciproca confessione, un percorso a ritroso che svelerà, come
in un puzzle, i tasselli ora dolorosi, ora struggenti e teneri, che
hanno composto le loro vite e che, finalmente, le farà entrare in
quell’empatia capace di spazzare via la solitudine di cui si sono
nutrite per tanti anni e di farle conoscere come mai era accaduto. Un
estremo, tardivo, drammatico, reciproco afferrarsi. Tragicamente
inutile.
Elisabetta
De Vito e Sarah Biacchi danno vita ad interpretazioni intense,
ottimamente dirette dalla regia di Ciro Scalera con un ritmo
serratissimo, che non lascia spazio al rischio del melodrammatico e
la scenografia, di Massimo Marafante, è molto bella ed accurata,
ricca di simbolici significati.
Alla
luce di un testo così ricco e intenso, lo spettacolo ha forse
bisogno di crescere ulteriormente con un buon rodaggio, ma sin da ora
si può tranquillamente definire interessantissimo, da vedere. Per
riflettere, per emozionarsi, per apprezzare dell’ottimo teatro, che
non lascia indifferenti e che interpella il cuore di ogni spettatore.
Coraggioso e necessario proporlo, di questi tempi.
Paolo
Leone
N.O.S.
– Nuovo Orizzonte Spettacolo presenta: Buonanotte, mamma. Di Marsha
Norman.
Con:
Elisabetta De Vito e Sarah Biacchi.
Regia
di Ciro Scalera; Scena e costumi di Massimo Marafante; Aiuto regia:
Davide Strava; foto di scena: Marco Pasqua.
Si
ringrazia l’ufficio stampa della Compagnia, nella persona di Maya
Amenduni.
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